“Quella macchina ci ha colpiti all’improvviso a tutta velocità”. Tra le testimonianze che gli investigatori devono raccogliere per ricostruire la dinamica dell’incidente di Casal Palocco (Roma) costato la vita ad un bimbo di 5 anni c’è anche quello della madre. Nel racconto della 29novenne, assistita da una psicologa, i momenti precedenti alla collisione, avvenuta tra via di Macchia Saponara e via Archelao di Mileto, tra la Smart e il Suv Lamborghini guidato da Matteo Di Pietro, ora indagato per omicidio e lesioni colpose. I magistrati hanno ascoltato anche altri testimoni che hanno assistito all’incidente. Il luogo dell’incidente è stato più volte riesaminato per stabilire con certezza quale dei due veicoli abbia omesso di dare precedenza all’altro. Ricostruire la dinamica è fondamentale anche ai fini assicurativi e non solo penali e civili.
Intanto, secondo quanto riporta La Repubblica, l’azienda del trasporto pubblico (Atac) ha consegnato agli investigatori le immagini registrate da un autobus di passaggio in via di Macchia Saponara proprio quando la Lamborghini ha travolto la Smart. Possibile perché gli autobus di nuova generazione sono dotati di telecamere. Gli investigatori erano a caccia di testimonianze anche su una Mercedes nera che il Suv avrebbe tentato di superare e anche l’autobus che la precedeva. Inoltre ci sarebbero anche le riprese di un altro bus che era dietro l’utilitaria. Non ci sarebbe traccia, invece, del video della telecamera fissa a bordo dell’auto, con cui gli youtuber riprendevano le sfide.
Parallelamente si stanno effettuando una serie di verifiche sui cellulari delle cinque persone presenti sul Suv al fine di individuare eventuali foto, video ma anche chat utili alle indagini. La Procura potrebbe affidare, inoltre, una consulenza per accertare a che velocità stesse viaggiando la Lamborghini al momento dello scontro. L’ipotesi è che viaggiasse tra i 70 e 90 km, ma alcuni testimoni ritengono che sfiorasse i 100.