Dopo sette anni dal lancio del travagliato capitolo precedente, Street Fighter torna sui ring di tutto il mondo per dimostrare che la sua leggenda è ancora viva; Capcom ha intrapreso una strada coraggiosa fatta di cambiamenti, e Street Fighter 6 è un ottimo starting point per chi vuole avvicinarsi a questa tipologia di gaming e allo stesso modo butta delle solidissime basi per chi gioca da anni. Diamo ora un occhiata a storia e Gameplay:

Trama e Gameplay
La trama di Street Fighter è semplice, d’altronde sono le meccaniche il vero Core del gioco Capcom, ma troviamo comunque la voglia di creare una continuità con i titoli precedenti, dando un po’ di spessore in più ai guerrieri della strada; particolare interessante è che tutti i lottatori storici sono cresciuti e invecchiati, dando finalmente una timeline reale ai titoli della serie.

Il gameplay e i cambiamenti delle meccaniche del sesto capitolo sono il cuore pulsante del gioco: innanzitutto è stata inserita una nuova modalità chiamata World Tour Mode, dove potremo creare un combattente da zero, tramite editor ed esplorare Metro City e tutto quello che ha da regalare; combattimenti, nuovi stili e tantissimi mini giochi e quest da portare a termine, e ognuna di queste porterà al vostro personaggio la possibilità di crescere con una progressione in stile GDR.

La scelta di creare una modalità di gioco cosi semplice ma allo stesso tempo profonda, è sintomo di un amore per il brand che da troppi anni sembrava mancare a Capcom; durante la campagna del World Tour Mode avrete a che fare con missioni tutorial, sicuramente ottime per chi ha bisogno di impratichirsi con tecniche e stili, ma anche tantissimi modi per mettere alla prova il personaggio creato, mescolando stili e mosse speciali in quello che diventerà a tutti gli effetti un lottatore unico e indissolubilmente legato al proprio creatore. Non mancano poi le Easter Egg e riferimenti al mondo di Street Fighter e ai giochi di Capcom in generale, che strapperanno più di un sorriso al giocatore, impegnato tra una missione di recupero secondaria e l’allenamento con uno dei tanti maestri scelti all’interno di questo mondo, per poi poter provare il proprio avatar anche nel Battle Hub online, dove sarà possibile testare le proprie doti contro players da tutto il mondo, in una modalità non competitiva ma estremamente divertente; non lodare questa scelte è davvero impossibile, perché il team di Takayuki Nakayama ha davvero inserito tantissime idee per rendere fresco e longevo un genere come quello dei picchiaduro, che solitamente vive della modalità di combattimento online.

Ci sono però piccole sbavature in questo incredibile quadro: al di là di una campagna che ci mette un paio di ore a ingranare davvero troviamo un intelligenza artificiale non sempre all’altezza e alcuni momenti di backtracking fastidiosi, che però spariscono con il passare del tempo e delle meccaniche che si sbloccano, tra cui i viaggi veloci attraverso le varie mappe; ovviamente sono piccoli difetti che non infastidiscono la bontà di quanto fatto, un esperimento davvero ben riuscito che avvicinerà sicuramente tanti giocatori a questo genere, allargando l’utenza a chi era incerto sull’approcciarsi a questo nuovo Street Fighter.

Oltre al world tour una modalità da elogiare è sicuramente quella del tutorial: Street Fighter 6 vanta uno dei tutorial più completi e profondi che ci sia capitato di provare negli ultimi anni, non solo per le meccaniche fondamentali ma anche quelle più approfondite e ancora tutorial unici per i personaggi e test per imparare le prime combo di colpi, preparandovi oltre che con le terminologie corrette anche ai primi scontri online in maniera ottimale; certo, poi starà alla dedizione del giocatore dimostrare quanto appreso e affinare sempre di più il proprio approccio al combattimento, scegliendo anche tra un sistema di gioco classico, erede dei capitoli precedenti, o uno stile moderno, che sicuramente è un ulteriore tassello a favore di immediatezza e apprendimento, ma bilanciato in egual misura con la versione classica.

Un altro tassello fondamentale sulla modalità single player sono le battaglie estreme, scontri “particolari” dove specifici modificatori o condizioni di vittoria diverse dal solito metteranno alla prova il giocatore con con tori imbizzarriti, droni e zone elettrificate, cercando di stressare ancora di più la concentrazione di chi gioca; altra nota sicuramente di pregio è l’intelligenza artificiale, dei nemici, forse una delle migliori mai create in street fighter, con una CPU talmente ben gestita da poterla sfruttare per potersi allenare con un vero e proprio sparring che reagisce come molti dei giocatori farebbero.

Una novità in particolare rappresenta senza ombra di dubbio il cuore del sistema di combattimento: il Drive System, una nuova barra di energia presente sotto l’indicatore della vita che costituisce la novità più importante di questo capitolo; la barra drive permette di eseguire tre tipi di mosse differenti: Drive Impact, Drive Rush e Drive Parry, la prima vi permette di eseguire un colpo con armatura (assorbirete almeno 3 attacchi avversari prima di essere fermati) capace di creare un apertura nell’attacco avversario dandovi la possibilità di portare a segno un colpo potente o delle piccole combo, ideale per contrastare gli attacchi che mirano a bloccarvi in un angolo.

Il drive Rush invece vi permetterà di contrastare un attacco scattando verso l’avversario e rompendone cosi le combo, infine il Drive Parry vi permetterà di assorbire ogni colpo subito e usato col giusto tempismo, di ribaltare l’attacco verso l’avversario; queste tre meccaniche utilizzate a dovere possono ribaltare le sorti di una partita molto facilmente, rendendo molto aggressivi gli scontri ma allo stesso tempo molto strategici, decisamente un enorme passo avanti per la serie, che sembra aver acquistato una dimensione tutta nuova, in favore di una profondità di gameplay che non vedevamo da tempo in questo tipo di giochi. Ovviamente abusare di questa barra ha una conseguenza, ovvero il Burnout, uno status che vi porterà a subire danni anche in parata e che se colpiti da un Drive Impact abbasserà drasticamente la vostra barra della vita portandovi a una sconfitta rapida e dolorosa.

Un altra aggiunta molto interessante è sicuramente il sistema di combattimento “modern” pensato per chi si sta approcciando ora al mondo di street fighter; questo tipo di sistema funziona con combinazioni di direzione e tasti, rendendo più facile l’apprendimento e il gioco per i neofiti, ma risultando allo stesso tempo abbastanza profondo da non sfigurare rispetto all’approccio classico della serie, dimostrando ancora una volta come il titolo voglia avvicinare più persone possibili al mondo dei fighting game; Oltretutto il comparto online utilizza un crossplattform davvero solido e ben strutturato, permettendo ai giocatori di sfidarsi su piattaforme diverse senza problemi di lag e lentezza, la nostra prova è stata fatta su Ps5 sfidando giocatori da tutto il mondo, e sia che fossero su console che su pc non abbiamo riscontrato mai un problema.

Grafica e Sonoro
Il comparto tecnico è solido anche se con qualche sbavatura, se gli effetti di luce e i modelli 3d dei personaggi sono ben sviluppati e ottimamente amalgamati agli sfondi degli stage, non si può dire lo stesso per quanto riguarda i personaggi nel World Tour dove il titolo di Capcom mostra il fianco, con i modelli dell’avatar e dei personaggi che animano Metro City decisamente “staccati” e non all’altezza della produzione, il che è un peccato dato l’ottimo creator dei personaggi implementato; per quanto riguarda invece la fluidità non c’è niente da dire, i combattimenti sono veloci, precisi e mai rallentati, almeno in modalità prestazioni, mentre per la modalità grafica scendiamo sotto i 60fps e perdiamo qualche colpo in generale, soprattutto nel già citato World tour, dove la grande quantità di modelli a schermo sembra dare qualche problema di framerate al motore grafico del gioco. Musicalmente street fighter è davvero ispirato, ripesca dal terzo capitolo le atmosfere Street e Rap e le rinnova, con un taglio fresco e più giovane, ancora una volta a favore delle nuove generazioni di fighters, traghettando il brand verso un futuro decisamente più improntato alle battaglie online e all’Esport.

La nuova incarnazione del brand è quanto di più solido e interessante visto negli ultimi anni su Street Fighter, dove la volontà di Capcom è di dare una decisa sferzata a uno dei suo cavalli di battaglia, rinfrescandolo e portando nuovi e vecchi giocatori a scontrarsi, nella migliore possibile; la grande varietà di opzioni, l’ottimo sistema di combattimento e la modalità online granitica fanno scordare velocemente le imperfezioni grafiche, mettendoci davanti a uno dei migliori picchiaduro presente sul mercato, e lascia pensare che ci siano molte altre sorprese all’orizzonte. La leggenda dei picchiaduro è tornata, e non sembra intenzionata ad andarsene per molto tempo.

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