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L’appello di Rosa Chemical: “Ridatemi Tinder, avevo pure l’abbonamento ‘Premium’. Io voglio fare sesso con le persone normali, non con i vip”

È tra il surreale e l’ironico il racconto di Rosa Chemical, che si è visto bannare il profilo dalla più celebre app di incontri e ora, tramite Vanity Fair, lancia un appello affinché gli venga restituito

di Francesco Canino

“Mi hanno bannato da Tinder, pensavano che qualcuno si volesse appropriare della mia identità: ma sono io!”. È tra il surreale e l’ironico il racconto di Rosa Chemical, che si è visto bannare il profilo dalla più celebre app di incontri e ora, tramite Vanity Fair, lancia un appello affinché gli venga restituito. Ma nella lunga intervista al settimanale c’è molto di più: dai pregiudizi al rapporto complesso col padre (recuperati col tempo: i suoi genitori si sono separati quando lui aveva solo quattro anni), dalle notti a dormire per strada (quando a 16 anni faceva il writer: “Ho pubblicato anche un video in cui mi drogavo e poi andavo a vandalizzare”, rivela parlando di quella volta che la Polizia andò a prenderlo a casa alle sei del mattino), dal sesso (“tanto sesso”) all’indimenticabile bacio sanremese con Fedez, che non sente dallo scorso febbraio.

ROSA CHEMICAL TRA SESSO, TINDER E ONLYFANS – Rosa Chemical esce poco di casa ma fa molto sesso. Nell’intervista si definisce sostanzialmente un sociopatico che raramente, se non per lavorare. E cosa fa in casa? “È triste da dire ma gioco alla Playstation: ho bisogno di non pensare. E poi faccio musica. Musica e sesso. Tanto sesso”, ammette. Anche se per organizzare i suoi incontri deve fare a meno di Tinder, visto che è stato bloccato. “Mi hanno bannato perché pensavano che qualcuno si volesse appropriare dell’identità di Rosa Chemical. Ma sono io! Avevo anche l’abbonamento Premium… E la cosa mi dà molto fastidio perché vuol dire che una persona famosa non può stare su Tinder e deve fare sesso solo con altri famosi”, racconta. “A me non interessano i famosi, io voglio fare sesso con la commessa, con le persone normali. Adesso mi tocca rispondere su Instagram ma è un casino, non è gestibile”. Poi annuncia che a breve tornerà su OnlyFans, dove si è spesso mostrato in tutta la sua nudità, creando contenuti con Alex Mucci, una star della piattaforma: “Sono una persona molto promiscua, mi piace fare sesso e mi piace farlo con tante persone diverse, mi sono sempre filmato, quindi a un certo punto ho pensato che potevo farci dei soldi”, rivela senza mezzi termini.

IL BACIO CON FEDEZ (CHE NON SENTE DA MESI) – “Quell’episodio è successo perché in quel momento mi andava di farlo e deve rimanere lì”. Commenta così l’indimenticabile bacio con Fedez (preceduto da pochi secondi di atto sessuale mimato in prima fila all’Ariston, durante la finale di Sanremo 2023), che se da una parte ha alzato un polverone politico e mediatico, dall’altro non ha portato ad alcuna istruttoria sanzionatoria da parte dall’Agcom. Ma come sono i rapporti tra Rosa Chemical e Fedez? Inesistenti, stando alle parole del cantante di Rivoli: “Non l’ho più sentito dopo quella sera. E poi è passato tanto tempo”.

L’ESPERIENZA A LONDRA (DALLA POVERTÀ ALLA POVERTÀ ESTREMA) – Capelli lunghi, abiti in pelle, borchie e tatuaggi. L’iconografia di Rosa Chemical è questa da anni, anche quando non era famoso (“porto lo smalto da quando avevo 14 anni”). A proposito di tatuaggi, dice che probabilmente nessuno lo assumerà mai in banca ma che le cose sono destinate a cambiare: “A Londra i poliziotti sono tatuati. Io ci ho vissuto per sei mesi, li ho visti”. Nella capitale inglese ha fatto di tutto, dal grafico all’illustratore, dal tatuatore al macellaio (pur non mangiando carne) ma i soldi non bastavano mai: “Ci ho vissuto sei mesi a 18 anni: due mesi di povertà e quattro di povertà estrema. Il secondo giorno che sono arrivato ho speso un sacco di soldi per comprare l’attrezzatura per fare musica, in poco tempo avevo finito tutti i risparmi”, ricorda. Mangiava solo riso e tonno, si arrabattava, poi le cose sono cambiate quando ha iniziato a fare musica ma ammette che stava bene in quel periodo da squattrinato: “Stavo meglio prima, quando non ero famoso, rispetto a oggi. Io a Londra ci stavo bene anche da povero, quello che contava era esprimermi”.

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