Aumentano le segnalazioni di operazioni sospette sui fondi che il Piano nazionale di ripresa e resilienza destina alle imprese giunte all’Unità di informazioni finanziarie (Uif) istituita presso la Banca d’Italia, l’autorità che si occupa di contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. A fine maggio 2023 il flusso segnaletico classificato ammonta complessivamente a 274 informative di operazioni, di cui 57 nel solo secondo trimestre (erano 52 il primo). Questo limitandosi solo al segmento delle agevolazioni alle imprese, non anche quello degli appalti per l’esecuzione di opere o la fornitura di servizi.
“Per l’88,1% delle informative analizzate e trasmesse agli organi investigativi è stato da questi restituito il feedback che, per quelle a rischio alto e medio-alto, è risultato positivo nell’89,5% dei casi“, rileva la Uif. “Si tratta di un dato che conferma l’efficacia delle classificazioni e delle valutazioni condotte dall’Unità”.
Una quota rilevante del flusso segnaletico ha riguardato, in particolare, l’erogazione di risorse Pnrr nell’ambito della Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo.
Le segnalazioni riferiscono, per lo più, dell’indebito accesso e dell’improprio utilizzo dei fondi. Gli elementi di anomalia su cui si è fondato il sospetto rimandano spesso a fattori comuni ad altri contesti o fenomeni già noti e rappresentati negli indicatori di anomalia mentre “altri appaiono frutto di una valutazione specifica da parte dei segnalanti”. Si va dalla recente costituzione dell’impresa o variazione di sede legale, denominazione, settore di attività all’assenza di dipendenti o di sito internet a fronte di un rilevante fatturato, passando per “catene partecipative opache che impediscono la corretta identificazione del titolare effettivo”, “assenza di operazioni tipiche della gestione di un’impresa”, “difficoltà nel fornire documentazione di supporto ovvero possibile contraffazione della stessa”, “scarsa movimentazione dei rapporti nella fase antecedente all’accredito delle risorse”, “collegamenti tra richiedenti diversi che potrebbero sottendere ipotesi di doppio finanziamento”.