Un grido infantile seguito dal rumore di uno sportello d’auto chiuso. Questi i suoni registrati intorno alle 17,20 di sabato 10 giugnopomeriggio della scomparsa della piccola Kata – dalla telecamera di videosorveglianza di una pizzeria a circa 100 metri di distanza dall’ingresso posteriore dell’ex hotel Astor. Il contenuto della registrazione – che purtroppo non comprende materiale video – è stato rivelato ieri sera, 23 giugno, dalla trasmissione “Quarto Grado”, dopo essere stato recuperato dal giornalista Giorgio Sturlese Tosi “il quale ha anche verificato che l’orario indicato dal sistema di registrazione fosse sincronizzato con l’ora reale”.

La registrazione è stata consegnata agli inquirenti, che negli scorsi giorni avevano battuto a tappeto, oltre a tutti gli ambienti dell’ex hotel Astor, anche i vari edifici all’angolo tra via Monteverdi e via Boccherini (anch’essi situati a un centinaio di metri dalla telecamera della pizzeria), interpellando anche tutti i residenti dell’area. A due settimane dalla scomparsa, ciò che è certo è che la bimba di 5 anni di origini peruviane, Kataleya da tutti detta Kata, non è all’interno dello stabile dove viveva. Né in quelli circostanti.

I Pm tentano di definire i contorni dei vari elementi attorno alla scomparsa, a cominciare dai rapporti tra i gruppi che si contendevano il controllo del racket degli affitti nell’ex Astor. Nonostante alcune testimonianze continuino a risultare discordanti, gli inquirenti sono intanto giunti ad una ricostruzione maggiormente dettagliata della giornata del 10 giugno: il luogo cruciale da cui partire è il cortile dell’hotel, dove alle 15,01 una telecamera riprende Kata mentre lascia gli altri bambini e rientra nell’albergo da sola. Poi, alle 15,13 le telecamere la mostrano mentre sale dalla scala esterna fino al terzo piano e poi riscende.

Alle 15,45 la madre rientra dal lavoro, ma l’allarme non scatta immediatamente. La donna fa una doccia, poi chiede all’altro figlio di 8 anni dove si trovi la sorellina: non era con lei, dice il bambino, così iniziano le ricerche all’interno dell’hotel. Bussano a tutte le porte ma nessuno sa niente: ad averla vista per ultima è una bambina di 3 anni con cui Kata giocava. “Hanno litigato e noi siamo tornate in stanza mentre lei è rimasta in cortile” ha spiegato la madre della piccola testimone. Alle 18,40, finalmente, la chiamata al 112 per dare l’allarme; un’ora dopo la mamma di Kata arriva alla caserma dei carabinieri di Santa Maria Novella con una foto della bambina.

La denuncia di scomparsa inizia ad essere verbalizzata alle 20,30, alle 22,30 la donna esce dalla caserma. Da quel momento si attivano i protocolli per la ricerca di persone scomparse; dopo alcuni giorni i Pm iniziano ad indagare per sequestro di persona.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Neonato morto al Gemelli, l’autopsia: “Ferita alla testa compatibile con la caduta dal passeggino”. La mamma indagata per omicidio colposo

next
Articolo Successivo

Il cold case del professor Giorgio Montanari, dopo 42 anni riaperte le indagini sull’omicidio

next