Il vincitore dell'Isola dei Famosi 2023 con una diretta Instagram si lascia scappare diversi retroscena sul reality di Canale 5
L’edizione dell’Isola dei Famosi 2023 si è conclusa il 19 giugno scorso con la vittoria di Marco Mazzoli. E in queste ore, con una diretta Instagram di circa un’ora, il conduttore radiofonico si è lasciato andare ad un duro sfogo riguardo il reality. “Odiavo i reality e ora che ne ho fatto uno li odio ancora di più. […] L’Isola dei Famosi è stata un’esperienza straordinaria, ma non rifarei mai più”, comincia. “Cosa si mangiava? – continua – Siamo andati a fasi, nella prima fase non si mangiava niente e purtroppo è tutto vero. E sono contento, perché anche io pensavo fosse tutto tarocco. Vivendolo ho sofferto come un cane. Nello specifico loro ti forniscono il riso, ma senza fuoco c’era anche chi se lo mangiava crudo. Ogni tanto ci davano delle verdure e una decina di cocchi a settimana. Nelle prime due settimane ho perso 10 kg, in totale ne ho persi 16“.
Prosegue portando alla luce dei retroscena nascosti: “(…) Dopo la quarta settimana loro ci davano questo beverone, equivale a 160 calorie, sono 30 grammi di proteine. Nella quinta settimana ce ne davano due, uno la mattina e uno la sera e nelle ultime settimane ce ne davano tre al giorno. Altrimenti saremmo morti di fame, non puoi vivere con 40 grammi di riso al giorno”. Poi l’attenzione si sposta sulle conseguenze della scorretta alimentazione: “Nella prima settimana c**hi sassi, quindi ti vengono ragadi o emorroidi. Quando chiedevamo dei lassativi li prendevamo perché sapevano di miele e lo consideravamo il nostro dolce. Siamo passati da farla dura a farla molle, sembravamo delle seppie. […] Ho avuto emorroidi, ragadi e due cistiti”.
Riguardo lo staff? “Noi avevamo due troupe composte da sei persone: il cameraman, l’autore che segnava tutto ciò che succedeva e i microfonisti. Loro stavano con noi da mattina a sera ma non ti parlavano“, spiega. Aggiunge: “Non sapevamo i loro nomi, qualsiasi cosa che gli chiedevamo non ci rispondevano. Gli autori parlavano con te solo quando dovevi fare il confessionale. Quella era l’unica interazione che c’era fra di noi”. Quindi conclude: “L’ultima isola era lunga cento passi e larga quarantacinque e più o meno è sempre stato quello lo spazio vitale che avevamo. Una rottura impressionante“.