Circa un migliaio di persone liberate dalla polizia filippina nella notte tra il 26 e il 27 giugno. Sono tutte vittime della tratta di esseri umani. Alcune fonti di polizia riportate dall’Afp hanno infatti dichiarato che gli agenti hanno fatto irruzione in un complesso residenziale di Manila scoprendo la presenza di circa mille persone tra cittadini cinesi, vietnamiti, malesi e singaporiani, reclutati dai trafficanti per essere costretti a lavorare in un casinò online della capitale.

Le vittime si erano candidate come “assistenti nel gioco online” in risposta ad alcuni annunci di lavoro su Facebook. “In principio questo è un caso di tratta di esseri umani“, ha dichiarato Michelle Sabino, portavoce del Gruppo anticrimine informativo della polizia filippina, “ma si indagherà su tutto”. Il riferimento è alla possibilità che le vittime fossero costrette a praticare truffe online, analogamente a un caso molto simile risalente ad appena un mese fa, quando le autorità avevano scoperto più di mille persone di diverse nazionalità asiatiche tenute prigioniere e costrette a praticare frodi su internet.

Nella regione dell’Asia-Pacifico è in forte aumento l’allarme per le truffe online – caso tipico la promozione di falsi investimenti in criptovalute – spesso proprio ad opera di vittime di tratta sottoposte a raggiri e costrette a sottostare alle direttive di organizzazioni dedite al racket e ad altre forme di criminalità.

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