A pochi giorni dalla scadenza è arrivata la decisione: per i lavoratori fragili della Pubblica Amministrazione lo smart working è prorogato dal 30 giugno al 30 settembre. L’Aula del Senato ha, infatti, approvato l’emendamento presentato dalla relatrice al decreto lavoro, Paola Mancini di Fratelli d’Italia. Il primo testo del decreto prevedeva la proroga delle norme sullo smart working agevolato, a tutela dei lavoratori fragili, solo per il settore privato fino a dicembre 2023. Con l’approvazione dell’emendamento, così, anche il lavoratori della PA avranno lo stesso trattamento ma fino al 30 settembre.

Il diritto di usufruire dello smart working al 100% era stata una misura resa necessaria durante la pandemia per abbattere il rischio di contagio e poi prorogata per agevolare il più possibile i lavoratori fragili. Con i lavori dell’Aula è “stato anche potenziato di 5 milioni il fondo per i familiari di vittime di infortuni mortali sul lavoro” e sono stati trovati fondi “per ulteriori 7 milioni per la scala di equivalenza” per l’assegno di inclusione, garantendo così “più disponibilità per i fragili”, spiega la relatrice Mancini, che si dice “ampiamente soddisfatta”. Soddisfazione per l’approvazione dell’emendamento sullo smart working esprime anche Elena Murelli, capogruppo della Lega in commissione Lavoro. Un primo emendamento sul tema, presentato proprio dalla Lega, era stato precedentemente accantonato in Commissione. “Grazie al governo per la proficua interlocuzione, che ha condotto a trovare le coperture in favore della misura”, commenta la senatrice Murelli: “Ringraziamo anche la relatrice – aggiunge – per aver riproposto l’emendamento come maggioranza”.

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