Proseguono le indagini per ricostruire il movente che ha condotto all’omicidio della 17enne Michelle Maria Causo, uccisa il 28 giugno nel quartiere romano di Primavalle. Gli investigatori hanno interrogato a lungo un coetaneo italiano di origini srilankesi, sospettato fin da subito sulla base delle testimonianze dei cittadini del quartieri. Il giovane ha fatto ammissioni importanti che hanno portato la Procura a disporre il fermo per omicidio volontario. Resta da chiarire il perché – secondo l’ipotesi accusatoria – il ragazzo abbia colpito sei volte la vittima con un coltello da cucina, per poi tentare di sbarazzarsi del corpo e infine abbandonarlo in una busta nera lasciata in un carrello vicino ad alcuni cassonetti in via Stefano Borgia. La Procura è convinta che il sospettato abbia agito da solo sia durante l’omicidio che dopo. Nel corso della perquisizione dell’appartamento in cui vive con i genitori, la polizia giudiziaria trovato vari segni di colluttazione, oltre al coltello usato per uccidere Michelle, che ha cercato fino all’ultimo di difendersi.

Le piste su cui si indaga sono molteplici e vanno dal litigio culminato con l’aggressione fino ad un possibile approccio sessuale respinto dalla giovane, che potrebbe aver fatto scattare la reazione violenta. Si lavora anche sulla pista di un debito, probabilmente legato a questioni di droga. L’obiettivo è anche quello di stabilire se Michelle e il suo omicida – o anche uno solo dei due – fossero in stato di alterazione al momento dell’incontro. Dai social del ragazzo infatti emerge una vita all’insegna di droga, violenza e musica trap: online dichiarava senza filtri di spacciare hashish e cannabis, invitando i suoi followers a contattarlo. Per questo saranno a breve disposti esami tossicologici sul sospettato e sul corpo della vittima.

Secondo amici e familiari di Michelle, i due si erano avvicinati nell’ultimo mese e mezzo e trascorrevano molto tempo assieme. Repubblica riporta che la madre della ragazza aveva anche conosciuto e ospitato in casa il presunto carnefice di sua figlia, che le aveva fatto una buona impressione e l’aveva rassicurata e affermando di volerle molto bene. Rimane quindi da inquadrare il motivo di queste frequentazioni, probabilmente un invaghimento del giovane per la sua coetanea, fidanzata però da circa due anni con un ragazzo di Torre Spaccata. In alcuni recenti contenuti pubblicati sui social, il ragazzo parla infatti di “una cotta” e di “relazione tossica”.

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