Prezzi da capogiro per trascorrere una settimana di puro relax nell'isola di Capri: 154.000 mila euro in 4 persone
“Bisogna far pagare le tasse di soggiorno solo a chi va in albergo”, lo diceva Ermanno Zanini 18 anni fa, oggi direttore generale del Capri Palace Jumeirah del gruppo alberghiero che nel suo portfolio conta gli hotel più lussuosi al mondo. Il suo ragionamento non faceva un plissè, si sarebbe evitata quella lotta intestina fra i “caronti” dei traghetti e i venditori di paccottiglia. Sono i soli a volere lo sbarco selvaggio dei “distru/turisti”, più sono meglio è per le tasche di chi incassa la manna delle tasse di soggiorno. Due megaperture per Zuma, il ristorante giap più gastronomicamente sofisticato del pianeta, sul terrazzo con vista mozzafiato del Capri Palace. La prima per autorità e istituzioni, la seconda per le celebrities.
Si conferma il top del top l’Olivo, risto/chic/gourmet, due stelle michelin, meriterebbe una costellazione. J’adior Capri ha trasferito il suo concept di lusso e design al ristorante Il Riccio, stesso spicchio di mare della Grotta Azzurra. Quella meraviglia della Cake Room vale tutti i peccati di gola. Sarà stata un’esagerazione il report sulle vacanze di lusso a Capri (ma non solo) per 4 persone per una settimana: le voci così declinate, trasporti 20mila euro, alloggio 84mila, yacht 50mila. Totale 154.000 mila euro. Esclusi gli extra come un caffè seduto in piazzetta 15 euro. Se invece non si vuole affittare lo yacht c’è sempre la spiaggietta privata a 3500 euro al giorno del hotel La Palma, di freschissima inaugurazione. Peccato solo per i super ricchi che la piccola oasi a Marina Piccola sia di fianco alla spiaggia libera dei comuni mortali.
Per rimanere in tema io/me/lo/posso/permettere tanta magnifica gente al party Dolce Vita per il lancio mondiale di Monopoly Capri, versione Luxury Design, realizzata con materiale sostenibile. Ideatori geniali Michael Rothling e Mario Maione jr, project manager di Monopoly LL e ambassador del gioco da tavolo più venduto al mondo.
Quasi quasi è più lunga la fila per avere accesso da Anema ‘e Core che alla funicolare di Capri di un sabato di fuoco. La formula canterina/tammurriata/karaoke inventata da Guido Lembo porta il mondo di Hollywood (e i suoi voglio/essere/come/loro) a Capri. L’energia di Gianluigi Lembo (figo quanto Kris Martin dei Cold Play) e della sua band è travolgente. Ieri ospite a sorpresa, una scatenata Michelle Hunziker. La settimana scorsa erano lì a festeggiare i Campioni d’Italia dello scudetto sulle note di “Siamo noi… siamo Noi…”.
A Le Conversazioni, il festival internazionale ideato da Antonio Monda e Davide Azzolini dopo gli incontri di New York, sbarca a Punta Tragara con i protagonisti della cultura contemporanea, fra cui Jovanotti, Hari Kunzru, Katie Kitamura, Joshua Cohen e John Banville. Giusto per non tenere i neuroni troppo in ammollo. Aspettando Capri Nomad, una sorta di Art Basel in trasferta caprese, sponsorizzata dalla griffe Gucci, location da urlo, la cinquecentesca Certosa di Capri, con artisti famosi e saranno famosi da ogni dove. Ma anche il Festival Internazionale di Capri, rassegna teatrale unica. E siamo solo a inizio stagione.