Era stato bloccato dalla polizia poco dopo il ritrovamento del corpo e interrogato a lungo dagli inquirenti che lavorano al caso. E ora un 17enne, italiano originario dello Sri Lanka, è stato arrestato dopo un lungo interrogatorio in questura per l’omicidio di Michelle Maria Causo, sua coetanea, avvenuto il 28 giugno nel quartiere Primavalle, quartiere a ovest di Roma. Ora l’arresto è in attesa di convalida. È accusato di aver ucciso la ragazza a coltellate e di avere cercato di disfarsi del corpo, trascinandolo per quattro minuti da via Giuseppe Benedetto Dusmet 25 a via Stefano Borgia 28.
L’amica: “Frequentava il 17enne arrestato ma erano amici” – Il cadavere è stato trovato ieri intorno alle 16 all’interno di un sacco della spazzatura in un carrello della spesa vicino a un cassonetto, in via Stefano Borgia. E le tracce di sangue hanno portato dritto all’abitazione dove il ragazzo vive con la madre. La donna, quando gli investigatori sono entrati in casa era fuori per lavoro e il 17enne quando è stato fermato aveva ancora le scarpe sporche di sangue. Sul pianerottolo, erano visibili delle macchie rosse. Secondo una prima ricostruzione, che deve ancora essere vagliata, il giovane avrebbe tentato di gettare tra i rifiuti il cadavere della vittima, senza riuscirci. In poco tempo gli agenti della Squadra Mobile e del commissariato hanno interdetto tutta la strada e sono risaliti grazie alle testimonianze al ragazzo, poi fermato e interrogato. In base a quanto si apprende i due non erano fidanzati e la ragazza, hanno voluto sottolineare gli inquirenti, non era incinta. Secondo il racconto di Rosa (nome di fantasia), amica della vittima, “da qualche settimane lei era sparita e aveva perso i contatto con noi (amici, ndr). Sapevamo che era fidanzata da un anno con un ragazzo più grande e da un po’ di tempo frequentava il 17enne che è stato arrestato, ma che io sappia erano amici. Lui – ha aggiunto – sembrava tranquillo, ma conoscenze comuni mi avevano detto che aveva litigato con tante persone”
La vicina di casa: “Dal sacco uscivano i vestiti” – Una vicina di casa del ragazzo in via Dusmet, che abita al primo piano con il compagno e un figlio piccolo, ha dichiarato di avere “l’immagine di quel sacco impresso nella testa da ieri”. La donna ha incontrato il ragazzo nell’androne di casa e racconta “Il ragazzo è stato troppo gentile con me, si è offerto di portare il passeggino che ostruiva l’ingresso della palazzina. La cosa strana è che non intendeva spostare il sacco. Io ci stavo per passare sopra con le ruote del passeggino, ma lui mi ha aiutato a sollevarlo”. La donna aggiunge che il 17enne “era visibilmente agitato, tanto, troppo ansioso e si guardava intorno come se aspettasse qualcuno. Ho visto che si è affacciato fuori dal portone e guardava costantemente a destra e a sinistra”. Poi aggiunge altri particolari: “Ricordo che l’estremità della busta era aperta, come strappata e uscivano tutti i vestiti, non lo scorderò mai”.
Il testimone e lo choc del quartiere – Ad accorgersi della scena è stato un passante che intorno alle 15 ha allertato il numero di emergenza 112. L’omicidio pare risalisse a diverse ore prima, ma non è escluso che la 17enne potesse anche essere morta da qualche giorno. Sarà l’autopsia a stabilirlo. Ma gli inquirenti in queste ore stanno tentando anche di fare luce sui dettagli di una vicenda in cui altre persone potrebbero essere coinvolte e di cui anche il movente al momento non è chiaro. La polizia sta già acquisendo le immagini delle telecamere della zona alla ricerca di qualsiasi elemento che possa aiutare a ricostruire le modalità dell’omicidio e sta interrogando le persone del palazzo da dove sarebbe uscito il diciassettenne con il corpo della vittima. Sotto choc i residenti del quartiere, ancora increduli per quanto accaduto. Dai balconi degli edifici popolari in tanti si sono affacciati assistendo ai rilievi della scientifica, tra i palazzi e un parco comunale, vicino al quale c’è un mercato rionale al momento chiuso per lavori in corso. Altri sono scesi in strada formando capannelli di persone in quella via stretta e a senso unico, dove c’è anche qualche negozio. Il cassonetto dove è stato trovato il corpo è quasi all’incrocio con via Centurione Bracelli: un’area che è stata transennata delle forze di polizia.
Ragazzi e ragazze in strada per ore hanno cercato notizie sulla ragazza per capire se la conoscessero e in molti sono convinti che abitasse a pochi passi dal luogo del suo ritrovamento del suo corpo. All’inizio di via Borgia c’è anche un bar, dove tutti dicono di non essersi accorti di nulla. Una abitante della zona che lavora in una altro locale racconta: “Abbiamo visto arrivare tre pattuglie della polizia qui davanti. Ci hanno detto di aver trovato una ragazza morta e che stavano analizzando delle scie di sangue. Non so chi sia, ma credo che quella ragazza abitasse in zona”. Un altro aggiunge: “Ho una nipote di quattordici anni e non riesco a fidarmi più di nessuno”. Lo sgomento è di tutti: “Sono tanti anni che abito qua, mai successa una cosa del genere”, commentano. La vicenda ricorda un altro fatto di cronaca accaduto a ferragosto sei anni fa, quando in un contenitore dei rifiuti in via Maresciallo Pilsudsky, uccisa dal fratello nel quartiere più centrale dei Parioli, vennero trovate le gambe di Nicoletta Diotallevi legate con del nastro da pacchi.
Giustizia & Impunità
Michelle Causo uccisa a Roma: fermato un 17enne per omicidio. Il corpo trovato vicino a un cassonetto
Era stato bloccato dalla polizia poco dopo il ritrovamento del corpo e interrogato a lungo dagli inquirenti che lavorano al caso. E ora un 17enne, italiano originario dello Sri Lanka, è stato arrestato dopo un lungo interrogatorio in questura per l’omicidio di Michelle Maria Causo, sua coetanea, avvenuto il 28 giugno nel quartiere Primavalle, quartiere a ovest di Roma. Ora l’arresto è in attesa di convalida. È accusato di aver ucciso la ragazza a coltellate e di avere cercato di disfarsi del corpo, trascinandolo per quattro minuti da via Giuseppe Benedetto Dusmet 25 a via Stefano Borgia 28.
L’amica: “Frequentava il 17enne arrestato ma erano amici” – Il cadavere è stato trovato ieri intorno alle 16 all’interno di un sacco della spazzatura in un carrello della spesa vicino a un cassonetto, in via Stefano Borgia. E le tracce di sangue hanno portato dritto all’abitazione dove il ragazzo vive con la madre. La donna, quando gli investigatori sono entrati in casa era fuori per lavoro e il 17enne quando è stato fermato aveva ancora le scarpe sporche di sangue. Sul pianerottolo, erano visibili delle macchie rosse. Secondo una prima ricostruzione, che deve ancora essere vagliata, il giovane avrebbe tentato di gettare tra i rifiuti il cadavere della vittima, senza riuscirci. In poco tempo gli agenti della Squadra Mobile e del commissariato hanno interdetto tutta la strada e sono risaliti grazie alle testimonianze al ragazzo, poi fermato e interrogato. In base a quanto si apprende i due non erano fidanzati e la ragazza, hanno voluto sottolineare gli inquirenti, non era incinta. Secondo il racconto di Rosa (nome di fantasia), amica della vittima, “da qualche settimane lei era sparita e aveva perso i contatto con noi (amici, ndr). Sapevamo che era fidanzata da un anno con un ragazzo più grande e da un po’ di tempo frequentava il 17enne che è stato arrestato, ma che io sappia erano amici. Lui – ha aggiunto – sembrava tranquillo, ma conoscenze comuni mi avevano detto che aveva litigato con tante persone”
La vicina di casa: “Dal sacco uscivano i vestiti” – Una vicina di casa del ragazzo in via Dusmet, che abita al primo piano con il compagno e un figlio piccolo, ha dichiarato di avere “l’immagine di quel sacco impresso nella testa da ieri”. La donna ha incontrato il ragazzo nell’androne di casa e racconta “Il ragazzo è stato troppo gentile con me, si è offerto di portare il passeggino che ostruiva l’ingresso della palazzina. La cosa strana è che non intendeva spostare il sacco. Io ci stavo per passare sopra con le ruote del passeggino, ma lui mi ha aiutato a sollevarlo”. La donna aggiunge che il 17enne “era visibilmente agitato, tanto, troppo ansioso e si guardava intorno come se aspettasse qualcuno. Ho visto che si è affacciato fuori dal portone e guardava costantemente a destra e a sinistra”. Poi aggiunge altri particolari: “Ricordo che l’estremità della busta era aperta, come strappata e uscivano tutti i vestiti, non lo scorderò mai”.
Il testimone e lo choc del quartiere – Ad accorgersi della scena è stato un passante che intorno alle 15 ha allertato il numero di emergenza 112. L’omicidio pare risalisse a diverse ore prima, ma non è escluso che la 17enne potesse anche essere morta da qualche giorno. Sarà l’autopsia a stabilirlo. Ma gli inquirenti in queste ore stanno tentando anche di fare luce sui dettagli di una vicenda in cui altre persone potrebbero essere coinvolte e di cui anche il movente al momento non è chiaro. La polizia sta già acquisendo le immagini delle telecamere della zona alla ricerca di qualsiasi elemento che possa aiutare a ricostruire le modalità dell’omicidio e sta interrogando le persone del palazzo da dove sarebbe uscito il diciassettenne con il corpo della vittima. Sotto choc i residenti del quartiere, ancora increduli per quanto accaduto. Dai balconi degli edifici popolari in tanti si sono affacciati assistendo ai rilievi della scientifica, tra i palazzi e un parco comunale, vicino al quale c’è un mercato rionale al momento chiuso per lavori in corso. Altri sono scesi in strada formando capannelli di persone in quella via stretta e a senso unico, dove c’è anche qualche negozio. Il cassonetto dove è stato trovato il corpo è quasi all’incrocio con via Centurione Bracelli: un’area che è stata transennata delle forze di polizia.
Ragazzi e ragazze in strada per ore hanno cercato notizie sulla ragazza per capire se la conoscessero e in molti sono convinti che abitasse a pochi passi dal luogo del suo ritrovamento del suo corpo. All’inizio di via Borgia c’è anche un bar, dove tutti dicono di non essersi accorti di nulla. Una abitante della zona che lavora in una altro locale racconta: “Abbiamo visto arrivare tre pattuglie della polizia qui davanti. Ci hanno detto di aver trovato una ragazza morta e che stavano analizzando delle scie di sangue. Non so chi sia, ma credo che quella ragazza abitasse in zona”. Un altro aggiunge: “Ho una nipote di quattordici anni e non riesco a fidarmi più di nessuno”. Lo sgomento è di tutti: “Sono tanti anni che abito qua, mai successa una cosa del genere”, commentano. La vicenda ricorda un altro fatto di cronaca accaduto a ferragosto sei anni fa, quando in un contenitore dei rifiuti in via Maresciallo Pilsudsky, uccisa dal fratello nel quartiere più centrale dei Parioli, vennero trovate le gambe di Nicoletta Diotallevi legate con del nastro da pacchi.
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Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Il Segretario di Stato Marco Rubio ha dichiarato alla Cbs che ci sarà un aumento dei casi di detenzione simili a quello del manifestante filo-palestinese Mahmoud Khalil. "Ogni giorno, ormai - ha aggiunto - approviamo revoche di visti e anche di Green Card".
"Devi fare certe dichiarazioni", ha spiegato a proposito dei non cittadini che arrivano negli Stati Uniti. "Se ci dici, quando fai domanda per un visto, che stai arrivando negli Stati Uniti per partecipare a eventi pro-Hamas che vanno contro gli interessi della politica estera... Se ci avessi detto che lo avresti fatto, non ti avremmo mai dato il visto".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - Hezbollah ha condannato in una dichiarazione gli attacchi americani contro obiettivi Houthi nello Yemen. "Affermiamo la nostra piena solidarietà nei confronti del coraggioso Yemen e chiediamo a tutti i popoli liberi del mondo e a tutte le forze di resistenza nella nostra regione e nel mondo di unirsi per contrastare il progetto sionista americano contro i popoli della nostra nazione", ha scritto in una nota il Partito di Dio.
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi americani in Yemen sono "un avvertimento per gli Houthi e per tutti i terroristi". Lo ha detto a Fox News il vice inviato degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Morgan Ortagus, sottolineando che "questa non è l'amministrazione Biden. Se colpisci gli Stati Uniti, il presidente Trump risponderà. Il presidente Trump sta ripristinando la leadership e la deterrenza americana in Medio Oriente".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Steve Witkoff, ha definito "inaccettabili" le ultime richieste di Hamas in merito al cessate il fuoco a Gaza. Riferendosi alla conferenza del Cairo di inizio mese, l'inviato statunitense per il Medio Oriente ha detto alla Cnn di aver "trascorso quasi sette ore e mezza al summit arabo, dove abbiamo avuto conversazioni davvero positive, che descriverei come un punto di svolta, se non fosse stato per la risposta di Hamas".
Hamas avrebbe insistito affinché i negoziati per un cessate il fuoco permanente iniziassero lo stesso giorno del prossimo rilascio di ostaggi e prigionieri palestinesi. Secondo Al Jazeera, Hamas ha anche chiesto che, una volta approvato l'accordo, i valichi di frontiera verso Gaza venissero aperti, consentendo l'ingresso degli aiuti umanitari prima del rilascio di Edan Alexander e dei corpi di quattro ostaggi. Inoltre, il gruppo ha chiesto la rimozione dei posti di blocco lungo il corridoio di Netzarim e l'ingresso senza restrizioni per i residenti di Gaza che tornano dall'estero attraverso il valico di Rafah.
"Abbiamo trascorso parecchio tempo a parlare di una proposta di ponte che avrebbe visto il rilascio di cinque ostaggi vivi, tra cui Edan Alexander, e anche, tra l'altro, il rilascio di un numero considerevole di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane", ha detto Witkoff. "Pensavo che la proposta fosse convincente: gli israeliani ne erano stati informati e avvisati in anticipo". "C'è un'opportunità per Hamas, ma si sta esaurendo rapidamente", ha continuato Witkoff. " Con quello che è successo ieri con gli Houthi, ciò che è successo con il nostro ordine di attacco, incoraggerei Hamas a diventare molto più ragionevole di quanto non sia stato finora".
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha scoperto un nascondiglio di armi nel campo profughi di Nur Shams, fuori Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale. Lo ha reso noto l'Idf, precisando che sono state rinvenute diverse borse contenenti armi, una delle quali conteneva anche un giubbotto con la scritta 'Unrwa'. Le armi confiscate sono state consegnate alle forze di sicurezza per ulteriori indagini.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.