Il primo compleanno è una tappa fondamentale per la crescita dei bambini e tutti i genitori cercano di festeggiarlo il meglio possibile. Ed è quello che ha fatto – o meglio, che voleva tanto fare – anche Shay. Questa mamma newyorkese non ha badato a spese e, per far sì che tutto fosse perfetto, ha ingaggiato l’organizzatore di eventi Ja’mesha Wilson di Ominira Event Planning a Rochester, NY. Tuttavia, qualcosa è andato storto. Cosa? La torta da 800 dollari (circa 740 euro) era completamente finta. E’ stata lei stessa a raccontare quanto accaduto sul suo profilo di TikTok : nel video viene mostrata la torta a quattro piani con i personaggi tridimensionali del film per bambini Sing e una replica in miniatura di suo figlio. Un capolavoro di cake design, se non fosse che al momento del taglio ha fatto la scoperta clamorosa: niente soffice pan di spagna ripieno, era tutta di polistirolo. “Ho pagato 800 dollari per una torta – scrive a commento del filmato – e dei dolcetti per una festa di 60 persone e ho ricevuto una torta di polistirolo invece di una vera e 12 dolcetti finti anche loro “. Inutile dirlo, la clip di 10 secondi è diventata subito virale con più di 5 milioni di visualizzazioni e centinaia di commenti.
Cosa è accaduto realmente? Successivamente, la mamma ha affermato che in realtà non era colpa del pasticcere, bensì dell’organizzatore: “[La pasticcera] ha fatto quello che le è stato chiesto. Non ha nulla a che fare con lei: non mi ha frodato, non mi ha fatto pagare così tanto per una torta falsa, non era a conoscenza di nulla”, spiega. In più, il costo, stando alla creatrice, doveva essere di 400 dollari e non 760 come Ja’mesha ha fatto pagare alla sua cliente: “Mi ha truffato“, tuona la mamma riferendosi agli organizzatori dell’evento. Conclude: “La torta era bellissima e piena di dettagli, ma avessi saputo che era falsa, avrei comprato una torta che potevo dare a mio figlio”.
Ma la torta non è stata la sola nota deludente dell’intero party: “Ho pagato quasi 10 mila dollari per questa festa perché volevo l’extra-ness; dovevo avere un negozio di caramelle, un negozio di giocattoli, scatole di caramelle, la faccia di mio figlio dietro ogni sedia che affittavo”, lamenta ancora la donna. “Doveva essere quel qualcosa in più e così grande, ma non ho ricevuto nulla di tutto ciò“.
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