Villa Rodella, l’ex Versailles di Giancarlo Galan, sarà affidata ad enti del Terzo Settore. La decisione è stata presa dall’Agenzia del Demanio – proprietaria del megaedificio risalente al Cinquecento – con una sperimentazione della concessione agevolata per sei anni, fino ad un massimo di 50. La villa si trova a Cinto Euganeo, in provincia di Padova, e fu confiscata dopo il processo per le tangenti del Mose, per le quali l’ex presidente della Regione Veneto patteggiò due anni e 10 mesi di reclusione e anche il pagamento di 2,6 milioni di euro.

Il complesso risale alla seconda metà del Cinquecento. I Rodella diventarono proprietari intorno al 1870, mentre già nel 1999 finì all’asta. Nel 2005 fu acquistata da Galan. E’ qui che l’allora governatore fu posto ai domiciliari. Come si ricorderà, quando lui e la moglie Sandra Persegato decisero di lasciare Villa Rodella perché compresa nell’accordo che portò al patteggiamento, non organizzarono solo un trasloco, ma – secondo i magistrati – un vero e proprio saccheggio. Portarono via piatti doccia, lavandini, wc, vasche, caminetti, termosifoni. Negli ultimi anni la struttura è finita al centro delle cronache perché in stato di abbandono, incustodita, accessibile a chiunque, con il grande parco lasciato incolto e statue divelte. Ora arriverà l’occasione perché l’ambiente venga di nuovo valorizzato.

Oltre a Villa Rodella, tra gli immobili messi a disposizione dal Demanio, ci sono anche il Casello Roccolo, il Casello Ronchi e la Stazione Sottocastello a Pieve di Cadore (Belluno), edifici ferroviari della dismessa linea Calalzo-Dobbiaco, e il Villino Rossi di Schio (Vicenza), storico edificio degli imprenditori tessili.

I bandi, pubblicati sul sito istituzionale dell’Agenzia, prevedono l’affidamento a canone agevolato a enti iscritti al Registro unico nazionale del terzo settore, di immobili pubblici, vincolati e non utilizzati, al fine di assicurarne la conservazione e l’apertura alla pubblica fruizione per attività di interesse sociale. Per partecipare c’è tempo fino al prossimo 11 dicembre alle 12. Le proposte progettuali dovranno contenere un’offerta tecnica (80%) con ipotesi di recupero e riuso, ritorno per il territorio e sostenibilità ambientale ed efficienza energetica, e un’offerta economica-temporale (20%) con canone e durata.

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