Ha trascorso gran parte della sua esistenza accanto a Vittorio Feltri, che da poco ha compiuto 80 anni e per l’occasione si è raccontato al Corriere della Sera. Adesso è il turno di Enoe Bonfanti, moglie del giornalista bergamasco da ben 55 anni, che ha svelato altri particolari della vita insieme a un gran “borbottone”, come lei stessa ha definito il marito.
Il primo ingrediente per trascorrere le giornate insieme al fondatore di Libero? Sicuramente la pazienza: “Tanta. Mi è venuto in soccorso il fatto che lavorava molto per cui ci si incontrava poco”, ha commentato ironicamente la Bonfanti. E sui tradimenti subiti, che il marito ha indicato eufemisticamente come “diversificazioni”, ha dichiarato: “Le sue diversificazioni sono state molto fastidiose e non mi sono mai piaciute. Giurava di non farlo più, ma giurava il falso. Diceva che erano sciocchezze: si giustificava come quelli che fanno le corna e minimizzano”.
Una relazione, quella con Feltri, a cui tuttavia la Bonfanti non ha mai messo la parola “fine”, visto che “non ero indipendente economicamente, dove andavo? Mia madre era morta e mio padre viveva in Val Seriana, lì c’erano appena le elementari, che futuro avrei garantito ai nostri figli? E poi non avrei mai voluto che crescessero lontani da lui”. La coppia ha infatti 2 figli, Mattia e Fiorenza (il giornalista ha altre due gemelle nate dalla prima moglie).
Interpellata poi sulle “provocazioni” spesso sferrate dal marito sui social (contro tutto e tutti), la Bonfanti non si ritiene certo una fan accanita del consorte: “Seguo poco mio marito sui social e non sono d’accordo con certe cose che scrive: io non lo farei mai”, puntualizza, assicurando anche però che Feltri non è un maschilista e questo perché “considera le persone come persone, maschi o femmine che siano. Non giudica quello che uno fa, dice che sono cavoli suoi”.
Visto dagli occhi della moglie, Feltri potrebbe anche essere definito un romantico. La moglie del giornalista ha svelato infatti anche un piccolo rito della coppia, che dopo 55 anni, non rinuncia alla passeggiata domenicale: “La domenica usciamo per prendere i giornali e andiamo al Bar Basso per il caffè e l’aperitivo, tenendoci per mano”.
L’intervista si conclude con la Bonfanti che rievoca i primissimi incontri con Feltri: “Intanto mi ero affezionata alle gemelle, che portava nel brefotrofio di Bergamo dove ero puericultrice. Parlava diversamente dagli altri, mi piaceva ascoltarlo. Avevo 30 anni, prima di lui uscivo con un altro, benestante, mentre Vittorio era povero in canna, lavorava alla Provincia. Mia mamma non era molto d’accordo. Diceva: è brutto avere la matrigna ed è brutto fare la matrigna. Poi è andata così“.