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L’implosione improvvisa alla velocità di 800 chilometri orari, così sono morti i 5 a bordo del Titan: “Il cervello umano non si è neanche reso conto”

“Quella pressione è pari a 350 volte quella che si registra sulla Terra”, ha affermato Tom Maddox, Ceo di Underwater Forensic Investigators

Si è autodistrutta, in una frazione di un millisecondo, la navicella sottomarina Titan, otto ore dopo la partenza. Il sottomarino sembrerebbe non aver sopportato l’immane pressione a cui era sottoposto. “Il sommergibile Titan, diretto al Titanic, scomparso domenica con cinque persone a bordo, ha subito una catastrofica implosione, o perdita di pressione”, ha spiegato ieri sera il contrammiraglio della guardia costiera statunitense John Mauger, alla CNN. I suoi rottami sono stati ritrovati a 500 metri dalla prua del Titanic. Il cono di coda e altri detriti del sommergibile mancanti sono stati rinvenuti giovedì sera da un veicolo telecomandato ai piedi dalla prua del Titanic, nelle profondità del Nord Atlantico, a circa 900 miglia a est di Cape Cod, nel Massachusetts. “I detriti, trovati sul fondo del mare, sono coerenti con la catastrofica perdita della camera a pressione”, ha dichiarato la Guardia Costiera Statunitense. La Marina degli Stati Uniti ha rilevato rumori che risalire a un’implosione già domenica scorsa e ha trasmesso l’informazione ai comandanti che guidavano la ricerca. Il suono è stato, però, considerato non abbastanza definito per poter dare l’allarme. Quella verificatasi al sottomarino Titan è un’implosione, ovvero l’improvviso e violento collasso di un oggetto su sé stesso.

A quelle profondità un’incalcolabile quantità di pressione grava sul sommergibile e anche il più piccolo difetto strutturale potrebbe rivelarsi disastroso. “Quella pressione è pari a 350 volte quella che si registra sulla Terra”, ha affermato Tom Maddox, Ceo di Underwater Forensic Investigators, che aveva già partecipato a una spedizione per visitare i resti del Titanic nel 2005. “A queste condizioni qualsiasi piccola perdita potrebbe causare un’implosione immediata, in grado di distruggere il velivolo”, ha continuato Maddox. La pressione sulla superficie è misurata come un’atmosfera, che è di circa un chilo per centimetro quadrato. Durante l’immersione in acque più profonde, la pressione aumenta sempre di più. Nelle profondità del relitto del Titanic, la pressione è vicina a 476 atmosfere. Era talmente alta la pressione presente sul sommergibile che l’implosione sarebbe avvenuta in una frazione di millisecondo, tale da risultare imprevedibile dall’equipaggio. “Un’implosione del genere avviene a una velocità di 800 chilometri orari”, ha detto, alla CNN, Aileen Marty, ex ufficiale di marina e professore alla Florida International University. “A queste condizioni il cervello umano non ha neanche il tempo di rendersi conto di ciò che sta accadendo”, ha sottolineato Marty. “Il mezzo è collassato violentemente su sé stesso prima che le persone al suo interno potessero accorgersi che c’era un problema”, ha detto Marty.

E ha aggiunto: “Di certo non si sono potuti nemmeno rendere conto che stavano per morire; alla fine, dei tanti modi in cui possiamo trapassare la terra, questo è indolore”. “Non abbiamo una risposta certa in merito alla possibilità di recuperare i membri dell’equipaggio, al momento, continueranno le ricerche, ma l’ambiente del fondo marino è incredibilmente spietato, i corpi possono essere stati fatti a brandelli o addirittura polverizzati, e diventare facilmente cibo per pesci”, ha detto Mauger. “Ora i veicoli telecomandati rimarranno sulla scena e continueranno a raccogliere informazioni”, ha spiegato Mauger. “Ci vorrà del tempo per determinare una specifica sequenza temporale degli eventi di questo complesso caso di fallimento del Titan”, ha concluso Mauger. (AGI) Lucrezia Parpaglioni.