“Trovo assurdo che un ministro della Giustizia possa dire che i magistrati non possano interloquire quando le leggi sono in gestazione. È veramente un’affermazione persino antidemocratica. I magistrati sono tecnici ed è gusto che intervengano, come hanno fatto altri ministri. Ma questo Nordio l’ha dimenticato”. Sono le parole pronunciate a L’aria che tira (La7) da Armando Spataro, ex procuratore di Torino e simbolo della lotta contro il terrorismo, sull’attacco sferrato dal Guardiasigilli ai magistrati (“L’interlocutore istituzionale del governo e della politica non è il Csm”), soffermandosi anche sulla teoria di Nordio secondo cui “il magistrato non può criticare le leggi come il politico non può criticare le sentenze per un principio elementare della Add Poll divisione dei poteri”.
Spataro osserva: “Non è così in alcun modo in democrazia. La divisione dei poteri fu ignorata ai tempi di Berlusconi, quando i due ministri Angelino Alfano e Roberto Castelli dissero che la magistratura è un ordine e non un potere. Se lo avesse detto uno studente al primo anno di giurisprudenza, sarebbe stato allontanato dall’università. La divisione dei poteri attiene anche alle competenze del fare. Naturalmente – continua – non è la magistratura che fa le leggi, così come il Parlamento non emette sentenze. Ma la interlocuzione per arrivare al miglior prodotto possibile fa parte delle regole democratiche e infatti è sempre stato così. Questo governo invece sembra insensibile alle esigenze di un confronto democratico, tanto che vuole persino abolire o limitare al massimo il controllo della giustizia amministrativa sulle pratiche governative”.
Spataro poi smonta tecnicamente punto per punto il ddl Nordio, evidenziando l’incoerenza del Guardiasigilli sul tema intercettazioni: “Prima ha sostenuto che sono strumenti di indagine che non servono a nulla e che costano 200 milioni di euro all’anno, poi ha detto che le intercettazioni vanno preservate per la mafia. Ha pure affermato che i mafiosi non parlano al telefono. Veramente parlano – prosegue – eccome, al telefono, non so se Nordio abbia mai fatto indagini di mafia. In ogni caso, prevedere un altro taglio assolutamente inutile sulle intercettazioni è l’ennesimo attacco a uno strumento che è decisamente il più importante“.
E conclude: “Siccome la tecnologia delle comunicazioni e delle conversazioni evolve, nell’ambito della mafia e del terrorismo internazionale, si pensi piuttosto ad aggiornare le modalità tecniche delle intercettazioni. Non si dica che costano 200 milioni. Tra l’altro, se metti un limite al costo, sarà sicuramente cosa gradita alla criminalità organizzata che aspetterà fine anno per commettere gravi reati, quando cioè il budget sarà finito, perché non sarà intercettata”.