“Un esame politicizzato”, “Una maturità dove gli studenti sono stati strumentalizzati”, “Una prova solo per liceali”; “Da ridere, purtroppo”. Le tracce proposte dal ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara sono state bocciate dal mondo della scuola, dai professori dei ragazzi. In Rete spopola la polemica per la proposta che chiede agli allievi di commentare la lettera all’ex ministro Patrizio Bianchi scritta da illustri esponenti del mondo accademico e culturale italiano che lo criticavano per la maturità “light”. “Stamattina – ci spiega Gian Carlo Visitilli, scrittore, professore di lettere e presidente di commissione in Puglia – quando ho letto quella traccia ai ragazzi ho letteralmente riso, mi sembrava di stare in una situazione che aveva a che fare con il libro “Cuore”. E’ assurdo”.
Durissima Josita Bassani, anche lei presidente di commissione in Lombardia e docente di lettere: “Mi astengo dal dire quel che penso davvero per non finire in galera ma è vergognosa; un colpo basso, un tema manipolatorio nei confronti degli studenti. Mi auguro che i ragazzi abbiano senso critico e facciano uno scritto contro il ministero. Non me l’aspettavo proprio questa manipolazione dello Stato sugli studenti. Ne potevano fare a meno. Hanno preso quel pezzo di lettera decontestualizzato, senza far capire nulla”. A stupirsi del riferimento a Bianchi è anche un’altra presidente di commissione, Roberta Mozzi: “Devo calare un velo pietoso. E’ assurda ma purtroppo non è stato uno scherzo”.
Critico anche il mondo del sindacato. Uno per tutti, Giuseppe D’Aprile, segretario nazionale della Uil Scuola: “L’argomento, seppur interessante, si poteva trattare in modo diverso, senza fare riferimento a precedenti ministri che inevitabilmente potrebbero ricondurre la maturità a terreno di scontro politico”. E a stretto giro a farsi sentire è proprio il professor Bianchi: “Considero inaudito e offensivo nei miei confronti e anche nei confronti dei ragazzi la traccia sulla lettera a me indirizzata. E’ totalmente fuori luogo. E’ una lettera genericamente inviata nel dicembre del 2021 con una frase che dice ‘abbiamo letto sui giornali che lei sarebbe intenzionato a….’. Ma ci vogliamo attenere ai fatti? Gli esami di Maturità senza la prova scritta sono quelli al tempo del Covid ed abbiamo comunque garantito a tutti un esame e l’anno successivo siamo stati noi a ripristinare gli esami scritti”.
Bianchi sottolinea anche i temi proposti a suo tempo: un testo su Pascoli, uno su Verga e soprattutto un testo bellissimo della senatrice Segre e un testo di Giorgio Parisi, premio Nobel, e ancora uno di Ferraioli sul pianeta Terra: tutti riferimenti grandi e solidi. Piovono le critiche anche sul resto delle tracce. La proposta di Quasimodo e Moravia è ritenuta fuori gioco: “Insegno da 24 anni ma quella poesia non l’ho mai incontrata; forse è per addetti ai lavori. Vogliamo parlare di Moravia? Vorrei chiedere al Ministro chi in Italia riesce al quinto anno ad arrivare ad un autore immenso come lui? Attendavamo scrittori più vicini che spero che l’Italia un giorno li ricorderà: Calvino, ad esempio, Pier Paolo Pasolini”. Sul punto è d’accordo Mozzi, dirigente di un istituto tecnico: “Quasimodo a scuola non lo fai, sfido a trovare dei ragazzi dei professionali o della mia scuola che sanno a cosa sono i “luminari” citati nella poesia. E’ un Quasimodo che non si affronta. Così Moravia: una richiesta altissima, un un romanzo che nessuno legge più e nessuno saprebbe leggere. Tutte tracce per soli liceali”. Non è piaciuto nemmeno il testo tratto da Federico Chaboad: “Lo ricordo negli anni Ottanta; emergono i temi del nazionalismo, della patria, della famiglia. Suggestionare gli studenti con queste idee è assurdo”, dice Visitilli. Il professore pugliese promuove solo la Fallaci: “L’unica traccia decente. Mai tanta autoreferenzialità. Mi domando se chi prepara le tracce è mai stato in un’aula o se le loro reminiscenze fanno riferimento alle loro conoscenze e basta. Piuttosto che l’esame di Stato dovremmo fare l’esame allo Stato”.
Bassani non ha remore: “Senza infamia e senza lode Moravia che a scuola non si tratta. Chabod ha già dato; la traccia su Angela è a rischio di superficialità. Fallaci? Evviva la deriva di Destra. Whatsapp, al limite della banalità. Tracce mediocri, una maturità politicizzata”. Anche D’Aprile sottolinea le criticità: “Le tracce sono interessanti e offrono molti spunti. Un elemento di riflessione su cui si dovrebbe intraprendere una discussione più ampia scaturisce dal fatto che gli autori trattati sono quasi tutti contemporanei. C’è il rischio che gli studenti non siano riusciti a approfondirli dal momento che i programmi spesso non riescono ad arrivare a trattare tutti gli autori della letteratura moderna e contemporanea”.
A gettare acqua sul fuoco ci ha pensato l’attuale ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha chiamato al telefono l’ex ministro Bianchi e ha chiarito che “non vi era alcun intento polemico né di carattere politico” nei confronti dell’ex ministro nella scelta della traccia all’esame di Maturità. A quanto si apprende la telefonata è stata molto cordiale e tra i due ci sono ottimi rapporti. Riconoscendo il merito all’ex ministro Bianchi di aver reintrodotto gli scritti all’Esame di Stato, Valditara ha spiegato che “la lettera rappresenta uno spunto di cronaca per stimolare nei ragazzi una riflessione su che cosa rappresenti la Maturità e sulla sua impostazione, in particolare dopo l’esperienza del Covid. Nessun intento politico né tantomeno denigratorio”.