Forniva cocaina alla “Palermo bene“, ma adesso è agli arresti insieme ad altre cinque persone. Mario Di Ferro, gestore del ristorante Villa Zito frequentato dai vip siciliani, è finito nell’inchiesta condotta dal procuratore del capoluogo Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido. Tra i suoi clienti più conosciuti figura anche il nome dell’ex presidente dell’assemblea siciliana e senatore di Forza Italia, Gianfranco Miccichè, che non risulta indagato. Dalle indagini, tra le altre cose, risulta che la droga veniva fatta viaggiare a bordo delle auto blu della Regione Siciliana, che arrivava al ristorante Villa Zito con tanto di lampeggiante acceso.
Droga in auto blu – Il gip Antonella Consiglio ha così deciso di disporre la misura cautelare per sei persone alle quali vengono contestati, a vario titolo, diversi episodi di vendita e cessione di droga. Il procedimento nasce da un’intercettazione disposta nell’ambito di un’altra indagine e che ha portato gli investigatori ad avviare gli approfondimenti che hanno poi rivelato l’intensa attività di vendita di cocaina del ristoratore a una selezionata clientela, attività che svolgeva nel suo locale. Da qui, gli inquirenti sono riusciti a ricostruire diversi episodi di cessione di droga che il ristoratore, secondo le accuse, ha portato a termine con l’aiuto di altre persone come Gioacchino e Salvatore Salamone, già condannati per spaccio in un processo sui traffici dei clan mafiosi palermitani. Di Ferro, si apprende, si è rivolto a loro per rifornirsi dello stupefacente e ha anche usato tre suoi dipendenti come pusher, anche questi indagati. A Di Ferro sono stati dati i domiciliari, ai Salamone la custodia cautelare in carcere, ai tre dipendenti di Villa Zito, Pietro Accetta, Gaetano Vara e Giuseppe Menga, è stato imposto l’obbligo di firma. Tra i particolari della vicenda c’è quello secondo cui le partite di droga viaggiavano a bordo di auto blu della Regione siciliana con tanto di autista, a conferma dei legami dello chef con certi ambienti della politica locale. Lo dimostrano le immagini raccolte dagli investigatori del Sisco e della Squadra Mobile di Palermo in mesi di pedinamenti e intercettazioni audio e video: più di una volta le auto blu arrivano al ristorante del pusher con tanto di lampeggiante acceso.
L’autodifesa di Micciché – Interpellato dall’Ansa, Miccichè ha dichiarato che “prima di potere dire qualcosa devo capire cosa c’è nell’inchiesta in cui non sono indagato, ma posso dire che sono dispiaciuto per Mario Di Ferro. È un caro amico che conosco e frequento da moltissimi anni. Andavo alla sue feste che erano sempre molto divertenti, frequentate da tantissima gente e dove non ho mai visto della droga“. Secondo gli inquirenti, però, i rapporti tra i due riguardavano anche la fornitura di droga. A dimostrarlo anche alcune intercettazioni nelle quali Miccichè e Di Ferro si scambiano informazioni in codice: in una telefonata, il politico dice che l’indomani sarebbe partito alla volta di Milano dove si sarebbe trattenuto per cinque giorni. Un gergo che, secondo gli inquirenti, indica le dosi che l’ex presidente dell’Ars avrebbe dovuto acquistare. Di Ferro, secondo gli investigatori, coglie il riferimento nascosto e si informa sull’orario del volo. Saputo che Miccichè sarebbe partito intorno alle 14, l’indagato lo rassicura che sarebbe riuscito a farcela e gli dà appuntamento telefonico al mattino seguente “Vabbè, siete cinque, cinque giorni, va bene ciao” dice. Subito dopo Di Ferro contatta il suo fornitore, Gioacchino Salamone: “All’una meno un quarto puntuale, da me al bar, va bene?”, gli dice Di Ferro. Alle 13.55 Gianfranco Miccichè viene immortalato dalle telecamere di sorveglianza mentre arriva al ristorante Villa Zito. Una scena che si ripete più volte secondo lo stesso copione tra novembre e dicembre del 2022. Come il 26 novembre. L’ex senatore sente Di Ferro al telefono e gli annuncia che sta arrivando. “Tra una mezzoretta vengo lì”, dice. Alle 20.29 Di Ferro, in compagnia di Miccichè, chiama Salvatore Salamone e gli chiede di raggiungerlo. Alle 20.43 Salamone, in bici, entra a Villa Zito dall’ingresso principale per andarsene poco dopo. E ancora il 30 novembre il sistema di videosorveglianza davanti all’ingresso secondario del locale riprende oltre all’arrivo del politico, anche il successivo incontro tra Di Ferro e Salamone che, dopo averlo atteso, alle 14.32 gli consegna una bustina, la sostanza stupefacente secondo i pm, attraverso il cancello. Secondo l’accusa poi in una occasione, il 6 dicembre, Miccichè sarebbe andato a prendere la cocaina a casa di Di Ferro. Prima del suo arrivo il ristoratore ancora una volta avrebbe chiamato il fornitore dicendogli: “Verso le quattro devi avvicinare perché minchia siamo assai, qualche tredici siamo, hai capito?”.
Schifani a cena dello spacciatore dei vip dopo l’arresto – Non è però la prima volta che Di Ferro finisce al centro di indagini per spaccio. Ad aprile fu sorpreso a vendere cocaina all’ex funzionario dell’Ars Giancarlo Migliorisi, all’epoca nella segreteria tecnica del presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gaetano Galvagno. Interrogato dalla polizia, Migliorisi, sospeso dopo che la vicenda divenne pubblica, spiegò di aver telefonato al ristoratore chiedendogli di riservargli un tavolo per tre persone per il pranzo: “Ho fatto riferimento al fatto che avrei voluto realmente pranzare con tre presone presso il suo ristorante. Il riferimento alle tre persone è stato poi incidentalmente utilizzato come riferimento al numero di dosi che intendevo acquistare”. Ma poi ammise di aver comprato cocaina da Di Ferro in passato, pur sostenendo di non sapere da chi questi si rifornisse. Dopo questo episodio, fece scalpore la decisione di Renato Schifani, ex presidente del Senato e governatore della Sicilia, di recarsi comunque a cena nel ristorante del noto chef. L’inquilino di Palazzo d’Orleans è indicato come un cliente abituale del Villa Zito, che è tra i ristoranti preferiti di molti altri big di Forza Italia. Quell’ultima cena aveva scatenato polemiche tra l’opposizione. Curiosità, invece, aveva destato l’intervento pubblico di Miccichè, che 15 giorni fa aveva fatto sapere di aver trovato un dispositivo gps sotto la sua auto: “Vorrei sapere anche io chi ha messo il gps e a che cosa servisse. L’ho aperto e dentro c’era una sim. Chi l’ha comprata? Chi l’ha usata? Perché?“. La risposta magari è contenuta nelle indagini antidroga della procura di Palermo.
Giustizia & Impunità
Palermo, arrestato lo chef dei vip Mario Di Ferro: “Spacciava cocaina”. Tra i clienti anche Miccichè. La droga viaggiava in auto blu
Forniva cocaina alla “Palermo bene“, ma adesso è agli arresti insieme ad altre cinque persone. Mario Di Ferro, gestore del ristorante Villa Zito frequentato dai vip siciliani, è finito nell’inchiesta condotta dal procuratore del capoluogo Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido. Tra i suoi clienti più conosciuti figura anche il nome dell’ex presidente dell’assemblea siciliana e senatore di Forza Italia, Gianfranco Miccichè, che non risulta indagato. Dalle indagini, tra le altre cose, risulta che la droga veniva fatta viaggiare a bordo delle auto blu della Regione Siciliana, che arrivava al ristorante Villa Zito con tanto di lampeggiante acceso.
Droga in auto blu – Il gip Antonella Consiglio ha così deciso di disporre la misura cautelare per sei persone alle quali vengono contestati, a vario titolo, diversi episodi di vendita e cessione di droga. Il procedimento nasce da un’intercettazione disposta nell’ambito di un’altra indagine e che ha portato gli investigatori ad avviare gli approfondimenti che hanno poi rivelato l’intensa attività di vendita di cocaina del ristoratore a una selezionata clientela, attività che svolgeva nel suo locale. Da qui, gli inquirenti sono riusciti a ricostruire diversi episodi di cessione di droga che il ristoratore, secondo le accuse, ha portato a termine con l’aiuto di altre persone come Gioacchino e Salvatore Salamone, già condannati per spaccio in un processo sui traffici dei clan mafiosi palermitani. Di Ferro, si apprende, si è rivolto a loro per rifornirsi dello stupefacente e ha anche usato tre suoi dipendenti come pusher, anche questi indagati. A Di Ferro sono stati dati i domiciliari, ai Salamone la custodia cautelare in carcere, ai tre dipendenti di Villa Zito, Pietro Accetta, Gaetano Vara e Giuseppe Menga, è stato imposto l’obbligo di firma. Tra i particolari della vicenda c’è quello secondo cui le partite di droga viaggiavano a bordo di auto blu della Regione siciliana con tanto di autista, a conferma dei legami dello chef con certi ambienti della politica locale. Lo dimostrano le immagini raccolte dagli investigatori del Sisco e della Squadra Mobile di Palermo in mesi di pedinamenti e intercettazioni audio e video: più di una volta le auto blu arrivano al ristorante del pusher con tanto di lampeggiante acceso.
L’autodifesa di Micciché – Interpellato dall’Ansa, Miccichè ha dichiarato che “prima di potere dire qualcosa devo capire cosa c’è nell’inchiesta in cui non sono indagato, ma posso dire che sono dispiaciuto per Mario Di Ferro. È un caro amico che conosco e frequento da moltissimi anni. Andavo alla sue feste che erano sempre molto divertenti, frequentate da tantissima gente e dove non ho mai visto della droga“. Secondo gli inquirenti, però, i rapporti tra i due riguardavano anche la fornitura di droga. A dimostrarlo anche alcune intercettazioni nelle quali Miccichè e Di Ferro si scambiano informazioni in codice: in una telefonata, il politico dice che l’indomani sarebbe partito alla volta di Milano dove si sarebbe trattenuto per cinque giorni. Un gergo che, secondo gli inquirenti, indica le dosi che l’ex presidente dell’Ars avrebbe dovuto acquistare. Di Ferro, secondo gli investigatori, coglie il riferimento nascosto e si informa sull’orario del volo. Saputo che Miccichè sarebbe partito intorno alle 14, l’indagato lo rassicura che sarebbe riuscito a farcela e gli dà appuntamento telefonico al mattino seguente “Vabbè, siete cinque, cinque giorni, va bene ciao” dice. Subito dopo Di Ferro contatta il suo fornitore, Gioacchino Salamone: “All’una meno un quarto puntuale, da me al bar, va bene?”, gli dice Di Ferro. Alle 13.55 Gianfranco Miccichè viene immortalato dalle telecamere di sorveglianza mentre arriva al ristorante Villa Zito. Una scena che si ripete più volte secondo lo stesso copione tra novembre e dicembre del 2022. Come il 26 novembre. L’ex senatore sente Di Ferro al telefono e gli annuncia che sta arrivando. “Tra una mezzoretta vengo lì”, dice. Alle 20.29 Di Ferro, in compagnia di Miccichè, chiama Salvatore Salamone e gli chiede di raggiungerlo. Alle 20.43 Salamone, in bici, entra a Villa Zito dall’ingresso principale per andarsene poco dopo. E ancora il 30 novembre il sistema di videosorveglianza davanti all’ingresso secondario del locale riprende oltre all’arrivo del politico, anche il successivo incontro tra Di Ferro e Salamone che, dopo averlo atteso, alle 14.32 gli consegna una bustina, la sostanza stupefacente secondo i pm, attraverso il cancello. Secondo l’accusa poi in una occasione, il 6 dicembre, Miccichè sarebbe andato a prendere la cocaina a casa di Di Ferro. Prima del suo arrivo il ristoratore ancora una volta avrebbe chiamato il fornitore dicendogli: “Verso le quattro devi avvicinare perché minchia siamo assai, qualche tredici siamo, hai capito?”.
Schifani a cena dello spacciatore dei vip dopo l’arresto – Non è però la prima volta che Di Ferro finisce al centro di indagini per spaccio. Ad aprile fu sorpreso a vendere cocaina all’ex funzionario dell’Ars Giancarlo Migliorisi, all’epoca nella segreteria tecnica del presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gaetano Galvagno. Interrogato dalla polizia, Migliorisi, sospeso dopo che la vicenda divenne pubblica, spiegò di aver telefonato al ristoratore chiedendogli di riservargli un tavolo per tre persone per il pranzo: “Ho fatto riferimento al fatto che avrei voluto realmente pranzare con tre presone presso il suo ristorante. Il riferimento alle tre persone è stato poi incidentalmente utilizzato come riferimento al numero di dosi che intendevo acquistare”. Ma poi ammise di aver comprato cocaina da Di Ferro in passato, pur sostenendo di non sapere da chi questi si rifornisse. Dopo questo episodio, fece scalpore la decisione di Renato Schifani, ex presidente del Senato e governatore della Sicilia, di recarsi comunque a cena nel ristorante del noto chef. L’inquilino di Palazzo d’Orleans è indicato come un cliente abituale del Villa Zito, che è tra i ristoranti preferiti di molti altri big di Forza Italia. Quell’ultima cena aveva scatenato polemiche tra l’opposizione. Curiosità, invece, aveva destato l’intervento pubblico di Miccichè, che 15 giorni fa aveva fatto sapere di aver trovato un dispositivo gps sotto la sua auto: “Vorrei sapere anche io chi ha messo il gps e a che cosa servisse. L’ho aperto e dentro c’era una sim. Chi l’ha comprata? Chi l’ha usata? Perché?“. La risposta magari è contenuta nelle indagini antidroga della procura di Palermo.
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Roma, 14 mar. (Adnkronos) - ''Per la sua posizione geografica strategica al centro del Mediterraneo, l’Italia rappresenta un ponte energetico tra Europa, Nord Africa e Medio Oriente''. Terna, presentando il piano di sviluppo 2025, conferma gli interventi di interconnessione con l’estero, al fine di ''garantire sicurezza, sostenibilità ed efficienza, tramite la possibilità di mutuo soccorso tra sistemi interconnessi. In aggiunta, queste infrastrutture costituiscono un fondamentale strumento di flessibilità per condividere risorse di generazione e capacità di accumulo, a fronte della variabilità della produzione rinnovabile''.
Tra i principali progetti pianificati Terna segnala 'Sa.Co.I.3', il progetto di ammodernamento e potenziamento dell’attuale interconnessione tra Sardegna, Corsica e Toscana, il progetto di interconnessione tra Italia e Tunisia 'Elmed', il raddoppio interconnessione Italia-Grecia, che ''consentirà la gestione in sicurezza dell’intera Zona Sud e favorirà approvvigionamenti efficienti di energia, grazie alla possibilità di abilitare nuove risorse attraverso il coupling del mercato elettrico e di mantenere lo scambio di energia tra i due Paesi anche in presenza di manutenzioni''.
Inoltre, nel piano di sviluppo 2025 sono presenti ulteriori progetti di interconnessione, noti come 'Merchant lines', a cura di altri promotori e/o non titolari di concessioni di trasporto. Il numero di tali iniziative ha subito un’accelerazione negli ultimi anni. Risultano in fase di avvio consultazione 11 richieste per oltre 12 Gw di capacità. Terna segnala che la gestione delle richieste di connessione alla rete in alta tensione, principalmente concentrate al sud e nelle isole, permette di ''avere una visione sistemica delle future evoluzioni degli impianti rinnovabili e dei sistemi di accumulo, così da realizzare uno sviluppo sinergico delle infrastrutture e garantire la massima efficienza nella realizzazione delle opere di rete''.
Secondo i dati di Terna, al 31 dicembre 2024, risultano 348 Gw di richieste di connessione per impianti rinnovabili (di cui 152 Gw di solare, 110 Gw di eolico on-shore e 86 Gw di eolico off-shore) e 277 Gw per sistemi di accumulo. Questi numeri, che ''superano ampiamente il fabbisogno nazionale individuato dal documento di descrizione degli scenari 2024 Terna-Snam e dai target nazionali, confermano che il Paese rappresenta una significativa opzione di investimento, anche grazie a meccanismi legislativi di sostegno alla realizzazione di impianti a fonti rinnovabili e ad una regolamentazione che ne incentiva lo sviluppo'', secondo la società.
In aggiunta, nell’ultimo biennio si è registrata una crescita delle richieste anche per gli utenti di consumo, che prelevano direttamente energia dalla rete di trasmissione nazionale e includono, ad esempio, impianti ad alto consumo energetico. Le richieste di connessione per questi utenti possono riguardare sia l’adeguamento di impianti già operativi sia la connessione di nuovi impianti alla rete. Tale tendenza è attribuibile per larga parte ai centri di elaborazione (data center): al 31 dicembre 2024 le richieste erano pari a circa 30 Gw, dato annuale 24 volte superiore rispetto a quello del 2021. Tali richieste sono principalmente localizzate nel Nord Italia, soprattutto in Lombardia.
Terna annuncia che ''con lo scopo di favorire una sempre più ampia abilitazione delle rinnovabili e per garantire un’elevata qualità del servizio, in sinergia con i concessionari del servizio di distribuzione, è stato individuato un set di Cabine primarie da potenziare o da connettere alla Rete di trasmissione nazionale''. Il trend di tali richieste di connessione si è ulteriormente ampliato per effetto dei fondi messi a disposizione nell’ambito del Pnrr. Terna ha definito un approccio di gestione delle richieste di connessione basato sulla definizione di 76 'microzone' che ''consentono di modellare in modo efficace un perimetro all’interno del quale studiare soluzioni di connessione e quantificare la capacità rinnovabile addizionale che può essere integrata nella rete''.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Dallo sviluppo di infrastrutture abilitanti e innovative alla garanzia di stabilità e sicurezza della rete elettrica, passando per la risoluzione delle congestioni locali. Sono gli obiettivi del piano di sviluppo 2025 presentato da Terna. ''Considerato il complesso e sfidante contesto elettrico'' Terna comunica di aver ''svolto una importante attività di definizione delle priorità di sviluppo. Sono stati privilegiati gli interventi che offrono il massimo valore per il sistema, individuando soluzioni 'capital light' al fine di ridurre i costi e massimizzare l'efficacia degli investimenti necessari alla transizione energetica''.
Gli interventi previsti dal piano, che consentiranno di operare con una visione di lungo termine in considerazione delle esigenze della rete, rispondono alla necessità di ''sviluppare infrastrutture abilitanti e innovative, funzionali al raggiungimento della capacità obiettivo efficiente, per aumentare i limiti di transito tra le sezioni di mercato e massimizzare lo scambio di energia''. Il programma prevede anche di ''risolvere le congestioni locali, garantendo l’esercizio in sicurezza all’interno delle zone di mercato, tramite la pianificazione di interventi intrazonali''.
Terna punta inoltre a ''rispondere in modo efficiente a tutte le richieste di connessione alla rete attraverso la definizione di un nuovo modello, la Programmazione territoriale efficiente''. Infine sarà garantita ''la stabilità e la sicurezza della rete elettrica e l’integrazione dei mercati tramite le interconnessioni con l’estero, che consentono una gestione flessibile e bilanciata delle risorse energetiche, favorendo gli scambi tra le reti nazionali''.
Nell’orizzonte temporale del piano di sviluppo 2025, la maggioranza degli interventi previsti in esercizio entro il 2030 ha ottenuto l’autorizzazione o è già in fase di autorizzazione. Tra questi figurano le principali opere infrastrutturali dell’azienda, come Tyrrhenian Link, il collegamento hvdc sottomarino a 500 kV che unirà la Sicilia alla Campania e alla Sardegna. ''L’opera consentirà una maggiore integrazione tra le diverse zone di mercato e un più efficace utilizzo dei flussi di energia proveniente da fonti rinnovabili''. L’opera sarà completata entro il 2028.
Tra le opere principali Terna segnala Adriatic Link: il collegamento hvdc tra Abruzzo e Marche da 1.000 MW di potenza lungo circa 250 km, di cui 210 km sottomarini. L’entrata in esercizio è prevista per il 2029. Entro il 2034 sono poi previsti ulteriori rinforzi infrastrutturali tra cui la Dorsale Adriatica: collegamento in corrente continua tra Foggia e Forlì che garantirà il rafforzamento del corridoio adriatico, permettendo un incremento sostanziale della capacità di scambio.
Terna prevede inoltre la realizzazione di importanti infrastrutture che hanno l’obiettivo di aumentare il livello di sicurezza della rete e la capacità intrazonale. Si tratta di interventi che favoriscono lo scambio di energia all’interno della stessa zona di mercato, funzionali all’integrazione delle fonti rinnovabili e alla risoluzione delle congestioni di rete a livello locale. Tra le opere previste, tre collegamenti a 380 kV in Sicilia (Chiaramonte Gulfi-Ciminna, Caracoli-Ciminna e Paternò-Priolo) e uno in Lombardia (Milano-Brescia).
Il Piano di Sviluppo 2025 di Terna si pone l’obiettivo di estrarre maggior valore dagli asset esistenti, tramite interventi di tipo 'capital light', che si basano su strumenti e soluzioni innovative e che si affiancano ai tradizionali interventi infrastrutturali, consentendo di perseguire rilevanti benefici per la rete. L’attività di Terna di pianificazione della futura rete elettrica può contare oggi su iter di approvazione semplificati per le grandi infrastrutture da parte di Arera e Mase. In particolare, l’Autorità, attraverso il meccanismo dell’approvazione per fasi, ha semplificato il processo fornendo strumenti per velocizzare il percorso di progettazione, autorizzazione e realizzazione.
Anche a valle delle recenti semplificazioni normative ''è stato possibile raggiungere una significativa riduzione dei tempip''. La realizzazione delle infrastrutture sarà supportata anche da strumenti che assicurano e garantiscono la sicurezza e la flessibilità del sistema. Su tutti, il Capacity market con cui Terna si approvvigiona di capacità tramite contratti aggiudicati attraverso aste competitive, e il Macse (Meccanismo per l’approvvigionamento di capacità di stoccaggio elettrico). La prima asta del Macse sarà svolta da Terna il prossimo 30 settembre.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Martedì prossimo, 18 marzo, alle ore 10, presso la Sala Koch del Senato, le commissioni riunite Bilancio, Attività produttive e Politiche Ue di Camera e Senato svolgeranno l'audizione di Mario Draghi in merito al Rapporto sul futuro della competitività europea. L'appuntamento verrà trasmesso in diretta webtv.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Ad un mese dalla finale del festival della canzone italiana 2025, nella classifica dei singoli brani è ancora Sanremomania, con ben 13 brani passati in gara al Teatro Ariston nelle prime 13 posizioni. E questo fa segnare all'edizione 2025 un nuovo record rispetto agli ultimi anni, per numero di brani di Sanremo nella top ten ad un mese dal festival: se infatti quest'anno sono 10 (cioè l'intera top ten è composta da brani in gara al festival un mese fa), l'anno scorso era stati 7 come nel 2023, nel 2022 e nel 2021 erano stati 8 e nel 2024.
Nella top ten dei singoli infatti, al primo posto c'è proprio il brano vincitore del festival: 'Balorda Nostalgia' di Olly. Al secondo 'La cura per me' di Giorgia, al terzo 'Incoscienti giovani' di Achille Lauro, al quarto 'Battito' di Fedez, al quinto 'Cuoricini' dei Coma_Cose, al sesto 'Volevo essere un duro' di Lucio Corsi, al settimo 'Fuorilegge' di Rose Villain, all'ottavo 'La mia parola' di Shablo feat Joshua e Tormento, al nono 'Tu con chi fai l'amore' dei The Kolors, al decimo 'La tana del granchio' di Bresh. Ma l'elenco sanremese prosegue ininterrotto fino alla tredicesima posizione, con 'Anema e core' di Serena Brancale all'undicesimo posto, 'Chiamo io chiami tu' di Gaia al dodicesimo e 'Il ritmo delle cose' di Rkomi al tredicesimo.
Tra gli album l'arrivo di Lady Gaga con 'Mayhem' si piazza in vetta e scalza dalla prima posizione 'Tutta vita', l'album di Olly, che scende al terzo posto, per fare spazio a 'Vasco Live Milano Sansiro', che entra al secondo posto. In quarta posizione 'Dio lo sa - Atto II' di Geolier, in quinta entra direttamente 'Vita_Fusa' dei Coma_Cose, in sesta 'Debi tirar mas fotos' di Bad Bunny, in settima 'Tropico del capricorno' di Guè, in ottava posizione 'Locura' di Lazza, in nona 'È finita la pace' di Marracash e in decima chiude la top ten 'Icon' di Tony Effe. Mentre la compilation di Sanremo 2025 scende dal nono al quindicesimo posto.
Tra i vinili, è primo il 'Vasco Live Milano Sansiro', al secondo posto 'Mayhem' di Lady Gaga e al terzo la compilation 'Sanremo 2025'.
Roma, 14 mar. (Labitalia) - "Questo appuntamento, unico nel suo genere, rappresenta un fondamentale momento di approfondimento per i settori della logistica e del trasporto, offrendo un'opportunità unica di incontro, aggiornamento e confronto sulle sfide e le opportunità che caratterizzano un comparto strategico per i cittadini, per le famiglie e le imprese, con un approccio fortemente connesso alla sostenibilità ambientale". Lo scrive il presidente del Senato, Ignazio La Russa, nel messaggio inviato all'evento di chiusura della quarta edizione di "Let Expo", organizzato da Alis a Verona.
"Se i numeri registrati lo scorso anno rappresentano la migliore e più efficace sintesi della rilevanza del vostro operato - penso ai 400 espositori e alle oltre 100mila presenze complessive -, sono certo che i tanti appuntamenti che caratterizzano il programma di quest'anno, con incontri strategici, conferenze di settore, seminari interattivi, workshop pratici e dimostrazioni innovative, sapranno rappresentare un ulteriore momento di crescita e di affermazione", prosegue La Russa, che conclude: "Nel ribadire il mio plauso per il vostro prezioso contributo in un ambito di particolare rilievo per gli interessi nazionali, anche in relazione alle attuali dinamiche geo-politiche globali, l'occasione mi è gradita per inviarvi i miei più cordiali saluti".
Roma, 14 mar. - (Adnkronos) - In occasione di Didacta 2025 a Firenze, l'evento di riferimento per la formazione e l'innovazione nel settore scolastico, Acer ha ribadito il proprio impegno nel supportare l'evoluzione della didattica attraverso soluzioni tecnologiche all'avanguardia. La partecipazione dell'azienda alla fiera ha offerto l'opportunità di presentare le ultime novità in termini di prodotti e servizi, con un focus particolare su prestazioni, sicurezza, intelligenza artificiale e design.
"La presenza di Acer a Didacta sottolinea l'importanza del settore education, un ambito in cui siamo orgogliosamente leader di mercato," ha dichiarato Angelo D'Ambrosio, General Manager di Acer South Europe. "Didacta rappresenta un'occasione fondamentale per incontrare docenti, studenti e rivenditori specializzati nel mondo scolastico. In questa sede, presenteremo le nostre più recenti innovazioni di prodotto, caratterizzate da prestazioni elevate, sicurezza, funzionalità di IA e design robusto. Queste caratteristiche sono indispensabili per una didattica innovativa ed efficace."
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - È già un caso che un condannato, sia pur in primo grado, occupi un ruolo di sottosegretario alla Giustizia, ma ora le parole di Delmastro pongono un problema serio al Governo e al Paese intero. Dall’interno viene criticata una delle pessime riforme portate avanti con protervia dalla maggioranza. Come fa a restare al suo posto? Cosa dice la premier Meloni? Le parole di Delmastro sono gravi anche perché ci fanno conoscere le vere intenzioni del Governo, quelle che andiamo denunciando da mesi: assoggettare il potere giudiziario al controllo dell’Esecutivo. E questo è inaccettabile. Dopo la smentita che non smentisce, la registrazione dell’intervista, Meloni deve pretendere che Delmastro lasci l’incarico". Lo afferma Così Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera.