L’ufficio del procuratore generale dell’Arizona ha riesaminato in modo indipendente il caso di Barry Lee Jones, oggi 64enne, affermando che la condanna per omicidio di primo grado emessa nel 1994 nei suoi confronti doveva essere annullata. Jones fu condannato per aver ucciso la figlia di 4 anni della sua fidanzata di allora, Angela Rene Gray. Secondo quanto ricostruito da The Indipendent, nel maggio del 1994 la piccola Rachel Yvonne fu trovata incosciente nel suo letto e poi dichiarata morta a causa di una lacerazione intestinale dovuta a un trauma contusivo addominale. Jones, che quel giorno aveva trascorso del tempo da solo con bambina, fu individuato come responsabile dell’omicidio dopo essere stato interrogato per cinque ore.

I difensori pubblici federali hanno però scoperto, a distanza di tempo, che Jones non rimase con la bambina per un tempo sufficiente tale da poterle causare ferite mortali, e che le autorità non indagarono su altri sospetti e non esaminarono le ferite per capire se il lasso temporale poteva coincidere. Nei confronti dell’imputato è stata però confermata una condanna per omicidio di secondo grado, poiché la bambina nel momento in cui morì era sotto la sua cura e lui non chiese assistenza medica prima del decesso. Dopo l’accordo raggiunto fra gli avvocati di Jones e i pubblici ministeri, l’uomo si è dichiarato colpevole per omicidio di secondo grado ma è stato scarcerato a causa degli anni già trascorsi dietro alle sbarre indebitamente.

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