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L’alfabeto di Raffaella Carrà. Da Carramba che all’inizio rifiutò (“stanno sempre a frignà”) al no a Frank Sinatra (“misi la sua collana in un posacenere”)

Tifava Juve ma non solo, era molto scaramantica e sapeva cucinare bene, una cosa in particolare... "Raffa" dalla A alla Z

di Francesco Canino

T. TIRAMISÙ. Nessuno lo immaginava, ma la Carrà sapeva anche cucinare bene, pur essendo estremamente attenta alla linea (nel ’91 pubblicò Le ricette di Raffaella, per Mondadori, 240 pagine che raccoglie i migliori piatti per tenersi in forma). Il suo cavallo di battaglia? Uno strepitoso tiramisù, svela un amico.

U. UNICA. E perciò iconica. A cominciare dal taglio di capelli: “Ho sempre pensato che avere lo stesso stile sia una cosa giusta, perché sei più riconoscibile”, diceva. Per questo il caschetto, il suo segno distintivo, al massimo si allungava o si accorciava. Piuttosto osava con i look, abbondando con cristalli, lamè, body sgambatissimi, spalline gigantesche, dettagli scenografici. Tutto lasciava il segno della sua unicità, a cominciare dall’indimenticabile ombelico.

V. VIDEO. Inteso come piccolo schermo. Ha fatto la storia della tv, da Canzonissima e Milleluci, passando per Fantastico, Pronto, Raffaella? e anche un Festival di Sanremo, nel 2001 (gli ascolti e la critica furono tiepidi). Il suo ultimo programma è stato A raccontare comincia tu, dove intervistò anche Fiorello, Maria De Filippi e la Loren. L’ultima apparizione in video è stata nel novembre del 2019, da Fabio Fazio. Nel dicembre del 2020 chiamò invece in diretta Alberto Matano a La vita in diretta.

Z. ZEBRA. Juve, storia di un grande amore. Da storica tifosa, non ha tradito mai la squadra bianconera. Due curiosità: ebbe una storia con il calciatore Gino Stacchini, suo primo amore; in una puntata di A raccontare comincia tu intervistò il capitano della Juventus, Leonardo Bonucci. Ma in pochi sanno che era anche una tifosa del Real Madrid e che spesso andava al Santiago Bernabeu per assistere alle partite.

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