Cronaca

Il Titan è imploso: dichiarati morti i 5 a bordo. I rottami del sottomarino trovati a 500 metri dal Titanic: “Catastrofica perdita di pressione”

Il sommergibile Titan ha avuto una “catastrofica perdita di pressione“. In altre parole, è imploso a oltre 3mila metri di profondità nelle acque del Nord Atlantico: non ci sono sopravvissuti. È questa la prima conclusione a cui è giunta la Guardia Costiera americana, dopo il ritrovamento di cinque rottami del sottomarino a 500 metri di distanza dalla prua del relitto del Titanic. Il Titan quindi potrebbe essere imploso intorno alle 9:45 (ora locale) di domenica, quando ha smesso di inviare segnali verso la superficie. Nulla da fare per i 5 passeggeri a bordo: il contro ammiraglio John Mauger, comandante del primo distretto della Guardia Costiera Usa, ha spiegato che le famiglie sono state “immediatamente informate”, rivolgendo loro “le più sincere condoglianze“. I cinque passeggeri all’interno del sommergibile Titan erano il milionario britannico Hamish Harding (58 anni), il businessman pakistano Shahzada Dawood (48) col figlio Suleman (19), l’esploratore e pilota di sommergibili francese Paul-Henri Nargeolet (77) e Stockton Rush (61), il patron di OceanGate, l’azienda proprietaria del Titan.

L’implosione è probabilmente avvenuta vicino al Titanic, dove era diretto il sommergibile, a 3.800 metri di profondità. “I detriti sono coerenti con la catastrofica perdita della camera di pressione”, ha detto il contro ammiraglio Mauger, spiegando che un veicolo operato a distanza (Rov) ha trovato il rottame del Titan sul fondo marino. I detriti sono stati individuati durante le ricerche nell’Oceano Atlantico, proseguite anche dopo che è stata superata la soglia di ipotetica autonomia di ossigeno all’interno del sottomarino. Il calcolo delle 96 ore di aria respirabile era stato fatto nella speranza di ritrovare il Titan ancora integro. Nella zona sono stati individuati altri rottami che sono stati tutti analizzati da esperti. Durante la conferenza stampa da Boston, Mauger ha spiegato che i robot rimarranno sulla scena per cercare di recuperare altre informazioni con l’obiettivo di riuscire a capire le cause di questo tragico incidente.

OceanGate, la società che gestiva il sommergibile, ha rilasciato una nota: “Ora crediamo che il nostro CEO Stockton Rush, Shahzada Dawood e suo figlio Suleman Dawood, Hamish Harding e Paul-Henri Nargeolet, siano purtroppo deceduti”, ha dichiarato la società. “Questi uomini erano veri esploratori che condividevano un distinto spirito di avventura e una profonda passione per l’esplorazione e la protezione degli oceani del mondo”, si legge nella dichiarazione di Ocean Gate, “i nostri cuori sono con queste cinque anime e ogni membro delle loro famiglie durante questo tragico momento. Piangiamo la perdita della vita e la gioia che hanno portato a tutti quelli che conoscevano”.

I familiari: “Allarme lanciato tardi” – Al Telegraph la famiglia del miliardario britannico Hamish Harding, che è a bordo del sommergibile Titan, accusa OceanGate di aver impiegato “troppo tempo” per lanciare l’allarme. Un ritardo di otto ore, è “troppo lungo”, afferma Kathleen Cosnett, cugina di Harding. Il sommergibile ha perso il contatto con la nave di superficie Polar Prince intorno alle 9:45 ora locale di domenica, ma la Guardia Costiera degli Stati Uniti non è stata informata della sua scomparsa fino alle 17:40.

Chi erano i 5 passeggeri – L’imprenditore Shahzada Dawood aveva 48 anni e aveva voluto condividere questa esperienza con il figlio Suleman di 19. L’uomo era amministratore del Seti Institute, un’organizzazione senza scopo di lucro dedicata alla ricerca sulla vita e l’intelligenza nell’universo.
Il terzo passeggero a bordo del Titan era il milionario britannico Hamish Harding 58 anni. Già presidente di Action Aviation, società specializzata nella compravendita di aeromobili, era stato anche un esploratore, con esperienza al Polo Sud. Era rinomato a livello mondiale per le sue imprese, come quella del 2021 quando si era recato nel punto più profondo della Fossa delle Marianne, ovviamente con un sottomarino. Lo scorso anno era andato nello spazio a bordo del quinto volo commerciale di Blue Origin, la società spaziale di Jeff Bezos.
A bordo del Titan c’era anche l’esploratore e pilota di sommergibili francese Paul-Henri Nargeolet, 77 anni, nato a Chamonix. Per un ventennio è stato nella Marina francese, fino al suo pensionamento, periodo in cui ha ricevuto il grado di comandante. Successivamente è entrato a far parte dell’Istituto francese per la ricerca e lo sfruttamento del mare. Era anche conosciuto come Mister Titanic perché aveva partecipato alla prima spedizione dopo il ritrovamento del transatlantico affondato nel 1912.
Il quinto passeggero era Stockton Rush, 61 anni, il patron di OceanGate, l’azienda proprietaria del mezzo di cui ora rimangono solo i rottami nelle profondità dell’oceano. Si era laureato alla Princeton University in ingegneria aerospaziale e aveva fondato la società di esplorazioni marittime nel 2009 proprio con l’obiettivo di far progredire la tecnologia dei sommergibili.