Nel suo tentativo di eliminare qualsiasi legame con la Russia, questa volta Volodymyr Zelensky prende di mira i prodotti editoriali della Federazione. Così, come ha annunciato dal suo canale Telegram, ha firmato la legge che prevede il divieto di importazione e distribuzione di volumi e prodotti editoriali dalla Russia, dalla Bielorussia e dai territori ucraini temporaneamente occupati.
Questo non vuol dire che Dostoevskij, Tolstoj o Čechov spariranno dagli scaffali delle librerie ucraine, ma certo la loro diffusione sarà limitata, dato che potranno essere importati solo da altri Paesi del mondo. Il Parlamento di Kiev, la Verkhovna Rada, aveva approvato il relativo disegno di legge lunedì scorso. “Ho firmato la legge ‘sugli emendamenti ad alcune leggi dell’Ucraina che stabiliscono restrizioni all’importazione e alla distribuzione di prodotti editoriali relativi allo Stato aggressore, alla Repubblica di Bielorussia e al Territorio temporaneamente occupato dell’Ucraina’. Credo che la legge sia corretta”, ha scritto il leader ucraino.
Comunque, Zelensky ha voluto specificare che rimette il provvedimento alla valutazione dei revisori europei, dato che il Paese ha avviato il proprio processo d’integrazione all’Ue: “Il testo della legge è stato inviato alle istituzioni dell’Unione europea per un’ulteriore valutazione per stabilire se alcune disposizioni della legge possano influire sull’adempimento degli obblighi in termini di protezione dei diritti delle minoranze, in particolare dei diritti linguistici, nel contesto della raccomandazione del parere della Commissione europea sulla domanda di adesione dell’Ucraina all’Ue”, ha concluso.