È il volto del calcio femminile in Italia. Se si pensa a una donna che gioca a pallone, si pensa a Sara Gama. Capitana della Juventus, simbolo e totem della Nazionale. Ha vinto 6 scudetti e una decina di altri trofei, conta 132 presenze con la maglia azzurra. Ma a 34 anni non sarà tra le 23 giocatrici che parteciperanno ai prossimi Mondiali in Australia, al via il prossimo 20 luglio. La capitana delle azzurra è stata esclusa per scelta tecnica. Una decisione della ct Milena Bertolini, che nell’ultimo fine settimana ha sconquassato l’intero ambiente del calcio femminile italiano.
Gama infatti è ancora una pedina fondamentale della sua Juve, con la quale ha vinto la Coppa Italia giocando titolare da terzina. Aveva detto di voler vestire ancora la maglia azzurra, anche con un ruolo non più di primo piano. D’altronde, la sua sola presenza è un volano per tutto il movimento: lei è una delle giocatrici che più a riuscita a far conoscere al grande pubblico il calcio femminile, attirando anche l’attenzione di diversi brand che hanno deciso di ingaggiarla tra i loro volti.
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Con la maglia dell’Italia invece è reduce dalla delusione cocente dell’Europeo, dove tutto il gruppo storico era stato messo in discussione, compresa ovviamente la ct Bertolini. Gama però aveva difeso l’allenatrice, ricorda Repubblica, che ora parla però di un probabile regolamento di conti interno. Secondo il quotidiano, infatti, Bertolini avrebbe chiamato la sua ormai ex capitana per comunicarle la decisione di escluderla dai Mondiale e le avrebbe detto: “Sai Sara, puntiamo sulla costruzione dal basso…”. Un’apparente motivazione tattica, che però sembra nascondere ben altro.