Tacchi, trucco e parrucca: Rocco Siffredi versione drag queen su Rai2. Ha debuttato ieri sera, dopo tanti slittamenti, “Non sono una Signora” adattamento italiano del format olandese “Make up your mind”. Uno show condotto da Alba Parietti con cinque personaggi a puntata del mondo dello spettacolo impegnati nei panni di Drag Queen. Davanti allo schermo 987.000 spettatori con il 6,6% di share, una trasmissione che non ha scandalizzato confermando l’idea del “tanto rumore per nulla”.
Primo eliminato proprio la star del porno, habitué ormai anche del piccolo schermo, che ha vestito i panni di Eva Lungherya. La sua performance è stata valutata dalla giuria composta da tre note drag Vanessa Van Cartier, Maruska Star ed Elektra Bonic, commentata poi dagli “investigatori del glitter” Mara Maionchi, Sabrina Salerno, Cristina D’Avena e Filippo Magnini. Rocco ha sfilato con qualche difficoltà per una catwalk: “Esperienza bellissima, è durata troppo poco. Devo dire che mi sono calato bene nella parte, meno bene sui tacchi. Questa è la legge del contrappasso, alle mie attrici dico sempre di mettersi i tacchi, anche se dicono che fanno male. L’ho pagata così”, ha scherzato Siffredi.
Durante i filmati che hanno mostrato la lunga preparazione per il suo ruolo ha voluto lanciare un messaggio: “Siamo purtroppo tutti pressati da una paura, la paura del ragazzo che non è come ci hanno insegnato tutti. Ci hanno insegnato che si nasce e bisogna amare le donne e solo le donne da maschi, e il contrario per le donne. Ecco, tutto ciò ha creato tanto dolore, tanti problemi, e questo è quello che vorrei insegnare ai miei ragazzi. Vedere il loro padre così secondo me li ho toccati, ho toccato un tasto secondo me che non si aspettavano. Ebbene, mi piace. Non devono aver paura di esporsi e fare quello che pare a loro, non agli altri“, le parole dell’attore di film per adulti.
Sulla lotta per i diritti della comunità Lgbtq+ ha aggiunto: “Quando mi dicono ‘Rocco, grazie a te e alla gente come te avete sdoganato e portato avanti una libertà che ci hanno sempre represso’ io dico sì, ma fino a un certo punto. Io non ho mai preso schiaffi e pugni per quello che faccio, c’è chi ha preso le botte per sdoganare. Ad esempio gli omosessuali, o effemminati, o a scuola, bullizzati. Questo è terrificante. E sicuramente dovete dire grazie a loro più che a me”. Un discorso sentito che ha ricevuto applausi suo social.
“I ragazzi non devono avere paura di esporsi.
Devono fare quello che interessa a loro.
Non devono fare quello che vogliono gli altri” #RoccoSiffredi #NSUS #NonSonoUnaSignora pic.twitter.com/WUZCRfxqB1— Giovanni Molaschi (@gmolaschi) June 29, 2023