Cronaca

“Verità per Regeni”, il sindaco leghista di Camogli toglie lo striscione dalla facciata del Comune: “Divisivo”. Anche Sestri Levante vuole fare lo stesso

É dai primi di giugno che infiamma la polemica per decisione del sindaco leghista di Camogli, Giovanni Anelli, di far rimuovere dalla facciata del Comune lo striscione “Verità per Giulio Regeni”, affisso sull’edificio istituzionale dal precedente sindaco Francesco Olivari. È stata proprio la prima cosa che il nuovo primo cittadino ha fatto appena si è insediato, fresco di elezione alle ultime amministrative dello scorso maggio 2023. “É divisivo – le parole di Anelli – lo striscione si trova nei comuni di sinistra e non in quelli di destra, noi non siamo né di sinistra né di destra, quindi ho deciso di farlo togliere”. Contro la decisione avevano protestato i dem, ma anche esponenti della società civile e gli stessi cittadini, che in numerosissimi avevano iniziato ad esporre alle proprie finestre lo striscione che chiede giustizia per il giovane ricercatore italiano scomparso al Cairo il 25 gennaio 2016 e ritrovato senza vita, con il corpo massacrato.

Ad associarsi alla scelta di Anelli arrivano ora i due Consiglieri comunali di Sestri Levante Marco Conti (Fratelli d’Italia) e Diego Pistacchi (Sestriamo/Forza Italia), che con una mozione chiedono al primo cittadino Francesco Solinas di rimuovere anche dalla facciata del Comune di Sestri Levante lo striscione, ammonendo contro quello che potrebbe arrivare a configurare nientemeno che reato di vilipendio: “L’esposizione delle bandiere è rigidamente normata da una legge dello Stato, da un decreto del Presidente della Repubblica e da successive interpretazioni autentiche della Presidenza del Consiglio dei Ministri” – sottolineano Conti e Pistacchi – “sul palazzo municipale possono essere esposti, e peraltro solo in alcune precise circostanze, unicamente il Tricolore e la bandiera dell’Unione Europea. Il Cerimoniale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in risposta a un quesito di alcune Prefetture, ha ribadito che contravvenire a queste disposizioni può configurare il reato di vilipendio della bandiera”.

Mentre Conti e Pistacchi si scagliano contro tutte le affissioni non istituzionali, ieri, 24 giugno, a Camogli si è tenuta una manifestazione a cui hanno partecipato numerose single tra cui Anpi, Arci, Cgil, Uil , Cisl , Il Tigullio dei Diritti, Emergency. Ad intervenire con un messaggio anche Alessandra Ballerini, legale della famiglia Regeni: “Siamo da sempre convinti che lo striscione giallo, che invoca verità e giustizia, debba unire e non dividere. É uno striscione che ricorda come i diritti umani, violati su Giulio, esigano una priorità assoluta nella loro salvaguardia, ma per tutti, perché sono di tutti. La richiesta di verità e giustizia riguarda la sicurezza di tutti i cittadini e la dignità del nostro Paese. Pretendere l’inviolabilità dei diritti fondamentali e l’intangibilità dei corpi” – ha affermato l’avvocato – “dovrebbe essere un’esigenza di tutti i cittadini e di ogni istituzione, senza distinzioni partitiche“.

Infine, un appello: “Confidiamo che oggi, vedendo la vostra bellissima Camogli tinta di un giallo solidale e ribelle, il primo cittadino si rammenti che la solidarietà è un dovere inderogabile, come recita la nostra Costituzione e riesponga lo striscione dalle finestre del vostro Comune”.