Prosegue le indagini per la scomparsa di Kata la bambina peruviana di 5 anni scomparsa il 10 giugno dall’ex albergo Astor a Firenze. Gli inquirenti hanno disposto il test del Dna per gli ex della struttura e sui reperti sequestrati nelle stanze della struttura dopo lo sgombero: i risultati potranno servire per future comparazioni. La procura indaga per sequestro di persona a scopo di estorsione, al momento senza indagati. Per ricomporre il contesto in cui è sparita la piccola ormai diciassette giorni fa, i carabinieri continuano ad ascoltare, come persone informate dei fatti, gli ex occupanti Al vaglio di investigatori e tecnici informatici sono anche i video delle telecamere dislocate anche oltre il quartiere di San Jacopino. Per la terza volta sono al vaglio dei carabinieri le telecamere del Comune di Firenze puntate sulle strade attorno al luogo della scomparsa. Nello scorso weekend, la pm Christine von Borries e i carabinieri hanno continuato ad ascoltare altri occupanti dell’ex albergo, come persone informate sui fatti, per riuscire a sciogliere il mistero della scomparsa di Kata.

Forse anche alla luce delle nuove testimonianze raccolte, gli investigatori e i tecnici informatici sono alla ricerca in quei video di dettagli che potrebbero essere passati inosservati a una prima battuta. Dopo la denuncia presentata dalla madre sabato 10 giugno ai carabinieri le ricerche della bambina sono partite quella sera stessa dentro e fuori l’edificio. Dopo l’allontanamento dei 132 occupanti, di cui 42 minori, collocati in strutture di accoglienza messe a disposizione dal Comune, i carabinieri del Ros, del Gis e del Sis hanno ispezionato l’edificio, dalle terrazze ai tombini, anche con sofisticate attrezzature, senza trovare tracce della piccola. Nel frattempo al vaglio dei carabinieri hanno controllato i video delle telecamere puntate sui due ingressi dell’ex albergo via Boccherini e via Maragliano e in zone sempre più ampie.

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