“Si riconvochi il consiglio di classe e si riconsiderino le decisioni prese in autotutela”. La richiesta alla preside dell’istituto superiore Viola Marchesini di Rovigo, dove due studenti dopo essere stati precedentemente sospesi per aver sparato pallini di plastica contro un’insegnante, sono stati promossi con la valutazione di nove in condotta, era arrivata direttamente dal ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara.
Detto fatto: voti in condotta abbassati – con un 7 e tre 6 – agli studenti che nel novembre scorso spararono pallini di gomma contro una insegnante facendosi riprendere con il cellulare. Uno di loro era stato promosso con il 9 in condotta, gli altri con l’8 e questo aveva causato il disappunto del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che ha inviato per questo una ispezione e oggi ha di fatto imposto al consiglio di classe di riconsiderare le decisioni prese. Cosa che – come ha sottolineato la preside Isabella Sgarbi, che ha parlato dell’opportunità di “riflettere e rivedere le decisioni prese” – l’organo collegiale ha fatto già oggi pomeriggio. I voti in condotta degli studenti sono stati abbassati quindi ad un 7 e a tre 6: in particolare, allo studente che aveva preso 9 in condotta è stato attribuito un 7 mentre agli altri che avevano avuto 8 in condotta, oggi il consiglio di classe ha dato 6. Nessuno quindi è stato bocciato ma lo scrutinio ha rivisto in basso la valutazione sul comportamento dei ragazzi.
Nel comunicato ufficiale, inviato nella tarda mattinata di oggi dopo aver letto la relazione degli ispettori inviati nella scuola veneta, il ministro “invitava” la dirigente scolastica a fare retromarcia, ma il sollecito firmato dal ministro sa molto di imposizione. D’altro canto Valditara nei giorni scorsi non aveva celato la sua volontà di intervenire su questo caso e aveva dichiarato: “Considerando che mi ha lasciato perplesso, ho mandato un’ispezione, stiamo esplorando quali margini di manovra può avere il ministero. Ma non basta mandare gli ispettori, interverremo anche sul voto di condotta”.
Il caso d’altro canto sta facendo discutere da giorni. I fatti risalgono all’ottobre scorso, quando due ragazzi della prima superiore furono stati protagonisti di un grave fatto: uno di loro aveva sparò dei pallini ad una docente, rischiando di farle perdere un occhio, mentre l’altro compagno filmava il gesto, per poi diffondere le immagini sui social. A novembre, dopo la querela dell’insegnante, la preside Isabella Sgarbi decise di sospendere per cinque giorni lo studente che aveva materialmente sparato e quello che aveva ripreso la scena mentre due giorni di sospensione furono comminati al proprietario del “giocattolo” con cui i compagni avevano colpito la professoressa.
Nei giorni scorsi è arrivata la decisione del consiglio di classe che ha sorpreso tanti: il ragazzo che ha sparato è stato stato promosso con nove in condotta e la media dell’otto nelle discipline. Una scelta che ha fatto sobbalzare sulla sedia il ministro che subito su Twitter ha scritto: “Rispetto l’autonomia di ogni scuola, tuttavia la scelta di dare nove in condotta a chi ha aggredito una professoressa mi lascia sorpreso, anche per il messaggio diseducativo che ne può derivare”.
Di lì a poco giorni a Rovigo sono arrivati gli ispettori e oggi la decisione del titolare del dicastero dell’Istruzione e del merito accolta dalla dirigente. Una scelta, quella di Valditara, condivisa dal numero uno dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli: “Può essere che gli ispettori abbiano accertato qualche manchevolezza: l’organo della scuola è sovrano ma all’interno del rispetto delle leggi. D’altro canto la scelta di dare un nove in comportamento è a mio avviso abnorme. Potevano dare un sei promuovendolo”.