Avevano il monopolio del gioco d’azzardo nei quartieri di Vasto e Arenaccia. Un controllo pressoché totale che girava intorno a usura, estorsione, fatture false, riciclaggio. Sedici persone sono state raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare del tribunale di Napoli su input della Direzione distrettuale antimafia: sono accusate a vario titolo di associazione di stampo mafioso, riciclaggio e autoriciclaggio, estorsione, usura, esercizio abusivo di attività finanziaria, trasferimento fraudolento di valori e false fatturazioni per operazioni inesistenti. Secondo le indagini operavano in funzione del clan Contini, una tra le più potenti organizzazioni camorristiche.

I carabinieri hanno accertato estorsioni ai danni di debitori per ottenere la restituzione di somme prestate a tassi usurai, il ricorso a società “cartiere” che, destinate a giustificare operazioni inesistenti con l’emissione di fatture false, avrebbero ricevuto e “ripulito” il denaro di provenienza illecita, tra cui proprio quello originato dalle bische clandestine. Dall’inchiesta sono emersi anche episodi di fittizia intestazione di beni, per riciclare il denaro sporco ed eludere i controlli antifrode. Il giudice per le indagini preliminari ha disposto anche il sequestro preventivo di quote societarie per oltre 3 milioni di euro.

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