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Facchinetti: “Dopo 6mila bulbi e diecimila euro buttati, ho svoltato con i patch per i capelli”. E mostra i segni dell’inutile trapianto

di F. Q.

Un tempo (neanche troppo lontano) si chiamavano parrucchini ed erano visibilmente posticci, tanto da mettere spesso in imbarazzo chi li utilizzava. Adesso, invece, di chiamano patch cutanei, sono pressoché invisibili e, non solo non insidiano più chi li indossa, ma aiutano molte persone a riacquisire autostima in sé stessi. Oltre ad essere una soluzione assai più pratica e funzionale rispetto al delicato trapianto di capelli. Ne sa qualcosa Francesco Facchinetti, che non ha mai nascosto la sua battaglia contro l’alopecia, anzi, se ne è fatto testimone per dare sostegno alle tante persone che si trovano nella stessa condizione. “Ho trovato la soluzione con una patch cutanea e l’ho ammesso, pazienza se mi dicono che ho in testa un gatto morto, mi sento meglio”, aveva detto infatti in un’intervista rilasciata lo scorso maggio. E ora, in un video pubblicato su Instagram, mostra proprio il funzionamento di questi patch, mostrando come il trapianto fatto in passato sia stato sostanzialmente inutile: “6mila bulbi e 10mila euro buttati”, dice mentre Fabrizio Labanti, l’hair designer che ha ideato questo sistema, gli sistema la chioma.

Come funziona? E’ lo stesso Labanti a spiegarlo nel dettaglio a Novella 2000: “E’ una vera rivoluzione nel campo della moda maschile e femminile, ideato per intervenire in maniera efficace sulla calvizie con una tecnica cutanea, indolore, impercettibile, reversibile e risolutiva. Si tratta del primo e unico trapianto di capelli non chirurgico che viene realizzato direttamente Sull’avatar del cliente al quale vengono ‘trapiantati i capelli necessari per realizzare un infoltimento naturale, senza intervenire in maniera invasiva”. Come si legge sul suo sito internet “benesserecapelli.it“, dopo la prima visita, se si decide di procedere, i patch vengono creati su misura grazie all’utilizzo di un avatar e quindi applicati senza operazioni invasive né dolorose. La loro durata è di 12-18 mesi e in tutto questo tempo è come avere dei capelli naturali a tutti gli effetti: si può tuffarsi in acqua, fare la doccia, fare sport, andare in palestra e alla Spa. “Lo definisco ‘Diritto all’immagine’. Sebbene faccia questo lavoro da 20 anni, c’è ancora tanta strada da percorrere”, conclude Labanti.

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