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“Mio marito aveva il cancro ai testicoli, ho deciso di chiedere il divorzio. La gente mi ha detto cose orribili”: il racconto di Yana Fry

La donna ha spiegato al Daily Mail che il marito avuta la diagnosi del tumore è “affogato nell’autocommiserazione” mentre lei ha subito pensato che non avrebbe potuto avere figli. “Le probabilità che le persone muoiano di tumore ai testicoli non sono così alte come per altri tipi di cancro, ma ero preoccupata che non saremmo stati in grado di avere figli”

di F. Q.

Divorzia dal marito a cui hanno diagnosticato il cancro, ma dopo tanto tempo conferma: nessun rimpianto. Sa tanto di contrita captatio benevolentaie la lunga confessione riportata dai tabloid inglesi della signora Yana Fry, una life coach di San Pietroburgo che ora vive a Singapore. Quando aveva 22 anni la Fry sposò l’ex marito che ne aveva 15 più di lei. Tre mesi dopo il matrimonio all’uomo venne diagnosticato un cancro ai testicoli e lei rimase con lui per altri cinque anni fino al divorzio. La Fry ha riannodato i fili degli ultimi anni e si è raccontata al DailyMail ricevendo in risposta numerose critiche da parte dei lettori e commentatori sui social. “Mi sono gettata in quel matrimonio anima e corpo, ma oggi penso che le donne non dovrebbero sposarsi prima dei 30 anni. Non abbiamo idea di chi siamo e non sappiamo quale sia un buon partner per noi”, ha spiegato oggi la quarantenne Yana.

La donna ha spiegato che il marito avuta la diagnosi del tumore è “affogato nell’autocommiserazione” mentre lei ha subito pensato che non avrebbe potuto avere figli. “Le probabilità che le persone muoiano di tumore ai testicoli non sono così alte come per altri tipi di cancro, ma ero preoccupata che non saremmo stati in grado di avere figli”. Yana, insomma, si è ritrovata a vivere in Svizzera (il marito viveva lì ndr) poi a New York senza capire bene l’inglese e senza supporto di amici e parenti. La donna avrebbe quindi pensato più volte al suicidio, infine ecco il divorzio. “La gente mi ha inviato messaggi orribili. Non voglio chiamarlo odio, ma quasi. Le persone soffrivano e volevano incolpare qualcuno. La sua famiglia era così delusa”.

L’uomo, peraltro, si era risposato ma dopo due anni dal divorzio era deceduto. Cosa succede quindi alla fine della storia? Che Yana ha colto in tutto il suo percorso una mancanza totale di aiuto psicologico a chi si trova in situazioni simili e ora si è dedicata al life coaching proprio per aiutare chi come lei ha compiuto mosse sbagliate, palpita di sensi di colpa e non vuole comunque sentirsi giudicata. “Ho dovuto fare anni di terapia per capire che non sono una persona orribile per aver preso la decisione che ho preso”, ha concluso Yana che oggi è di nuovo moglie. “Sento che noi donne di solito siamo cresciute con la mentalità di servire gli altri, ma quando vai contro di essa, impari molto sulla resilienza e l’autocoscienza”.

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