Il piccolo era ricoverato da un anno ed era affetto dal "sarcoma di Ewing", un tumore aggressivo che colpisce i polmoni. Per lui il 2 giugno moltissime persone si erano travestite da supereroi per esaudire il suo ultimo desiderio
Erano stati in tanti a travestirsi da supereroi per esaudire il suo ultimo desiderio: ma il piccolo Mirko, il bambino di sette anni malato di tumore e ricoverato all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, non ce l’ha fatta ed è morto venerdì 23 giugno. Pochi giorni prima, lo scorso 2 giugno, la richiesta del piccolo di vedere i suoi beniamini del cuore era stata accontentata: davanti all’ospedale erano arrivati così, grazie all’aiuto di una onlus, tantissime persone vestite come Spiderman e come gli altri protagonisti dei fumetti della Marvel. I supereroi improvvisati si erano calati con delle funi fino alla finestra del piccolo, per salutarlo mentre era impegnato nella lotta con la sua terribile malattia.
Ad annunciare la notizia della sua morte è stato il papà Alessio: “Mirko si è spento alle 22.46. Ha lottato e sorriso fino all’ultimo respiro – ha scritto sui social – ora è libero di giocare e ha finito di soffrire. Che non sia vano questo ultimo anno. Vola angelo di papà“. Il bambino inizialmente era stato ricoverato perché si pensava fosse affetto da Covid, ma invece qualche giorno dopo era arrivata la diagnosi: “sarcoma di Ewing“, un tumore aggressivo che aveva colpito i suoi polmoni.
La lotta di Mirko e della sua famiglia era stata presa a cuore da tanti, fino ad arrivare proprio all’iniziativa Super M, a cui aveva partecipato anche la ditta Vertical, che aveva messo a disposizione gratuitamente sette operatori specializzati in edilizia acrobatica, vestiti per l’occasione con gli abiti degli eroi di Mirko. Il bambino era ormai ricoverato da un anno: “Ha lottato – ha raccontato papà Alessio – andando oltre a ogni prospettiva e non perdendo mai il sorriso. Quel sorriso che negli ultimi respiri non è svanito”. “Ci voleva un miracolo – continua – ma il miracolo è stato quello di potergli fare vivere una vita pseudo normale. In quest’anno difficile, ha insegnato a molte persone cosa vuole dire lottare e sorridere, apprezzare le piccole cose e tutto ciò lo ha fatto un supereroe di soli sette anni, Super M“. L’uomo ha voluto ringraziare anche i medici, gli infermieri, gli operatori socio-sanitari, “che lo hanno accompagnato nelle ultime ore”.
“Abbiamo provato in ogni modo a curarlo, purtroppo non c’è stato nulla da fare – ha spiegato Franca Fagioli, direttrice del reparto di Oncologia Pediatrica del Regina Margherita – nelle ultime ore non ha sofferto. In noi rimarranno impresse le immagini di quel giorno di festa e della felicità negli occhi di Mirko”. “Abbiamo cercato di accompagnare lui e la famiglia in questo doloroso percorso aiutati da molti generosi e sensibili cittadini – ha aggiunto la direttrice – speriamo che la ricerca ci permetta di guarire sempre più bambini e adolescenti”.