L’Occidente e la Cina guardano con attenzione a quanto sta avvenendo in Russia dopo la lotta intestina scatenata da Yevgeny Prigozhin. Una situazione di attesa, mentre l’entourage di Vladimir Putin già punta il dito contro la Nato per le mosse del “signore della guerra” alla guida della Wagner. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è stato informato della situazione in Russia e Washington “è in consultazione con gli alleati e i partner su questi sviluppi”. E nel pomeriggio l’inquilino della Casa Bianca, come riferiscono fonti alla Cnn, ha ricevuto un nuovo breafing sull’evoluzione della sfida lanciata da Prigozhin contro la leadership militare russa, tra cui il ministro della Difesa Sergei Shoigu e il capo di stato maggiore Valery Gerasimov.
Interlocuzioni che riguardano ovviamente anche l’Italia con la presidente Giorgia Meloni che “segue l’evoluzione della crisi in Russia e ha tenuto un vertice con i ministri degli Esteri e della Difesa, Antonio Tajani e Guido Crosetto, e i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari”. I ministeri degli Esteri e della Difesa, insieme all’intelligence e sotto il coordinamento di Palazzo Chigi, “stanno analizzando lo scenario, in costante contatto con gli alleati della Nato e dell’Unione europea”, ha riferito il governo in una nota. Cresce l’allarme anche nel Regno Unito per i rischi che potrebbero derivare da un quadro di “preoccupante volatilità”, come suggerisce la Bbc citando il premier Rishi Sunak e il suo entourage.
Il governo Tory ha intanto convocato d’urgenza una riunione straordinaria del comitato Cobra, organismo di coordinamento delle risposte alle emergenze nazionali più gravi raramente chiamato in causa in caso di crisi in atto all’estero. Sunak – che ha sottolineato come Londra stia “monitorando da tempo” i potenziali “effetti destabilizzanti della guerra in Ucraina” sulla Russia – intende al momento affidare la presidenza della riunione al ministro degli Esteri, James Cleverly, alla presenza fra gli altri del titolare della Difesa Ben Wallace e di alti responsabili militari britannici. Riservandosi da parte sua una serie di colloqui diretti entro sera con altri leader di Paesi della Nato e alleati o interlocutori di primo piano. L’unico leader internazionale, al di fuori dei più stretti alleati, che ha avuto un colloquio telefonico con Putin è stato Recep Tayyip Erdogan: la Turchia, ha spiegato il presidente turco al capo del Cremlino, è pronta a fare la sua parte per una risoluzione pacifica della situazione in Russia il prima possibile.
La Cina invece evita al momento commenti ufficiali, complice anche la lunga festività del Dragon Boat. L’ambasciata cinese a Mosca, secondo il Global Times, ha dichiarato al Southern Metropolis Daily che la regione della capitale russa è calma e che la rappresentanza diplomatica continuerà “a seguire la situazione locale a Rostov dopo che il capo della Wagner ha affermato di aver conquistato siti militari a Rostov mentre Mosca attua misure antiterrorismo”. Il network statale Cctv ha parlato “dell’operazione antiterrorismo” lanciata dal Cremlino a Mosca e nelle regioni circostanti, insieme ad un aggiornamento sulla guerra contro l’Ucraina da parte del ministro della Difesa russo.
Sulla vicenda è intervenuto anche Hu Xijin, l’ex direttore del tabloid nazionalista Global Times e attuale commentatore: “Putin l’ha definito ‘tradimento’ e ‘ammutinamento armato'”, ha scritto su Twitter. “La ribellione di Prigozhin potrebbe portare una serie di conseguenze, costringendo l’amministrazione Putin ad affrontare la prova più severa dall’avvio dell’operazione militare speciale”, ha aggiunto Hu. Mentre su Weibo, il Twitter in mandarino, la pioggia di commenti ha trasformato il caos russo in un trend virale: milioni di commenti sulla vicenda, con la lettura prevalente che accusa gli Stati Uniti di manovrare Wagner contro Putin.