In un'intervista dello scorso anno alla CBS News, l'inventore del sottomarino disperso aveva rivelato la sua più grande paura
Il tempo per salvare le persone intrappolate nel sottomarino Titan è agli sgoccioli: la scorta d’ossigeno dovrebbe esaurirsi intorno alle 11:00, ora italiana, del 22 giugno. Tra i 5 passeggieri c’è anche Stockton Rush, il numero uno di OceanGate Expedistions, l’azienda proprietaria del sommergibile. E proprio lui, in un’intervista dello scorso anno alla CBS News, aveva parlato della sua più grande paura: trovarsi a bordo di un batiscafo durante una delle spedizioni della sua compagnia per ammirare il relitto del Titanic e non riuscire a raggiungere la superficie.
Tra i rischi che aveva elencato come possibili impedimenti alla risalita ci sono “sporgenze, reti da pesca e rischi di impigliamento“. “C’è una precisa tecnica di pilotaggio – aveva aggiunto – se c’è uno strapiombo non bisogna passarci sopra, se c’è una rete non bisogna avvicinarsi, puoi evitare i pericoli se procedi lentamente e con velocità costante”. Riguardo la sicurezza aveva affermato: “È chiaro che ci sono dei rischi, ma se vuoi essere sicuro che non ti accada nulla, allora non alzarti dal letto. È un rischio che vale la pena correre“.
Profezia che si autoavvera? quel che è certo è che il rischio lo ha corso. Sua molgie Wendy Rush è la pronipote di Isidor e Ida Straus, due delle vittime del Titanic, morti nel 1912.