“Nordio è il perfetto ministro berlusconiano. Credo che Giorgia Meloni si stia rendendo conto dell’errore commesso col candidarlo in Fratelli d’Italia, perché Nordio non c’entra assolutamente niente con la tradizione di destra legalitaria che la Meloni vanta. Lei racconta sempre di aver iniziato a far politica sulle orme di Paolo Borsellino. Ma la destra di Borsellino non è la destra di Berlusconi, sono proprio il diavolo e l’acqua santa”. Sono le parole del direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, che nel corso di Otto e mezzo (La7) ha un confronto col filosofo Massimo Cacciari sulla destra meloniana.
Travaglio sottolinea: “Meloni ha buttato nel cestino via quella tradizione. Tra tutti i difetti, quella destra aveva almeno due pregi: essere destra sociale e legalitaria. Adesso è diventata una destra che fa la guerra ai poveri, illegalitaria e paradossalmente berlusconizzata dopo la morte di Berlusconi, quando invece potrebbero finalmente affrancarsene”.
“Ma quella destra di cui parli prendeva il 4%”, osserva Cacciari.
Travaglio replica: “Recentemente la Cassazione ha condannato un dirigente pubblico milanese che ha approfittato di una procedura di mobilità interna per sistemare la sua amante. È stato condannato per abuso d’ufficio perché al posto dell’amante poteva andarci una persona appartenente alla categoria dei classici “deboli meritevoli”, che in Italia la prendono sempre in quel posto. Ora, con la riforma di Nordio che abolirà dal mese prossimo l’abuso d’ufficio, questo signore si vedrà annullata la sentenza di condanna e quegli esclusi dal concorso saranno beffati, cornuti e mazziati. Guarda che sfidare l’ira dei deboli non porta voti”.
Cacciari ribadisce: “Quella destra aveva il 4%, adesso la Meloni ha il 30% proprio perché si è berlusconizzata”.
“Ma allora gli elettori avrebbero votato direttamente Berlusconi, che ha preso però il 6% – ribatte Travaglio – Tu pensi che tutti gli elettori di destra vogliano l’impunità e siano tutti evasori fiscali? Io credo che abbiano votato la Meloni perché pensavano che fosse diversa da Berlusconi”.
“Hanno votato la coalizione – risponde il filosofo – e la persona forte della coalizione”.