"Dicono che non rispettiamo le loro linee guida, ma la verità è che i soldi che arrivando da OnlyFans per loro non sono etici", hanno raccontato Matteo e Vittoria a Fanpage
Guadagnano regolarmente con OnlyFans ma le banche non “trovano etico” questo tipo di lavoro e chiudono i loro conti correnti. È quello che sta vivendo una coppia di Varese. Matteo e Vittoria, conosciuti sulla piattaforma a luci rosse come Shinratensei98, si dedicano alla creazione di contenuti hot e sono arrivati a guadagnare tra i 15 e i 20 mila dollari a settimana. Ma come raccontato a Fanpage.it le banche italiane, nonostante le fatture dei commercialisti, ostacolano il loro lavoro chiudendogli i conti correnti. “Ce ne hanno chiusi due nel giro di poche settimane”, racconta Matteo.
Aggiunge: “Dicono che non rispettiamo le loro linee guida, ma la verità è che i soldi che arrivando da OnlyFans per loro non sono etici”. Il giovane spiega di essersi rivolto a un commercialista dopo il primo contro chiuso, scoprendo che per chi lavora nel mondo della pornografia, specie per la piattaforma inglese, non è un fenomeno isolato. “Ci hanno spiegato che i soldi che arrivano da loro non sono ben visti – ha precisato – Così quando vedono bonifici arrivare da Fenix International (l’azienda proprietaria della piattaforma con sede a Londra) iniziano a fare controlli”. Il secondo conto della coppia è stato chiuso circa un mese fa per gli stessi problemi. “Questo ci crea disagi perché come tutti abbiamo scadenze e pagamenti, ogni volta che ci chiudono un conto poi è un problema aprirne un altro. (…) I commercialisti ci hanno spiegato che quando entrano tanti soldi ti mettono in una lista anti riciclaggio. Così partono i controlli. Gli ha mandato le fatture provando che era tutto in regola. Hanno risposto dicendo che purtroppo non rispettiamo le linee guida della banca”.
“I soldi che arrivano da questo tipo di contenuti sono mal visti, anche se non si spiega il perché. Alla fine paghiamo le tasse come tutti, è assurdo“, la chiosa di Matteo. Che non può fare a meno di notare come molti “si siano trasferiti all’estero”.