L’euro digitale inizia a prendere forma. Tutti i commercianti della zona euro avranno l’obbligo di accettarlo
L’euro digitale contribuirebbe quindi a proteggere gli interessi strategici europei. “L’euro potrebbe trovarsi a dover fronteggiare la concorrenza di cripto-attività – si legge nel testo – quali le stablecoin globali; ciò potrebbe mettere in pericolo la nostra sovranità monetaria e la stessa stabilità del settore finanziario europeo”. L’euro digitale quindi “rafforzerebbe l’integrità e la sicurezza dei pagamenti europei in una fase in cui le tensioni geopolitiche globali ci espongono ad attacchi alle nostre infrastrutture strategiche”.
Sono anni che la banca centrale lavora a questa ipotesi. Ora il processo dovrebbe entrare in una fase più operativa. In un intervento pubblicato oggi sul quotidiano inglese Financial Times la commissaria Ue per i servizi finanziari Mairead McGuinness spiega che “Gli attuali sistemi di pagamento in Europa sono nazionali o internazionali: non abbiamo opzioni veramente europee e dipendiamo eccessivamente da società come Visa, Mastercard o PayPal (tutti statunitensi, ndr). Avere un nuovo modo di pagare in tutta la zona euro aiuterebbe sicuramente i consumatori. Ma aiuterebbe anche i fornitori di servizi finanziari europei, consentendo loro di espandere le soluzioni di pagamento in tutto il mercato unico. E, poiché le opzioni di pagamento esistenti continuerebbero ad essere disponibili, non cambierebbe il ruolo delle banche commerciali”. La commissaria si rivolge poi a chi nutre preoccupazioni in fatto di privacy: “L’euro digitale non è un progetto del Grande Fratello. La protezione dei dati sarebbe integrata nell’euro digitale fin dalla progettazione. Al momento del pagamento, forniresti alla tua banca le stesse informazioni di quando si utilizza una carta di credito”.