Le squadre di ricerca statunitensi e canadesi hanno continuato per tutta la notte l’operazione di salvataggio e ricerca del sottomarino Titan, dopo che domenica mattina si sono perse le sue tracce a circa due ore dalla partenza. A bordo ci sono 5 passeggeri: gli ospiti sono il miliardario britannico Hamish Harding, l’esperto esploratore francese Henry Nargeolet e Stockton Rush, delegato della OceanGate Expeditions, la compagnia che ha organizzato la spedizione e l’uomo d’affari pachistano Shahzada Dawood in compagnia di suo figlio Suleman. L’esplorazione prevedeva di arrivare sul sito dove, dopo lo storico naufragio del 1912, si arenò il Titanic, localizzato a 3.800 metri di profondità e a circa 640 chilometri di distanza dall’isola canadese di Terranova. L’autonomia di ossigeno a disposizione del sottomarino è di 96 ore totali e, ieri sera, dopo un’intera giornata di ricerche, le stima delle ore di ossigeno rimanenti era di circa 70.

Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, la compagnia è solita organizzare viaggi di questo genere. Generalmente sono tre gli ospiti paganti, per una cifra di 250mila euro a persona. Come ha dichiarato il giornalista David Pogue, intervistato un anno fa da Cbs News in merito alla pericolosità di queste spedizioni, prima di salire a bordo è necessario firmare una liberatoria che certifica che il mezzo “non è stato approvato da nessun organismo di regolamentazione e potrebbe provocare lesioni fisiche, traumi emotivi o morte” e svincola la compagnia organizzatrice da ogni responsabilità in merito ad eventuali imprevisti.

Il giornalista Cnn Gabe Cohen ha dichiarato stamattina nel corso di un programma già in una delle missioni svolte l’anno scorso il sommergibile Titan aveva riscontrato dei problemi di comunicazione, perdendo i contatti con la superficie per più di due ore. il giornalista ha poi aggiunto di aver intervistato diverse volte il capo della compagnia, dichiarando all’interno del team “parlavano in continuazione di sicurezza e di quanto fossero fiduciosi nella tecnologia di questa imbarcazione e delle altre imbarcazioni che avevano progettato nel tempo, ma da allora abbiamo appreso che la Titan ha avuto alcuni problemi alle comunicazioni”.

Un comandante della Guardia Costiera che sta conducendo le operazioni di ricerca ha dichiarato che “è una sfida condurre una ricerca in quell’area remota”, assicurando poi che le unità sotto il suo comando stanno dispiegando tutte le risorse disponibili per poter localizzare l’imbarcazione e salvare le 5 persone a bordo. Non è la prima volta che il sottomarino registra delle difficoltà nella fase di comunicazione con la superficie. Il soccorritore e consulente David Concannon, che ha partecipato già ad alcune fasi di ricerca del sottomarino, ha detto che per cercare il mezzo in passato è stato utilizzato un robot in grado di raggiungere e operare a 6000 metri di profondità.

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