Ha usato il suo smartphone durante la seconda prova scritta della maturità, ma è stato scoperto dalla commissione e bocciato seduta stante. Protagonista della vicenda è uno studente del liceo umanistico Giovanbattista Vico di Sulmona che quindi, l’anno prossimo, dovrà ripetere il quinto anno di studi. Durante la seconda prova scritta specifica per l’indirizzo economico-sociale, il maturando è stato sorpreso dalla commissione a utilizzare il proprio cellulare, violando le regole imposte durante lo svolgimento dell’esame.

La commissione, dopo aver scoperto l’infrazione, ha preso la decisione di annullare l’elaborato del ragazzo e di estrometterlo dagli esami. Tutto da rifare. “Non entro nel merito della vicenda non facendo parte della commissione ma non si è fatto altro che rispettare le regole. Dispiace per il ragazzo ma sul punto non si transige”, commenta la preside Caterina Fantauzzi. Il caso è stato segnalato agli ispettori del ministero dell’Istruzione. L’episodio potrebbe anche non chiudersi con la bocciatura, ma avere una coda giudiziaria poiché copiare durante gli esami configura un reato punibile con la reclusione da un minimo di 3 mesi a un massimo di un anno.

Le prime verifiche sono scattate in giornata e porteranno, come si apprende, all’apertura di un fascicolo d’indagine interna. Durante lo svolgimento delle prove scritte dell’esame di Stato, come si legge nella circolare diramata dal ministero, agli studenti è fatto divieto di usare dispositivi elettronici quali telefoni cellulari, smartphone, smartwatch e qualsiasi altro strumento in grado di consultare file, inviare fotografie o utilizzare tecnologie come luce infrarossa o ultravioletta.

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