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“Sono stati gli spiriti a farci ritrovare vivi i bimbi nella giungla colombiana”: il ruolo dello sciamano El Rubio, dell’ayahuasca e della tartaruga

El Rubio, lo sciamano della tribù Putumayo, aveva "visto" in un viaggio psichedelico che i quattro ragazzini smarriti nella foresta non erano morti

di F. Q.

Ci sarebbe un pizzico di “magia” dietro al salvataggio dei quattro bambini sopravvissuti allo schianto aereo avvenuto in Colombia il 1°maggio e ritrovati miracolosamente sani e salvi dopo 0 giorni nella giungla. Quella dei quattro fratellini è una storia incredibile che ha catturato l’attenzione di tutto il mondo e adesso si arricchisce di nuovi dettagli. Come quelli riportati dai media americani – e riferiti da La Repubblica – sul ruolo di uno sciamano nella vicenda. “Ho fatto un sogno. Ho incontrato i bambini: sono vivi”: a parlare così, qualche giorno prima del ritrovamento, dalla dimensione ultraterrena del suo viaggio astrale (raggiunta grazie a un decotto psidechelico naturale, l’ayahuasca o liana degli spiriti, intruglio di erbe miste a radici), è stato infatti El Rubio, lo sciamano della tribù indigena Putumayo, di fronte ad altri quattro membri del gruppo che sarebbero poi stati i primi a individuare i bambini.

Nicolás, Dairo, Eliezer e Alex (questi i nomi dei quattro uomini che intorno al fuoco avevano ascoltato le parole dello sciamano) hanno perlustrato la foresta per sei settimane, insieme ad altri 200 soldati e indigeni, in un’impresa che ormai sembrava impossibile, a tal punto che il comandante della missione, il generale Pedro Sáncez García, aveva dichiarato che cercare i bambini era “come cercare una pulce in un enorme tappeto”.

I soccorritori dopo 40 giorni erano ormai stremati: il cibo iniziava a scarseggiare e quella di ritrovare i piccoli era ormai solo una flebile speranza, in quella che è una foresta molto fitta, covo di narcotrafficanti, e dove è difficilissimo vedere qualcosa anche a dieci metri di distanza, con pioggia battente fino a 16 ore al giorno. Ma El Rubio si era pronunciato, dicendo chiaramente di aver “visto” i bambini vivi, e gli indigeni non hanno osato certo mettere in dubbio le parole dello sciamano: avevano perciò continuato la loro marcia, ripromettendosi di trovare i ragazzini “prima che li prenda il Goblin, lo spirito della foresta. Lo dice anche El Rubio”.

Per la strada avevano poi incontrato una tartaruga, e avevano preso la cosa come un “segno”, decidendo di portarla con loro, legandola sulle spalle, a mo’ di zaino. Poi, proprio poco dopo l’incontro con l’animale, il suono di alcune urla nitidamente umane, accompagnate da lamenti e pianti: era Lesly, la sorella più grande, che per 40 giorni aveva nutrito e protetto i fratellini. Dietro di lei, impauriti, c’erano tutti gli altri. Così, come il mondo già sa, la storia si è conclusa nel migliore dei modi, con i quattro piccoli recuperati e rifocillati dai soccorritori. I quali hanno voluto, appunto, fare un ringraziamento speciale allo sciamano El Rubio, alla tartaruga che gli ha portato fortuna, ma anche agli spiriti della foresta, che con i ragazzini si sono dimostrati decisamente benevoli.

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