“Sono ancora sotto effetto dell’anestesia, il respiro non è buono”. Lo ha detto Papa Francesco all’inizio dell’udienza ai partecipanti all’assemblea plenaria della Riunione delle opere per l’aiuto alle Chiese orientali ricevuti in Vaticano. Bergoglio ha chiesto al prefetto del Dicastero per le Chiese orientali, l’arcivescovo Claudio Gugerotti, di consegnare ai presenti il discorso scritto per questo incontro. Si trattava della settima e ultima udienza privata della mattinata e il Papa era visibilmente stanco. Francesco, infatti, è ancora convalescente dopo il recente intervento all’addome, a cui è stato sottoposto il 7 giugno, con nove giorni di ricovero al Policlinico Gemelli di Roma. Eppure, Bergoglio, dimesso dall’ospedale da appena una settimana, il 16 giugno, è tornato regolarmente al lavoro con un’agenda abbastanza fitta di udienze.
In cima ai suoi impegni c’è quello per la fine della guerra in Ucraina. Non a caso, poche ore dopo essere rientrato in Vaticano, Francesco ha incontrato il metropolita Antonij di Volokolamsk, presidente del Dipartimento degli affari esterni del Patriarcato di Mosca. L’udienza, avvenuta nella residenza di Bergoglio, Casa Santa Marta, dove anche il metropolita era ospite, è stata fondamentale in vista del prossimo viaggio in Russia del cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo di Bologna, reduce da un’importante missione di pace a Kiev come inviato del Papa. “Vi ringrazio – si legge nel testo consegnato ai partecipanti all’assemblea plenaria della Riunione delle opere per l’aiuto alle Chiese orientali – per il grande impegno con cui soccorrete l’Ucraina per sostenere sfollati interni e rifugiati. Ai vostri sforzi per quel caro Paese qualche anno fa ho voluto unire il mio con l’iniziativa ‘Il Papa per l’Ucraina’ e poi con altri costanti interventi. Ma vorrei cogliere anche questa occasione per invitare tutti a non fare mancare concreta vicinanza, vicinanza di preghiera e di carità, al martoriato popolo ucraino”.
Parole analoghe a quelle pronunciate, immediatamente prima, ai partecipanti al capitolo generale degli agostiniani dell’Assunzione: “Permettetemi di ricordare anche uno dei vostri apostolati storicamente più incisivi e tuttora presente, seppure più modesto: la vostra missione d’Oriente. Grazie! Vi incoraggio a portare avanti tale missione, nel Medio Oriente dove la condizione dei cristiani è oggetto di minacce, e in Europa orientale, dove la guerra in Ucraina mette in pericolo l’equilibrio civile e religioso della regione. Voglio anche esprimervi la gratitudine della Santa Sede per la fedeltà del vostro impegno nella piccola Chiesa cattolica di rito bizantino in Bulgaria, che conta su di voi. La vostra lunga esperienza di dialogo con l’ortodossia, come pure con l’islam e l’ebraismo, è preziosa per la Chiesa; che essa possa fare di voi, oggi più che mai, degli artigiani di unità e di comunione al servizio della pace”.
Durante l’udienza al prefetto del Dicastero delle cause dei santi, il cardinale Marcello Semeraro, il Papa ha autorizzato la promulgazione di alcuni decreti, tra cui quello riguardante le virtù eroiche dell’ultima veggente di Fatima, suor Lúcia dos Santos. Francesco sarà in Portogallo dal 2 al 6 agosto per la Giornata mondiale della gioventù di Lisbona e il 5 agosto tornerà proprio a Fatima, dove si era recato nel 2017 in occasione del centenario delle apparizioni mariane ai tre pastorelli: suor Lucia appunto, morta a 97 anni nel 2005, e i due fratellini Francisco e Jacinta Marto, scomparsi prematuramente. Fu durante quel viaggio che Bergoglio canonizzò i due piccoli veggenti. C’è anche un legame fortissimo tra quelle apparizioni mariane e l’Ucraina. È, infatti, proprio un passaggio contenuto nelle prime due parti del segreto di Fatima, scritto da suor Lucia, che ha convinto Francesco, il 25 marzo 2022, a consacrare al Cuore immacolato di Maria la Russia, come chiesto dalla Madonna, ma anche l’Ucraina. “Verrò a chiedere – si legge nel testo – la consacrazione della Russia al mio Cuore immacolato e la comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il mio Cuore immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace”.