Un barchino di migranti ha recuperato quattro naufraghi davanti a Sfax, in Tunisia, e secondo i sopravvissuti, arrivati in nottata a Lampedusa, tra 35 e 40 compagni di viaggio sono rimasti in balia delle onde. Ma nel sabato al racconto si è aggiunto l’sos lanciato da Alarm Phone che segnala un barcone con 50 migranti, partito dalla Libia, alla deriva nel Mediterraneo centrale, in acque internazionali. “La situazione è critica. Siamo appena stati chiamati. Sono disperati e stanno aspettando i soccorsi. L’acqua sta entrando nella barca. Esortiamo le autorità competenti: non lasciateli annegare!”, è l’appello su Twitter della ong, che segnala la vicinanza all’imbarcazione in difficoltà del peschereccio Alba Chiara, “ma non riusciamo a comunicare direttamente. Abbiamo chiesto alle autorità libiche di rispondere all’sos ma affermano di essere nel giorno festivi del venerdì”, spiega Alarm Phone.
We were just called by the ~50 people in distress. They are desperate and still waiting for rescue. Water is entering the boat. The situation is critical. We urge all the relevant authorities: Don’t let them drown!
— Alarm Phone (@alarm_phone) June 23, 2023
I quattro giunti a Lampedusa hanno fatto naufragio martedì scorso, dopo sei ore di navigazione, mentre si dirigevano verso le coste siciliane. Dopo alcune ore in acqua, sono stati presi a bordo dal barchino che ha navigato per almeno 36 ore prima di giungere nell’area Sar, dove nella serata di ieri è stato intercettato dai mezzi della Guardia costiera e scortato fino al molo Favaloro di Lampedusa. In giornata si era diffusa la voce che altre cinque persone fossero state soccorse e condotte in Tunisia, da dov’erano partite, ma la notizia non ha trovato alcuna conferma.
Intanto, a Lampedusa venerdì sono arrivati 268 migranti su sette barche, tutti portati nell’hotspot di contrada Imbracola. E prima della mezzanotte, in un paio d’ore, erano approdati in 290 su otto imbarcazioni, mentre 51 provenienti dalla Libia erano sfuggiti ai controlli e sono stati bloccati dai carabinieri lungo la costa dell’isola, in una località che si chiama Mare Morto. .
Nel centro gestito dalla Croce rossa, prima che la prefettura, in accordo con il Viminale, decidesse il trasferimento di oltre 450 persone, il numero degli ospiti aveva sfiorato i 1.200. La struttura, perennemente sovraffollata, può contenere un massino di 400 persone.
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