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Operatrice di un call center muore di infarto mentre è in turno, i colleghi: “Costretti a continuare a lavorare per ore accanto al cadavere”

È quello che è accaduto in un ufficio di Madrid. Ma la società replica ai sindacati: "Nessuno è stato costretto, potevano cambiare posto o tornare a casa"

di F. Q.

Hanno assistito alla morte di una collega, avvenuta proprio sotto i loro occhi. Ma, nonostante la tragedia, sono stati costretti a lavorare ininterrottamente per altre tre ore. È quanto successo lo scorso 13 giugno a Madrid negli uffici della multinazionale spagnola Konecta, società che offre servizi di call center a diverse compagnie telefoniche come Iberdrola, Movistar, Vodafone. La tragedia è avvenuta intorno alle 12:30, quando una operatrice, Inmaculada, 57 anni, colpita da un malore improvviso, ha alzato la mano dalla sua postazione per chiedere aiuto. Un attimo dopo è crollata a terra colpita da un infarto fulminante. I soccorritori sono arrivati pochi minuti più tardi ma per la 57enne non c’era più nulla da fare e hanno potuto solo constatarne il decesso.

A scatenare le polemiche è stato il fatto che gli altri operatori posizionati nello stesso stanzone della donna sono stati costretti a continuare a lavorare nonostante l’accaduto: stando alle loro denunce, riportate dai media spagnoli, per circa due ore hanno continuato con le loro attività, nonostante la presenza del cadavere avvolto in una coperta. L’ordine di evacuare l’ufficio è arrivato infatti – secondo le loro testimonianze – solo intorno alle 14, da parte di un addetto alla sicurezza dell’azienda, ma secondo quanto riportato dai notiziari spagnoli, alle 15 c’erano ancora ben quattro lavoratori a prestare servizio nelle loro postazioni.

La vicenda ha suscitato grande indignazione, a tal punto che un portavoce della multinazionale è intervenuto per negare che i lavoratori siano stati costretti a continuare a lavorare accanto al cadavere, precisando che “ai dipendenti è stata data la possibilità di telelavorare. Andare in un altro stabilimento. Tornare a casa o restare al proprio posto”, e aggiungendo che “A nessuno è stato detto: ‘stai in poltrona a rispondere alle chiamate’. Nessuno è stato costretto”.

Anche i sindacati spagnoli UGT e USO hanno denunciato la vicenda: “I soccorsi non hanno potuto fare nulla. Hanno coperto il cadavere con un telo e sono andati via”, hanno detto pubblicando anche uno scambio di messaggi tra i colleghi avvenuto proprio nelle ore successive alla morte della donna in cui i lavoratori si chiedevano se fosse il caso di andare via. “È morta una collega, ma dicono di continuare a rispondere alle chiamate”, scriveva uno dei dipendenti a un altro collega. L’Associazione degli Avvocati Pazienti ha chiesto all’Ufficio del Procuratore Superiore di Madrid di svolgere indagini. L’Associazione ha parlato infatti di fatti “gravissimi”, con l’aggravante per i lavoratori di un “danno psicologico difficile da dimenticare”.

Per parte sua, l’azienda ha affidato a un comunicato la sua posizione in merito alla vicenda. “I team di Konecta desiderano esprimere la loro solidarietà e il loro sostegno alla famiglia della nostra collega scomparsa. Negli ultimi giorni, la nostra priorità assoluta è stata quella di preservare la sua privacy e di accompagnarla in questo momento di lutto. Konecta si rammarica profondamente per la perdita di una persona apprezzata da tutti i suoi colleghi e che ha sempre dimostrato dedizione, solidarietà e grande professionalità nel corso degli anni trascorsi con noi”.

Konecta, si legge ancora, “desidera smentire formalmente quanto riportato in merito agli eventi verificatisi in uno dei suoi call center di Madrid. Chiediamo quindi di trattare le informazioni con il massimo rispetto e cautela e desideriamo condividere quanto segue:
– Konecta ha reagito in modo adeguato al contesto di emergenza in cui si è verificato questo tragico evento.
– È stato fornito un supporto immediato alle squadre, compreso il sostegno psicologico e la conferma che i dipendenti potevano lavorare a distanza.
– L’azienda era in costante comunicazione con i rappresentanti del personale.
Siamo profondamente addolorati per questa tragedia e i nostri pensieri sono rivolti alla famiglia e agli amici della nostra collega”.

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