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Morgan ospite di Fedez e il commovente racconto della morte del padre: “Si è ‘disegnato’ le vene e si è lasciato cadere”

Morgan racconta, con dolore, il suicidio del padre: "Che cosa posso fare, alla fine... ti capita una cosa che è fuori da ogni immaginazione, che non avevi veramente previsto, a 15 anni in un momento comunque di spensieratezza. E ti viene, almeno a me, un punto di domanda gigantesco perché cominciano a partire una serie di domande..."

di F. Q.

Ospite dell’ultima puntata di Muschio Selvaggio – podcast condotto da Fedez e Davide Marra – è stato Morgan. Ripercorrendo il momenti difficili della sua vita, il cantautore ha parlato della morte del padre, avvenuta per suicidio quando era ancora bambino.

“Secondo me il Web ti permetterà di aprirti di più (…) – comincia Fedez – e vorrei partire proprio da un tema che hai già trattato…”. “Mio padre era un’infelice cronico, faceva quello che non voleva fare nella vita e io non l’ho mai conosciuto felice”, spiega Morgan che poi precisa: “Però, nei filmini che erano stati fatti negli anni 60 e che ogni tanto proiettava, era diverso prima di avere figli”. “Ma non è che siamo stati io e mia sorella nati io nel ’72 e lei nel ’71, non credo perché lui era veramente molto affettuoso (…) poi, me lo ricordo, è morto quando io avevo 15 anni”.

La conversazione prosegue tra il ricordo del legame preocissimo di Morgan con la musica fino al più tragico degli epiloghi. “La scomparsa di tuo padre, come l’hai vissuta?”, domanda il conduttore. “Si è tolto la vita tagliandosi le vene – racconta Morgan – tra l’altro in un modo veramente elegante. Cioè, lui che era una persona elegante importantissima, non so come c**zo abbia fatto a fare una cosa del genere. Ha preso una lametta, è partito dal polso e ha seguito, come se facesse un disegno, tutto il braccio arrivando sino al collo (…). Ha fatto la stessa cosa anche sull’altro braccio”. “Quindi, si è disegnato le vene e dopodiché si è lasciato cadere (…) È una cosa che non mi sarei mai aspettato, non era un poeta, un romanziere, non era un romantico”, il flusso di pensiero interrotto dalla voce del rapper: “Però, vedi tu riesci a dargli una connotazione artistica”.

Ancora: “Che cosa posso fare, alla fine… ti capita una cosa che è fuori da ogni immaginazione, che non avevi veramente previsto, a 15 anni in un momento comunque di spensieratezza. E ti viene, almeno a me, un punto di domanda gigantesco perché cominciano a partire una serie di domande. Il padre è l’istituzione, è l’uomo che ti ha insegnato quel che è bene e quel che è male, come si fa fare le cose. Il padre ti ha insegnato tutto”. “(…) Ti ha fatto conoscere il mondo. Implode, sparisce, decide lui di dire basta. Allora metti in dubbio tutto“. “Secondo te è un atto egoistico?”, interviene Marra. “No, no, anzi poveraccio, è un atto folle. Non vedi più, secondo me, niente. Guardi e non vedi. Per cui vedi buio, non c’è più un’uscita”, spiega allora Morgan. Poi precisa: “Nel 1988 la psicologia era primitiva, oggi una persona così va dallo psicologo… si apre in qualche modo. Lui non aveva avuto proprio nessuno che gli avesse detto ‘Vabbè ma apriti, parlane’“. L’argomento termina con Morgan che afferma di essersene “vantato” perché un gesto dissociativo, disperato.

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