Il Pontefice, infatti, ha accolto l'appello che gli era stato mosso dalla famiglia Orlandi, presente in piazza San Pietro con striscioni e magliette, e ha ricordato pubblicamente Emanuela, esprimendo la sua vicinanza in particolare alla mamma e assicurando la sua preghiera
“È caduto il tabù su Emanuela. Il Papa l’ha ricordata”. Così Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, la cittadina vaticana scomparsa nel nulla il 22 giugno 1983 all’età di 15 anni, commenta le parole pronunciate da papa Francesco nell’Angelus odierno. Il Pontefice, infatti, ha accolto l’appello che gli era stato mosso dalla famiglia Orlandi, presente in piazza San Pietro con striscioni e magliette, e ha ricordato pubblicamente Emanuela, esprimendo la sua vicinanza in particolare alla mamma e assicurando la sua preghiera. “In questi giorni ricorre il 40esimo anniversario della scomparsa di Emanuela Orlandi. Desidero approfittare di questa circostanza per esprimere ancora una volta la mia vicinanza ai familiari, soprattutto alla mamma, e assicurare la mia preghiera. Estendo il mio ricordo a tutte le famiglie che sentono il dolore di una persona cara scomparsa”, le parole di Bergoglio.
“È stato un segnale positivo, non me lo aspettavo, credo che questo sia un bel passo avanti“, ha commentato a caldo Pietro Orlandi arrivato in San Pietro assieme all’avvocato Laura Sgrò e ai manifestanti che questa mattina si erano radunati in corteo per ricordare i 40 anni dalla scomparsa di Emanuela. Non appena Francesco ha fatto accenno alla scomparsa di Emanuela, si è levato il coro ‘verità, verità’: la loro voce, dalla piazza, si è sentita molto forte mentre il Santo Padre parlava. Proprio Pietro aveva lanciato, lo scorso 22 giugno, il guanto di sfida al Papa: “Mi auguro che domenica papa Francesco dica una parola, una parola di speranza, spero che lui voglia prendere una posizione”, aveva detto. “Lui lo sa che siamo lì – aveva aggiunto – sono informate le persone a lui vicine e spero dica qualcosa anche come segno di speranza”. Ed è da intendersi davvero come un segnale di speranza anche il fatto che, come ha fatto sapere Pietro Olrandi, ai controlli di sicurezza ai varchi d’accesso in piazza San Pietro, non ci sono state obiezioni al fatto che introducessero striscioni e magliette. Anzi, hanno fatto il loro ingresso tra gli applausi della folla, srotolando uno striscione con la foto di Emanuela e le scritte ”verità e giustizia”.
Uno spiraglio per ottenere verità e giustizia è stato aperto proprio da papa Francesco, il quale lo scorso gennaio – proprio pochi giorni dopo la morte del papa emerito Ratzinger – ha fatto riaprire l’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela, decisione a cui hanno fatto seguito anche l’istituzione di una commissione d’inchiesta in Senato e di un fascicolo d’indagine presso la Procura di Roma.