In tutte le cucine, a nostra insaputa, possiamo avere dei veri e propri portatori di sostanze cancerogene. La soluzione? Etichette con la sigla "senza melamina"
Possono essere cancerogeni i piatti, le posate e i bicchieri utilizzati per le pappe dei bambini? La risposta è “sì”, qualora contengano una sostanza industriale molto diffusa, denominata melamina o melammina, alla base delle resine melaminiche. Queste stoviglie con la loro aria innocente, colori vivaci e simpatici animaletti stampati, attraggono moltitudini di consumatori, nonostante nascondano una triste verità. A contatto con alimenti ad alte temperature sopra ai 70° C, come avviene nel caso di una fumante zuppa o di un rassicurante brodino vegetale, rilasciano melanina e formaldeide, sostanze tossiche in grado di migrare nei cibi. Lo stesso discorso vale se una ciotola in melamina da bambini è usata in un forno a microonde per scongelare o scaldare una pietanza.
La grande tossicità della melamina è nel suo impiego congiunto con la formaldeide per la produzione di resine melaminiche adoperate usualmente per i rivestimenti e i composti di stoviglie destinate sia ai piccini che ai grandi. La formaldeide è dal 2004 inserita dall’AIRC tra le sostanze certamente cancerogene per la specie umana. È quindi la combinazione delle due a creare grande pericolosità soprattutto su lunghe esposizioni. Anche da sola, la melamina crea non poche grattacapi: per l’ECHA, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche, è “sospettata di provocare il cancro e può causare danni agli organi in caso di esposizione prolungata o ripetuta”.
Dopo la riunione del comitato degli Stati membri di metà dicembre 2022, è stata identificata come sostanza estremamente preoccupante ai sensi del regolamento REACH dell’Unione europea, come si legge in un comunicato redatto dalla stessa Associazione europea dei produttori di Melamina. Inoltre, la melamina è impiegata in varie tipologie di prodotti in combinazione con il nocivo acido cianurico (studio di Zhu e Kannan del 2018), provocando tra l’altro la formazione irreversibile di calcoli renali: dolori su dolori.
Se questo non bastasse, le polveri di melamina sono sospettate anche di danneggiare la fertilità maschile e femminile, e del nascituro quando è ancora nella pancia materna. Molti organismi chiedono dunque un’azione normativa immediata affinché entri nella lista nera delle sostanze chimiche pericolose che devono essere gradualmente eliminate dal mercato dell’Unione europea, anche per la pericolosità sulla salute infantile.
L’Alleanza per la salute e l’ambiente HEAL ha dichiarato che è la correlazione tra il tempo di utilizzo, la concentrazione e il peso corporeo ridotto, a rendere la fascia infantile la più a rischio all’esposizione di melamina, in un fase di sviluppo per altro biologicamente molto vulnerabile. Per altro, più il bambino impiega tempo a mangiare una pappetta calda prelevata da una ciotola in melamina e con un cucchiaio in melamina, più gli effetti collaterali saranno probabili.
Un vero e proprio cocktail velenoso a cui i bambini sono sottoposti quotidianamente. Ma non solo loro. Anche gli adulti ne vengono con frequenza in contatto. Lo stesso materiale è utilizzato infatti per fabbricare utensili comuni in tutte le cucine del mondo, tra cui ciotole, mestoli, taglieri, cucchiai, tazze, bicchieri, etc. Alla vista dimostrano un aspetto plastico che al tatto risulta però morbido, con una buona funzionalità data dalla leggerezza e dall’infrangibilità, che ha determinato un vero e proprio boom di vendite di queste resine sin dagli anni ’60, senza un adeguato controllo a monte.
Anche gli ambienti naturali non beneficiano di questa inquinante sostanza. Monitoraggi in varie parti del mondo riferiscono come la melamina sia presente nelle acque superficiali, sotterranee e piovane, con un impatto negativo anche su organismi acquatici e terrestri. Il consiglio? Nel momento in cui si acquista un nuovo utensile da cucina o delle stoviglie per le pappe dei neonati e dei bambini l’attenzione è rivolta a lei: l’etichetta. Vi deve infatti essere indicata in modo chiaro la dicitura “senza melamina”. Per fortuna il mercato si sta muovendo in tal senso, con sempre più prodotti sicuri, grazie alle richieste crescenti dei consumatori informati. Perciò è importante condividere questo genere di notizie. Più consapevolezza diffusa, più prevenzione alla salute per tutti.