Abusi protratti per almeno 10 anni, ai danni di una donna, ora 60enne, alla quale il marito somministrava di nascosto benzodiazepine per poi sottoporla alle violenze sessuali di uomini contattati in chat, 83 in tutto, dei quali 51 identificati e arrestati. La vicenda si è andata aventi per anni a Vaucluse, sud della Francia, prima di venire a galla a partire da un’altra inchiesta, aperta dagli inquirenti nel 2020, quando Dominique P. – nome di fantasia attribuito all’uomo responsabile da Le Monde, che si è occupato del caso in una lunga inchiesta- fu fermato dalla polizia per aver ripreso le immagini del “sotto la gonna” di diverse donne in un supermercato. Da lì, il sequestro del pc e del cellulare e l’arresto.
Pochi mesi dopo, gli inquirenti interrogano la moglie, che spiega di considerare il marito una brava persona e di averlo perdonato per ciò che faceva nel supermercato. La donna non era però a conoscenza di ciò che gli inquirenti avevano trovato nel telefono di Dominique: migliaia di messaggi su una chat room dal nome inquietante di “A son insu”, “A sua insaputa”, nella quale uomini scambiavano foto intime delle proprie partner così come quelle di sconosciute fotografate di nascosto. A partire da queste chat la polizia francese scopre che a partire dal luglio del 2011 Dominique somministrava costantemente alla moglie varie dosi dell’equivalente italiano del Tavor, una benzodiazepina usata nella cura di ansia e insonnia, in Francia venduta con il nome di Témesta. Le compresse venivano sbriciolate nel cibo e somministrate alla dona durante la cena. Una volta raggiunto lo stato di incoscienza voluto, Dominique faceva entrare in casa gli uomini con cui si era accordato per concedere a qualunque loro desiderio sessuale il corpo della moglie priva di sensi. Ogni abuso veniva filmato e registrato maniacalmente sotto la specifica cartella “Abus” – abuso, appunto – salvando ogni video con data, nome dello stupratore e numero di stupro. 92 abusi in tutto, compiuti da 83 diversi uomini, di cui 51 sono stati identificati e arrestati.
Il processo contro di loro e quello contro Dominique dovrebbe iniziare nella primavera del 2024, secondo quanto richiesto dalla Procura di Avignone, che, riferendo sulle dichiarazioni di Dominique, ha fatto scritto: “Nessuno degli uomini che sono andati a casa sua aveva rinunciato a compiere atti sessuali sulla moglie, date le sue condizioni. Non ha mai usato violenza o minacce contro nessuno di loro perché avvenissero gli stupri. Ogni individuo aveva la sua libera volontà di fermare quelle azioni e di lasciare quella stanza”. Quali fossero le condizioni presentate agli uomini delle chat per abusare della moglie, lo ha spiegato Dominique stesso, esponendo un elenco preciso e meticoloso, da ripetersi ogni volta: gli uomini che partecipavano sapevano che la donna sarebbe stata sedata da lui stesso, e che sarebbe dunque stata incosciente. Sapevano anche che ogni atto sarebbe stato ripreso. Inoltre, prima di toccarla avrebbero dovuto lavarsi le mani con acqua calda in modo di non farla svegliare con un contatto di qualcosa di freddo. Spogliarsi in cucina, per non lasciare nulla accidentalmente in camera da letto, parcheggiare leggermente lontano dall’abitazione ed arrivare camminando, per non destare sospetti nel vicinato.
Quando la vittima è venuta a conoscenza dagli inquirenti di ciò a cui era stata sottoposta, tante stranezze della sua intimità fisica e psicologica si sono chiarite: la stanchezza cronica, i momenti di vuoto, gli incubi. E poi, ciò che era temibile: il medico legale le ha diagnosticato quattro diverse malattie sessualmente trasmissibili, perché, tra le condizioni di Dominique, vigeva il divieto di utilizzare il preservativo. Alla donna è stato diagnosticato un elevato rischio di suicidio e un grave trauma psicologico. “Ero la sua cosa”, ha dichiarato. Conoscenti e amici hanno descritto la coppia come “simbiotica” e “in reciproca dipendenza”, riferendo inoltre degli episodi in cui lui si mostrava autoritario con lei in pubblico, o faceva commenti inappropriati su altre donne. Altri presunti abusi sono poi emersi, riguardanti le nuore e le nipoti di Dominique, che però dal carcere ha rigettato le accuse: “È disgustoso accusarmi di questo. Sono responsabile di ciò che riguarda Françoise, l’ho detto fin dall’inizio, ma questo è troppo”. Al magistrato ha detto di voler bene a sua moglie, una “santa” alla quale “non ha nulla da rimproverare”. “È il suo primo amore, e anche l’unico di tutta la sua vita. La ama davvero” è stata una delle dichiarazioni della legale di Dominique, Béatrice Zavarro.