“La maggioranza e il governo scaricano la ministra Daniela Santanchè“. La sintesi è di Chiara Braga, capogruppo Pd a Montecitorio, ed è un’interpretazione verosimile (ma non confermata dai diretti interessati) di quanto accaduto in Aula alla Camera. Con il via libera ad un ordine del giorno al Decreto Lavoro presentato dal Pd, infatti, il governo di Giorgia Meloni ha essenzialmente accettato di punire l’uso fraudolento della cassa integrazione Covid. Che, guarda caso, è una delle accuse rivolte alla Visibilia, la società all’epoca dei fatti controllata dall’attuale ministra del Turismo Daniela Santanchè. Nella fattispecie, l’esecutivo ha dato parere favorevole ad un odg del Partito democratico al decreto lavoro, presentato in aula alla Camera, che – testuale – impegna l’esecutivo “a sanzionare gli operatori che avessero usufruito in maniera fraudolenta” degli aiuti destinati alle imprese e ai lavoratori durante la pandemia. Di più: tra gli operatori nominati nella proposta dei dem è citata esplicitamente anche “Visibilia Editore, società quotata in Borsa, a suo tempo controllata con il 48,6 per cento delle azioni dalla Senatrice Santanchè“. Ma la ministra del Turismo non si scompone e replica: “Hanno fatto bene, sono d’accordo. Chiarirò in Senato”. E fonti di governo confermano massima fiducia a Santanchè.
“Si sono sbagliati oppure è una crepa nella maggioranza” – Difficile, insomma, che il governo non abbia capito su cosa stava dando il via libera. La pensa così, del resto, anche il deputato Pd Arturo Scotto, il primo a commentare sui social la mossa del governo: “È tecnicamente una sfiducia alla ministra Daniela Santanchè da parte del Parlamento e della sua stessa maggioranza – ha detto l’esponente dem – Qualora le accuse dovessero essere confermate le dimissioni dovrebbero essere istantanee. O si sono sbagliati perché non hanno letto il testo dell’odg oppure si è aperta una crepa vera nella maggioranza. Qualcuno ne tragga le conseguenze”. Di più: immediatamente prima della votazione in Aula, lo stesso Scotto è intervenuto proprio per specificare e sottolineare il contenuto dell’ordine del giorno in questione. Prima ha ringraziato il governo “perché ha dato l’ok a questo ordine del giorno”, poi ha aggiunto: “Se è chiaro a tutti cosa stiamo votando in questo momento, il giorno dopo che quelle accuse dovessero corrispondere a verità, la ministra Santanché dovrebbe dimettersi”. Ergo: la maggioranza non poteva non sapere. Anche per questo motivo è ancora più netta, come detto, la lettura di Chiara Braga su Twitter: “Santanchè scappa dalla Camera ma intanto maggioranza e Governo la scaricano in tempo zero votando il nostro odg su Visibilia e cassa integrazione. A sfiduciare la Ministra ci hanno già pensato loro”. Sulla stessa linea Chiara Gribaudo, firmataria dell’odg in questione: “È, di fatto, una sfiducia al ministro, scaricata anche da chi fino a oggi la difendeva. La aspettiamo al varco in Parlamento perché sui diritti di lavoratori e lavoratrici non facciamo passi indietro. In ogni caso, per decenza istituzionali, le dimissioni immediate sarebbero la scelta migliore”.
Santanchè: “Il governo ha fatto bene” – “Hanno fatto bene, sono d’accordo. Mi sembra giusto che il governo faccia la sua parte. Quando verrò qui mercoledì non avrò problemi”: ha reagito così la diretta interessata, rispondendo in Senato ai giornalisti sull’ordine del giorno alla Camera a cui il governo ha dato parere favorevole. In serata fonti del governo cercano di calmare le acque confermando massima fiducia nella ministra Santanchè. Le stesse fonti precisano che il parere favorevole sull’ordine del giorno al decreto lavoro si riferisce al merito del dispositivo, che impegna l’esecutivo ad adottare ogni iniziativa utile per potenziare i controlli sull’utilizzo inappropriato della cassa straordinaria Covid.
Il testo dell’odg: cita Visibilia e l’inchiesta di Report – L’ordine del giorno a prima firma di Chiara Gribaudo ha affermato in premessa che “durante la drammatica fase della pandemia lo Stato ha dovuto predisporre un’ampia gamma di misure straordinarie di sostegno dell’economia, in larga parte paralizzata dall’esigenza di prevenire la diffusione del COVID-19, con il dispiegamento di ingenti risorse finanziarie a carico del bilancio pubblico; come emerse anche nelle prime fasi di attuazione di tali misure straordinarie – si legge ancora – non mancarono deplorevoli casi di utilizzo improprio, se non addirittura fraudolento, di dette provvidenze; in particolare, molte segnalazioni riguardarono il beneficio della cassa straordinaria Covid, ovvero quello strumento che consentì di tutelare in parte i redditi dei lavoratori delle imprese costrette a sospendere le attività, scongiurando il rischio di disastrosi licenziamenti ed assicurando, altresì, quel patrimonio di professionalità che consentì alle imprese di essere pronte alla ripresa delle attività e che ha prodotto un importantissimo rimbalzo del nostro PIL nel 2022″.
Il parere favorevole del governo con il sottosegretario Fdi – Dopo la premessa, lo scritto ha analizzato l’accaduto e citato la società della ministra e l’inchiesta giornalistica di Report, che peraltro aveva raccontato vicende già rese note dal Fatto Quotidiano a novembre 2022: “Diverse imprese utilizzarono la cassa straordinaria Covid anche senza aver avuto contrazioni delle attività e altre, addirittura, utilizzarono la cassa continuando ad impiegare i propri dipendenti nello svolgimento ordinario delle loro prestazioni lavorative; secondo quanto riportato in alcuni articoli di giornale dello scorso novembre e secondo quanto emerso dalla recente inchiesta giornalistica realizzata dal programma televisivo Report, – scrive Chiara Gribaudo – tra le imprese che avrebbero impropriamente percepito la cassa straordinaria Covid, senza averne diritto e continuando a far lavorare il proprio personale, rientrerebbe anche la Visibilia Editore, società quotata in Borsa, a suo tempo controllata con il 48,6 per cento delle azioni dalla Senatrice Santanchè; secondo alcuni documenti raccolti da un’apposita inchiesta della Consob, risulterebbe che diversi lavoratori, anche con ruoli apicali, non sarebbero mai stati informati della loro collocazione in cassa integrazione, addirittura a zero ore – si legge ancora – e non avrebbero mai smesso di lavorare; qualora confermate, tali vicende evidenzierebbero condotte gravemente lesive dei diritti dei lavoratori e un sostanziale uso illegittimo degli strumenti straordinari di sostegno del reddito dei lavoratori durante la pandemia; secondo uno studio dell’ufficio parlamentare di bilancio nell’anno 2020 – spiega Gribaudo – la percentuale di ore utilizzate per Covid, senza cali di fatturato, era stimato pari al 27 per cento, corrispondenti a circa 2,7 miliardi di euro di spesa che si sarebbe potuta risparmiare in presenza di comportamenti corretti”. L’ordine del giorno, infine, “impegna il Governo ad adottare ogni iniziativa utile al fine di potenziare i controlli sull’utilizzo appropriato della cassa straordinaria Covid, così come delle altre provvidenze previste durante la fase della pandemia, e per sanzionare gli operatori che ne avessero usufruito in maniera fraudolenta, recuperando con la massima sollecitudine gli importi illecitamente percepiti”. La sottosegretaria Maria Teresa Bellucci (Fdi) ha dato parere favorevole a nome del governo.