Il Marocco che richiama a Rabat il suo ambasciatore a Stoccolma, gli sciiti in Iraq che invitano a un “giorno della collera” e l’Iran che condanna quanto avvenuto davanti alla moschea di Medborgarplatsen. La Turchia che ritarderà la ratifica della richiesta della Svezia di aderire al Patto atlantico. Sono tante le reazioni del mondo islamico a quanto avvenuto il 28 giugno in Svezia, dove Salwan Momika, cittadino svedese di origine siriana di 37 anni, ha avuto il via libera della polizia per dare alle fiamme una copia del Corano. Una manifestazione alla quale hanno partecipato circa 200 persone e alla quale alcuni fedeli hanno reagito lanciando pietre. Già ieri Fahrettin Altun, il direttore delle comunicazioni del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, aveva condannato il gesto precisando che “chiunque permetta questo atto criminale ne è anche complice” e specificato che quanto accaduto non è altro che un nuovo pesante ostacolo all’ingresso del Paese nordico nell’Alleanza atlantica. “Coloro che cercano di diventare nostri alleati nella Nato non possono tollerare o permettere comportamenti distruttivi da parte di terroristi islamofobi e xenofobi“, ha dichiarato. E oggi è intervento lo stesso presidente.
Turchia – “Mostreremo la nostra reazione nel modo più forte possibile, finché non sarà ottenuta una vittoria decisiva contro le organizzazioni terroristiche e l’islamofobia” ha detto il presidente turco Erdogan in un intervento televisivo. Una condanna arrivata una settimana prima dell’incontro tra i massimi diplomatici turchi e svedesi a Bruxelles, dove si dovrà discutere la candidatura della Svezia alla Nato. La Turchia e l’Ungheria stanno ritardando la ratifica della richiesta, che è stata approvata invece da tutti gli altri membri dell’alleanza: i funzionari occidentali sperano infatti di accogliere ufficialmente la Svezia prima del vertice Nato che si terrà in Lituania l’11 e il 12 luglio. Autorizzando la manifestazione, la polizia di Stoccolma ha ritenuto che i rischi per la sicurezza associati al rogo del Corano “non fossero di natura tale da giustificare, in base alle leggi vigenti, la decisione di respingere la richiesta”. Erdogan ha però dichiarato che le autorità svedesi sono pienamente responsabili dell’incidente, condannando duramente il Paese: “Coloro che commettono questo crimine e coloro che lo permettono con la scusa della libertà di opinione, coloro che tollerano questo atto spregevole, non potranno realizzare le loro ambizioni”, ha dichiarato il presidente turco.
Marocco – Ha condannato il gesto come “offensivo e irresponsabile” e richiamato il suo massimo rappresentante diplomatico in Svezia. “Il governo svedese, ancora una volta, ha autorizzato una manifestazione durante la quale è stato bruciato il sacro Corano davanti a una moschea di Stoccolma“, si rammarica il ministero degli Esteri marocchino. “Questo nuovo atto offensivo e irresponsabile ignora i sentimenti di oltre un miliardo di musulmani, in questo periodo sacro del grande pellegrinaggio alla Mecca e della festa benedetta di Eid Al-Adha. Di fronte a queste provocazioni ripetute, commesse sotto lo sguardo compiaciuto del governo svedese”, l’incaricato d’affari svedese a Rabat è stato convocato mercoledì al ministero degli Esteri marocchino.
Iraq – Il leader sciita Moqtada Sadr ha indetto una “manifestazione della collera” davanti all’ambasciata svedese a Baghdad e su Twitter chiede anche di bruciare le bandiere dell’orgoglio omosessuale. “Se (la libertà di espressione) è garantita e approvata dagli iracheni e nel mondo, allora i credenti, che Dio li benedica con gloria, devono esprimere la loro opinione riguardo al rogo dei libri celesti, specialmente del Sacro Corano, davanti alle moschee o alle ambasciate e durante le festività musulmane, e questo attraverso una manifestazione della collera di massa contro l’ambasciata svedese in Iraq”, è scritto nel testo. Un’altra esortazione del leader sciita che nell’immediato periodo post-Saddam (2003) aveva guidato un movimento di resistenza armata (l’Esercito del Mahdi) contro l’occupazione americana in Iraq, è quello di “bruciare la bandiera della comunità Lgbt” dato che questo è ciò che “fa infuriare di più” l’Occidente. Al-Sadr premette che i manifestanti dovrebbero chiedere fra l’altro di “espellere l’ambasciatore svedese che rappresenta il suo Paese ostile all’Islam e alle santità e che sostiene l’immoralità” e “ritirare la cittadinanza irachena al vile criminale iracheno che ha sfacciatamente e pubblicamente bruciato il Libro di Dio”. Successivamente alcune decine di manifestanti iracheni sono riusciti a entrare nell’ambasciata svedese a Baghdad per protestare. I dimostranti, sostenitori di Moqtada al-Sadr, sono rimasti per circa un quarto d’ora nella rappresentanza diplomatica svedese per poi uscire con calma all’arrivo della polizia. Durante la manifestazione davanti all’ambasciata svedese a Baghdad, sono stati distribuiti volantini con la scritta sia in inglese che arabo: “La nostra Costituzione è il Corano. Il nostro leader Al-Sadr”. I manifestanti hanno anche bruciato delle bandiere arcobaleno. Sul cancello dell’ambasciata hanno scritto con della vernice spray “sì, sì al Corano”.
Egitto – Al-Azhar, il più influente centro teologico e universitario dell’islam sunnita “rinnova l’appello al boicottaggio dei prodotti svedesi e invita i governi islamici a prendere posizioni serie e unitarie contro le violazioni” come quella perpetrata dando alle fiamme il Libro sacro dei musulmani. Il centro teologico “invita tutti i popoli islamici e arabi e le persone con una coscienza viva a rinnovare il boicottaggio dei prodotti svedesi a sostegno del Sacro Corano, il Libro Sacro di Dio, e questo dopo le ripetute e inaccettabili violazioni contro il Sacro Corano e le continue provocazioni delle masse di musulmani in tutto il mondo sotto la falsa bandiera della libertà di opinione e di espressione”, viene aggiunto con implicito riferimento a un precedente boicottaggio lanciato nel gennaio scorso dopo che un esponente di estrema destra danese aveva bruciato un Corano davanti all’ambasciata turca a Stoccolma. “Al-Azhar invita inoltre i governi dei Paesi islamici e arabi ad assumere posizioni serie e unitarie nei confronti di queste violazioni che non possono in alcun modo essere accettate”, sostiene fra l’altro l’istituzione musulmana “sottolineando che le autorità svedesi hanno permesso ai terroristi” di “bruciare e strappare il Corano durante la festa dei musulmani; si tratta di un esplicito invito all’ostilità, alla violenza e all’innesco di conflitti, che non è appropriato per nessun Paese civile”.
Afghanistan – I Talebani al potere hanno condannato l’”atto odioso” delle autorità svedesi che dimostra “totale disprezzo” per l’Islam. Le autorità talebane impongono una rigida interpretazione del Corano e della legge islamica, e gli atti considerati blasfemi sono punibili con la morte. Il ministero degli Affari Esteri dell’Afghanistan ha dichiarato di condannare l’atto “nei termini più forti possibili”. “L’autorizzazione di tali atti ripugnanti davanti a una moschea, in uno dei giorni più sacri dell’Islam, dimostra solo il totale disprezzo delle autorità svedesi per questa nobile religione e per i suoi quasi due miliardi di seguaci”, ha dichiarato il dicastero in un comunicato. “Invitiamo tutti gli Stati e le organizzazioni musulmane a prendere tutte le misure appropriate in risposta a questi atti ripugnanti in tutto il mondo”.
Iran – Anche Teheran è intervenuta sul gesto. “Creare una piattaforma per la ripetizione del sacrilegio contro le santità celesti, soprattutto durante i giorni sacri per il mondo islamico è un atto provocatorio e inaccettabile“, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, come riporta Irna. “Insultare le sacre scritture è una manifestazione di violenza e odio ed è contraria ai valori fondamentali dei diritti umani”, ha aggiunto.
Arabia Saudita – Nel sottolineare che simili atti “istigano all’odio”, il ministero degli Affari Esteri di Riad ha espresso “la ferma condanna e la denuncia del Regno dell’Arabia Saudita per l’atto di un estremista che ha bruciato una copia del Sacro Corano nella moschea centrale di Stoccolma, in Svezia, dopo la preghiera benedetta dell’Eid al-Adha”..”Questi ripetuti atti di odio sono inaccettabili nonostante qualsiasi giustificazione, istigano chiaramente all’odio, all’esclusione e al razzismo e contraddicono direttamente gli sforzi internazionali per propagare i valori della tolleranza, della modernità e della lotta contro la radicalizzazione, oltre a ostacolare il necessario rispetto reciproco nelle relazioni tra popoli e Paesi”, si limita ad aggiungere il testo. Il regno, che ospita le due città sante di Mecca e Medina, ha appena accolto più di 1,8 milioni di fedeli per il grande pellegrinaggio annuale: l’hajj si è concluso proprio ieri con l’Eid al-Adha, la festa musulmana del sacrificio celebrata in tutto il mondo islamico.
Anche Putin, durante la sua visita alla moschea Juma di Derbent, in Daghestan, aveva dichiarato che profanare il Corano “nel nostro Paese è un reato ai sensi della Costituzione e dell’articolo 282 del Codice penale della Federazione Russa. È un reato di mancanza di rispetto e di incitamento alla discordia interregionale e interconfessionale”.
I precedenti – Non è la prima volta che la Svezia si confronta con i roghi del Corano. Già lo scorso gennaio un estremista di destra svedese-danese ha bruciato una copia del Corano nei pressi dell’ambasciata turca a Stoccolma, scatenando l’ira del mondo musulmano. Ad aprile dello scorso anno, si erano registrati tre notti di scontri in tutto il Paese durante una serie di manifestazioni e contro cortei seguiti alle azioni anti Islam promosse da un gruppo di estrema destra, che aveva bruciato una copia del testo sacro dell’Islam. A riaccendere la miccia a gennaio era stato un esponente politico della destra svedese, tale Rasmus Paludan, che aveva bruciato il libro. Ad emularlo anche il politico di destra olandese Edwin Wagensveld, con un rogo all’Aia. Nei mesi scorsi la polizia svedese aveva negato richieste simili, motivando il timore di un attacco terroristico. Ma una di queste era stata impugnata davanti al tribunale amministrativo di Stoccolma, fino ad arrivare alla Corte d’appello che aveva riconosciuto l’ammissibilità di questo tipo di manifestazioni, fino all’odierno rogo davanti alla moschea.
Mondo
Dal “giorno della collera” in Iraq al richiamo dell’ambasciatore in Marocco: il mondo islamico contro il rogo del Corano in Svezia
Il Marocco che richiama a Rabat il suo ambasciatore a Stoccolma, gli sciiti in Iraq che invitano a un “giorno della collera” e l’Iran che condanna quanto avvenuto davanti alla moschea di Medborgarplatsen. La Turchia che ritarderà la ratifica della richiesta della Svezia di aderire al Patto atlantico. Sono tante le reazioni del mondo islamico a quanto avvenuto il 28 giugno in Svezia, dove Salwan Momika, cittadino svedese di origine siriana di 37 anni, ha avuto il via libera della polizia per dare alle fiamme una copia del Corano. Una manifestazione alla quale hanno partecipato circa 200 persone e alla quale alcuni fedeli hanno reagito lanciando pietre. Già ieri Fahrettin Altun, il direttore delle comunicazioni del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, aveva condannato il gesto precisando che “chiunque permetta questo atto criminale ne è anche complice” e specificato che quanto accaduto non è altro che un nuovo pesante ostacolo all’ingresso del Paese nordico nell’Alleanza atlantica. “Coloro che cercano di diventare nostri alleati nella Nato non possono tollerare o permettere comportamenti distruttivi da parte di terroristi islamofobi e xenofobi“, ha dichiarato. E oggi è intervento lo stesso presidente.
Turchia – “Mostreremo la nostra reazione nel modo più forte possibile, finché non sarà ottenuta una vittoria decisiva contro le organizzazioni terroristiche e l’islamofobia” ha detto il presidente turco Erdogan in un intervento televisivo. Una condanna arrivata una settimana prima dell’incontro tra i massimi diplomatici turchi e svedesi a Bruxelles, dove si dovrà discutere la candidatura della Svezia alla Nato. La Turchia e l’Ungheria stanno ritardando la ratifica della richiesta, che è stata approvata invece da tutti gli altri membri dell’alleanza: i funzionari occidentali sperano infatti di accogliere ufficialmente la Svezia prima del vertice Nato che si terrà in Lituania l’11 e il 12 luglio. Autorizzando la manifestazione, la polizia di Stoccolma ha ritenuto che i rischi per la sicurezza associati al rogo del Corano “non fossero di natura tale da giustificare, in base alle leggi vigenti, la decisione di respingere la richiesta”. Erdogan ha però dichiarato che le autorità svedesi sono pienamente responsabili dell’incidente, condannando duramente il Paese: “Coloro che commettono questo crimine e coloro che lo permettono con la scusa della libertà di opinione, coloro che tollerano questo atto spregevole, non potranno realizzare le loro ambizioni”, ha dichiarato il presidente turco.
Marocco – Ha condannato il gesto come “offensivo e irresponsabile” e richiamato il suo massimo rappresentante diplomatico in Svezia. “Il governo svedese, ancora una volta, ha autorizzato una manifestazione durante la quale è stato bruciato il sacro Corano davanti a una moschea di Stoccolma“, si rammarica il ministero degli Esteri marocchino. “Questo nuovo atto offensivo e irresponsabile ignora i sentimenti di oltre un miliardo di musulmani, in questo periodo sacro del grande pellegrinaggio alla Mecca e della festa benedetta di Eid Al-Adha. Di fronte a queste provocazioni ripetute, commesse sotto lo sguardo compiaciuto del governo svedese”, l’incaricato d’affari svedese a Rabat è stato convocato mercoledì al ministero degli Esteri marocchino.
Iraq – Il leader sciita Moqtada Sadr ha indetto una “manifestazione della collera” davanti all’ambasciata svedese a Baghdad e su Twitter chiede anche di bruciare le bandiere dell’orgoglio omosessuale. “Se (la libertà di espressione) è garantita e approvata dagli iracheni e nel mondo, allora i credenti, che Dio li benedica con gloria, devono esprimere la loro opinione riguardo al rogo dei libri celesti, specialmente del Sacro Corano, davanti alle moschee o alle ambasciate e durante le festività musulmane, e questo attraverso una manifestazione della collera di massa contro l’ambasciata svedese in Iraq”, è scritto nel testo. Un’altra esortazione del leader sciita che nell’immediato periodo post-Saddam (2003) aveva guidato un movimento di resistenza armata (l’Esercito del Mahdi) contro l’occupazione americana in Iraq, è quello di “bruciare la bandiera della comunità Lgbt” dato che questo è ciò che “fa infuriare di più” l’Occidente. Al-Sadr premette che i manifestanti dovrebbero chiedere fra l’altro di “espellere l’ambasciatore svedese che rappresenta il suo Paese ostile all’Islam e alle santità e che sostiene l’immoralità” e “ritirare la cittadinanza irachena al vile criminale iracheno che ha sfacciatamente e pubblicamente bruciato il Libro di Dio”. Successivamente alcune decine di manifestanti iracheni sono riusciti a entrare nell’ambasciata svedese a Baghdad per protestare. I dimostranti, sostenitori di Moqtada al-Sadr, sono rimasti per circa un quarto d’ora nella rappresentanza diplomatica svedese per poi uscire con calma all’arrivo della polizia. Durante la manifestazione davanti all’ambasciata svedese a Baghdad, sono stati distribuiti volantini con la scritta sia in inglese che arabo: “La nostra Costituzione è il Corano. Il nostro leader Al-Sadr”. I manifestanti hanno anche bruciato delle bandiere arcobaleno. Sul cancello dell’ambasciata hanno scritto con della vernice spray “sì, sì al Corano”.
Egitto – Al-Azhar, il più influente centro teologico e universitario dell’islam sunnita “rinnova l’appello al boicottaggio dei prodotti svedesi e invita i governi islamici a prendere posizioni serie e unitarie contro le violazioni” come quella perpetrata dando alle fiamme il Libro sacro dei musulmani. Il centro teologico “invita tutti i popoli islamici e arabi e le persone con una coscienza viva a rinnovare il boicottaggio dei prodotti svedesi a sostegno del Sacro Corano, il Libro Sacro di Dio, e questo dopo le ripetute e inaccettabili violazioni contro il Sacro Corano e le continue provocazioni delle masse di musulmani in tutto il mondo sotto la falsa bandiera della libertà di opinione e di espressione”, viene aggiunto con implicito riferimento a un precedente boicottaggio lanciato nel gennaio scorso dopo che un esponente di estrema destra danese aveva bruciato un Corano davanti all’ambasciata turca a Stoccolma. “Al-Azhar invita inoltre i governi dei Paesi islamici e arabi ad assumere posizioni serie e unitarie nei confronti di queste violazioni che non possono in alcun modo essere accettate”, sostiene fra l’altro l’istituzione musulmana “sottolineando che le autorità svedesi hanno permesso ai terroristi” di “bruciare e strappare il Corano durante la festa dei musulmani; si tratta di un esplicito invito all’ostilità, alla violenza e all’innesco di conflitti, che non è appropriato per nessun Paese civile”.
Afghanistan – I Talebani al potere hanno condannato l’”atto odioso” delle autorità svedesi che dimostra “totale disprezzo” per l’Islam. Le autorità talebane impongono una rigida interpretazione del Corano e della legge islamica, e gli atti considerati blasfemi sono punibili con la morte. Il ministero degli Affari Esteri dell’Afghanistan ha dichiarato di condannare l’atto “nei termini più forti possibili”. “L’autorizzazione di tali atti ripugnanti davanti a una moschea, in uno dei giorni più sacri dell’Islam, dimostra solo il totale disprezzo delle autorità svedesi per questa nobile religione e per i suoi quasi due miliardi di seguaci”, ha dichiarato il dicastero in un comunicato. “Invitiamo tutti gli Stati e le organizzazioni musulmane a prendere tutte le misure appropriate in risposta a questi atti ripugnanti in tutto il mondo”.
Iran – Anche Teheran è intervenuta sul gesto. “Creare una piattaforma per la ripetizione del sacrilegio contro le santità celesti, soprattutto durante i giorni sacri per il mondo islamico è un atto provocatorio e inaccettabile“, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, come riporta Irna. “Insultare le sacre scritture è una manifestazione di violenza e odio ed è contraria ai valori fondamentali dei diritti umani”, ha aggiunto.
Arabia Saudita – Nel sottolineare che simili atti “istigano all’odio”, il ministero degli Affari Esteri di Riad ha espresso “la ferma condanna e la denuncia del Regno dell’Arabia Saudita per l’atto di un estremista che ha bruciato una copia del Sacro Corano nella moschea centrale di Stoccolma, in Svezia, dopo la preghiera benedetta dell’Eid al-Adha”..”Questi ripetuti atti di odio sono inaccettabili nonostante qualsiasi giustificazione, istigano chiaramente all’odio, all’esclusione e al razzismo e contraddicono direttamente gli sforzi internazionali per propagare i valori della tolleranza, della modernità e della lotta contro la radicalizzazione, oltre a ostacolare il necessario rispetto reciproco nelle relazioni tra popoli e Paesi”, si limita ad aggiungere il testo. Il regno, che ospita le due città sante di Mecca e Medina, ha appena accolto più di 1,8 milioni di fedeli per il grande pellegrinaggio annuale: l’hajj si è concluso proprio ieri con l’Eid al-Adha, la festa musulmana del sacrificio celebrata in tutto il mondo islamico.
Anche Putin, durante la sua visita alla moschea Juma di Derbent, in Daghestan, aveva dichiarato che profanare il Corano “nel nostro Paese è un reato ai sensi della Costituzione e dell’articolo 282 del Codice penale della Federazione Russa. È un reato di mancanza di rispetto e di incitamento alla discordia interregionale e interconfessionale”.
I precedenti – Non è la prima volta che la Svezia si confronta con i roghi del Corano. Già lo scorso gennaio un estremista di destra svedese-danese ha bruciato una copia del Corano nei pressi dell’ambasciata turca a Stoccolma, scatenando l’ira del mondo musulmano. Ad aprile dello scorso anno, si erano registrati tre notti di scontri in tutto il Paese durante una serie di manifestazioni e contro cortei seguiti alle azioni anti Islam promosse da un gruppo di estrema destra, che aveva bruciato una copia del testo sacro dell’Islam. A riaccendere la miccia a gennaio era stato un esponente politico della destra svedese, tale Rasmus Paludan, che aveva bruciato il libro. Ad emularlo anche il politico di destra olandese Edwin Wagensveld, con un rogo all’Aia. Nei mesi scorsi la polizia svedese aveva negato richieste simili, motivando il timore di un attacco terroristico. Ma una di queste era stata impugnata davanti al tribunale amministrativo di Stoccolma, fino ad arrivare alla Corte d’appello che aveva riconosciuto l’ammissibilità di questo tipo di manifestazioni, fino all’odierno rogo davanti alla moschea.
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Mondo
Trump mette alla porta Zelensky: incontro finito dopo venti minuti. “Giochi con la terza guerra mondiale. Torna quando sei pronto per la pace” | Testo integrale
Politica
Meloni: “Vertice Usa-Ue-alleati per parlare di sfide come l’Ucraina”. Salvini: “Forza Trump”. Da Tusk a Macron, i leader europei con Kiev
Mondo
La rottura – Zelensky chiede agli Usa garanzie di sicurezza per Kiev: salta l’accordo sulle materie prime
Roma, 28 feb. (Adnkronos) - "Il bullismo di Stato di Trump&Vance nei confronti di Zelensky rappresenta il punto più basso della storia degli Usa. Il mondo libero e l’Europa agiscano senza tentennamenti: non è più tempo di giocare a nascondino e anche per Giorgia Meloni è il momento di dire da che parte sta". Lo scrive la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno, sui social.
Roma, 28 feb. (Adnkronos) - “Dopo quanto di inaudito è accaduto oggi nello studio ovale della Casa Bianca e il trattamento profondamente ingiusto riservato da Trump e Vance nei confronti del Presidente Zelensky, occorre che la Ue e l’Italia, con misura ma con assoluta fermezza, ribadiscano il sostegno pieno e leale all’Ucraina che si difende dall’aggressione putiniana". Lo afferma il deputato di +Europa, Benedetto Della Vedova.
"Se Trump abdica al ruolo americano di difesa della democrazia e della libertà di una paese sovrano e democratico, forse pensando che l’Ucraina sia lontana dai confini americani, l’Europa non può sottrarsi. Ne va del nostro futuro, del futuro della nostra sovranità. A questo punto, però, la presidente Meloni non potrà sottrarsi dal confronto con il Parlamento per chiarire qual è la posizione del suo governo, visto che sostiene giustamente la resistenza ucraina, ma che contemporaneamente cerca di coltivare un rapporto privilegiato con Trump”.
Milano, 28 feb. (Adnkronos) - La denuncia presentata dalla difesa di Fares Bouzidi - l'amico alla guida dello scooter su cui è morto Ramy Elgaml - ha come conseguenza (come atto dovuto) l'apertura di un fascicolo 'parallelo' in procura a Milano che vede come indagati i due carabinieri alla guida dell'auto protagonista dell'inseguimento dello scorso 24 novembre lungo le strade del centro di Milano.
Da quanto si apprende il militare alla guida è indagato di lesioni e falso, solo di falso deve rispondere il collega che viaggiava sulla stessa gazzella. Entrambi hanno firmato il verbale in cui hanno dichiarato che non c'è stato nessun urto tra l'auto di servizio e lo scooter.
La procura - dopo la relazione cinematica che dovrà ricostruire le fasi dell'incidente attesa per la prossima settimana - dovrà quindi decidere quale strada percorrere: l'altro fascicolo vede indagati per omicidio stradale Fares e il carabiniere alla guida, una tesi (in contrasto con il fascicolo sulle lesioni) che ipotizza una responsabilità del ventiduenne nell'incidente avvenuto in zona Corvetto, all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta.
Roma, 28 feb. (Adnkronos) - "Conosco bene la questione dell’energia nucleare, molti giornalisti mi stanno incalzando per avere un parere critico sul ddl approvato dal Consiglio dei ministri questa mattina. Ho sempre detto e pensato che nessuno può porre limiti alla ricerca sul nucleare sostenibile e questo provvedimento la garantisce. Sarà secondo me più difficile giungere al micro nucleare da fissione che più razionalmente alla fusione, che invece risolve più problemi di quanti ne crei. Ma non possiamo dare noi il verdetto, staremo a vedere cosa ci riserverà la scienza". E' quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d'Italia.
"Il ddl è gravido di vincoli di sicurezza, è un testo completo e molto rispettoso della salute dei cittadini, cita perfino il rispetto dell’art. 9 della Costituzione sulla tutela del paesaggio. Se fosse stato applicato per parchi fotovoltaici ed eolici oggi non produrremmo un solo kw da queste fonti. Tutti auspichiamo che ci sia una strada possibile per avere energia pulita, sovrana, rinnovabile, programmabile, immediatamente disponibile, ad alto potenziale e a basso costo. E non è un sogno. Questa energia esiste ed è l’idroelettrico".
"Da un lato negoziando in Europa, per espungere la messa a gara della gestione dei nostri bacini idrici primari dalle condizionalità del Pnrr volute da Draghi, dall’altro recuperando almeno il 35% dell’acqua piovana (siamo al 4%), investendo sulla manutenzione dei grandi bacini idrici, sulla riattivazione di quelli dismessi nonché sullo sviluppo di un micro idroelettrico a conduzione forzata che appare molto più concreto e tempestivo degli Smr. L’acqua è pragmaticamente il presente, da cui possiamo trarre il 40% del nostro fabbisogno di energia prodotta, risorsa italiana e pulita con cui alimentare anche l’industria pesante, superando il gas e invertendo la tendenza. Sul futuro si vedrà, senza pregiudizi".
Roma, 28 feb. (Adnkronos/Labitalia) - Btm 2025 si conclude con una conferma del successo della manifestazione, che ha ribadito la sua centralità nel panorama turistico nazionale. Oltre 500 gli espositori, inclusi comuni, associazioni di categoria e aziende dei vari segmenti, su 16mila metri quadrati di area espositiva, la partecipazione di 80 buyer nazionali e internazionali, più di 100 eventi e 400 relatori hanno animato tre giorni intensi di incontri, approfondimenti e opportunità di business che hanno visto 49.950 ingressi alla Fiera del Levante di Bari, con numeri in leggero aumento rispetto al 2024.
Il tema di questa edizione, 'Il viaggio nel viaggio', ha riscosso grande interesse, portando alla luce nuove prospettive sul concetto stesso di viaggio e sulle trasformazioni che stanno investendo il settore. Mary Rossi, responsabile eventi Btm, ha sottolineato il valore di questa riflessione: "Da Btm 2025 ci portiamo a casa tante interessanti riflessioni. Uno degli aspetti chiave che volevamo far emergere con il tema 'Il viaggio nel viaggio' è il percorso verso la destinazione scelta, perché crediamo che sia proprio il cammino a generare emozioni, sensazioni e pensieri che ci fanno crescere. Abbiamo affrontato il tema in molteplici declinazioni, spingendoci anche oltre i confini terrestri con il turismo spaziale. Btm è stata un’occasione di confronto che ha arricchito operatori e professionisti con nuovi strumenti da applicare nel loro lavoro".
L’edizione 2025 ha messo al centro argomenti chiave come digitalizzazione, sostenibilità, intelligenza artificiale, turismo esperienziale, extralberghiero e wedding tourism. Tra i momenti più apprezzati, i panel su smart destination, big data per il turismo, nuove strategie di marketing e il ruolo della narrazione nella scelta delle destinazioni. Numerosi gli interventi istituzionali e dei principali protagonisti del settore. Il ministro del Turismo, Daniela Santanché, ha aperto la manifestazione con un intervento in streaming sulle strategie nazionali per la crescita del turismo, sottolineando l’importanza dell’innovazione e della sostenibilità per il futuro del settore. Tra i tanti interventi, l’onorevole Gianluca Caramanna, il senatore Gianmarco Centinaio, la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli, Alessandro Callari, Regional Manager di Booking.com, Antonio Laveneziana,Territory Manager Italy di Airbnb, Valentina Sumini, Architetta dello spazio e Roberta Milano, marketing strategist.
Tra le novità più apprezzate di questa edizione, il focus sul turismo extralberghiero, che ha visto una grande partecipazione da parte di operatori e property manager, e il T-Trade, ampliato con un’area business dedicata al turismo organizzato e alle destinazioni internazionali che ha visto ampia vivacità durante i tre giorni grazie alla presenza di espositori di spicco come Msc Crociere, Azemar, Croazia, Malta, Polonia, Seychelles, Visit Brussels e Repubblica Ceca. Confermata l’ottima accoglienza per le sezioni Btm Gusto, che ha valorizzato il turismo enogastronomico, e Btm Say Yes, dedicato al wedding tourism, con un proprio programma buyer. Grande fermento anche per l’Apulia Tourism Investment, che ha ospitato il Forum della Tornanza, un momento di confronto sulle nuove opportunità di investimento e sviluppo per il turismo in Puglia.
Nevio D’Arpa, Ceo & founder di Btm, ha espresso soddisfazione per il successo dell’evento e ha voluto ringraziare le istituzioni: "Un plauso particolare va all’assessore al Turismo, Gianfranco Lopane, per il supporto che ha dato alla manifestazione e per la visione strategica sul futuro del turismo in Puglia. La differenza che rende Btm unica è il nostro investimento nei contenuti: qui non ci limitiamo a mettere in mostra prodotti e destinazioni, ma costruiamo un dibattito di qualità che aiuta gli operatori a comprendere e anticipare i cambiamenti del settore. Il Comitato scientifico di Btm ha lavorato con grande attenzione per costruire un programma ricco di spunti e soluzioni. I numeri ci vedono in una leggera ma costante crescita, segno che il format funziona e che BtmM continua a rappresentare un punto di riferimento per il turismo del Sud Italia".
Gaetano Frulli, presidente della Fiera del Levante, ha sottolineato il valore strategico dell’evento: "La grande partecipazione e l’alta qualità degli operatori presenti hanno ribadito l’importanza di questa manifestazione".
L’assessore al turismo di Regione Puglia, Gianfranco Lopane, ha aggiunto: “I progressi fatti da Btm negli anni sono sotto gli occhi di tutti, già oggi è uno dei più importanti eventi fieristici del turismo e ci auguriamo che questa crescita prosegua in futuro per il bene del turismo e della Puglia”
Luca Scandale, direttore generale di Pugliapromozione, ha evidenziato il valore della collaborazione tra pubblico e privato per lo sviluppo turistico della regione: "La proficua sinergia tra gli operatori del turismo realizzata a Btm, in collaborazione con il Buy Puglia Meet & Connect a cura di Pugliapromozione, rappresenta una solida base per la crescita qualitativa del turismo in Puglia. E per questo motivo la collaborazione tra pubblico e privato resta essenziale".
Dopo il successo di questa edizione, l’organizzazione di Btm è già al lavoro per l’edizione 2026, con l’obiettivo di ampliare ulteriormente l’evento e offrire nuovi spunti di riflessione sul turismo del futuro.
Roma, 28 feb. (Adnkronos) - “Nello studio ovale è andata in scena la rappresentazione plastica del bullismo diplomatico con cui la nuova amministrazione americana intenderebbe governare il mondo. Trump bullizza e umilia Zelensky e attraverso di lui il popolo ucraino che da tre anni resiste alla violenta aggressione russa, difendendo i confini e con essi i valori dell’Europa. Cosa ne pensa Meloni dell’atteggiamento indegno del suo amico Trump verso Zelensky? La premier condannerà l’atteggiamento del presidente americano o fuggirà anche stavolta facendo finta di nulla?”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Roma, 28 feb. (Adnkronos) - "Bulli che aggrediscono nello studio ovale, davanti alla stampa, un leader coraggioso che guida un popolo che difende la sua libertà dall’aggressione di un dittatore assassino. A questo sono ridotti gli Usa oggi. I leader europei dovrebbero mostrare meno compiacenza e più forza. I bulli si affrontano così. #StandWithUkraine oggi e sempre". Lo scrive Carlo Calenda.