Proprio nei giorni in cui la centralina Arpac di Acerra segna il raggiungimento del 35esimo giorno di sforamenti delle tossiche polveri sottili, la pagella annuale dell’Istat continua inesorabile a bocciare la Campania, confermandola tra tutte le Regioni di Italia in fondo alla classifica per speranza di vita, spesa sanitaria, smaltimento rifiuti, occupazione, reddito familiare.
Oltre alla centralina di Acerra (63ug/m.c.), il 23 giugno scorso ha sforato il limite massimo consentito di PM10 anche Volla (63 ug/m.c.), sforamento ripetuto anche ieri, martedì (58 ug/m.c.). Al prossimo giorno di sforamento (il 36esimo per Acerra-zona industriale) scatteranno per legge tutte le misure di mitigazione dell’inquinamento atmosferico previste dal decreto regionale 35 del 3 febbraio 2022. I sindaci dovranno emanare le ordinanze previste per non diventare fuorilegge. Ovviamente fermeranno solo le auto private ma neanche un solo tir specie quelli per il super maxi inceneritore.
I passaggi tir ufficiali che determinano questo massacro in polveri sottili nel nolano ormai da decenni (contribuendo ampiamente a determinare i terrificanti dati mortalità per tutte le cause che registriamo nel nolano) sono oggi infatti 4mila al giorno, in una zona a pessima circolazione d’aria quale la conca del nolano. La Regione Campania ha scelto di potenziare le attività di logistica e di trasporto merci e materiali per tutto il Sud Italia, anziché provvedere a realizzare un valido trasporto su ferro dal Porto di Napoli al nolano come nei progetti originali. Regione Campania e ministro Salvini si preoccupano soltanto della pessima situazione della nostra circumvesuviana, ex gioiello ferroviario campano, oggi la peggiore ferrovia locale di Italia; in cambio però Salvini garantisce che entro il prossimo anno avremo la linea super veloce per Bari, solo per passeggeri non per le merci. E la bretella su ferro per le merci nel nolano dal Porto? Scomparsa.
Per migliorare quindi il tossico traffico tir del nolano in pompa magna il presidente della Regione Campania ha appena inaugurato ulteriori svincoli stradali che, ufficialmente, porteranno i passaggi tir da 4mila a 8mila giorno. Nel nolano registriamo più polveri sottili della Pianura Padana e si muore in eccesso per questo da decenni! Poiché la Regione Campania si sta facendo regolarmente bocciare da tutti i tribunali interpellati gli impianti utili al trattamento legale dei rifiuti umidi, diventando quindi la prima esportatrice di rifiuti urbani in Italia (per i più tossici rifiuti speciali il record è della Lombardia ma nessuno lo dice), si vuole potenziare l’inceneritore di Acerra, il più grande d’Italia che da solo brucia per nove inceneritori medi italiani.
Tutti dimenticano che potenziare l’inceneritore di Acerra significa solo incrementare ulteriormente il guadagno non dei Comuni di Napoli o Acerra ma dei Comuni di Milano e Brescia tramite la loro controllata, A2a: considerando che al 2013, con un volume di 600mila tonnellate di rifiuti lavorati annualmente, i ricavi si attestavano sui 35 milioni l’anno, oggi – con un volume di 880mila – gli introiti salirebbero a circa 450mila euro al giorno. Il tutto grazie al governo del fu Silvio Berlusconi e oggi grazie al governo regionale di De Luca. Ci credo che Salvini ne favorisce il terzo mandato.
Il valore minimo nazionale della speranza di vita si registra in Campania da decenni, sia per i maschi (78,8 anni), sia per le femmine (83,1 anni). Ogni giorno da non meno di trent’anni smaltiamo illecitamente non meno di 6mila tonnellate al giorno di rifiuti non urbani ma speciali e tossici prevalentemente in loco a cominciare dai fanghi di depurazione tossici dei nostri depuratori che non funzionano (vedi inchiesta Bloody money di Fanpage).
La povertà relativa sale all’11,1%, coinvolgendo circa 2,9 milioni di famiglie (circa 8,8 milioni di individui) concentrate soprattutto nel Mezzogiorno (20,8%), con valori dell’incidenza che raggiungono il 27,5% in Puglia, il 22,8% in Campania e il 20,3% in Calabria. “Campania e Calabria sono le regioni dove la diseguaglianza, misurata in termini di concentrazione del reddito, è più elevata”, dice l’Istat. Moriamo in eccesso perché siamo più poveri di tutti o perché essendo più poveri ci scarichiamo addosso pure migliaia di tonnellate di rifiuti industriali prodotti “a nero” ogni giorno? Tutti i database nazionali (ma non regionali) certificano record su record negativi in Campania ma nessuno ne deve parlare.
Soltanto chi segue questo umile blog, dove purtroppo raccolgo dati ufficiali che nessuno vuole né conoscere né tantomeno diffondere in Campania, riesce a rendersi conto del perché mentre da un lato in Regione Campania si urla “Terra dei Fuochi non esiste!”, nella realtà siamo arrivati alla sua sesta fase, la più pericolosa.