Dal primo luglio Bologna è diventata una “Città 30”. Il sindaco Lepore ha detto: “Una rivoluzione per migliorare la qualità della vita di tutti e il modo in cui viviamo lo spazio pubblico, che farà di Bologna una città più sicura, sostenibile e a misura di bambini, famiglie, anziani. Con l’obiettivo di avere zero morti sulle strade”.
Il sindaco sembra però avere una visione sdoppiata della sua città. Perché a pochi chilometri, con l’avvallo della Regione e del Comune, si vuole allargare il cosiddetto Passante di Mezzo, cioè un tratto di autostrada e tangenziale, per un totale di 13 chilometri, che passerà dalle attuali 12 corsie a 18 corsie nel tratto centrale, asfaltando ulteriori 21 ettari di terreno. Un allargamento che provocherà più traffico, smog, inquinamento e incidenti. Attualmente sul Passante viaggiano in media 155 mila veicoli al giorno e, secondo le stime di Autostrade per l’Italia, dopo l’allargamento transiteranno 180 mila veicoli al giorno, più di 65 milioni ogni anno.
Ovviamente non andranno a 30 chilometri all’ora. Da anni una moltitudine di comitati e associazioni si battono contro questo mostro, che porta con sé una concezione arcaica delle infrastrutture: allargare le autostrade per diluire il traffico è una sonora sciocchezza, a causa del fenomeno della domanda di traffico indotta, si facilita l’uso dell’automobile, e quindi si aumenta il traffico, annientando in breve tempo i vantaggi della “fluidificazione”.
Il Passante in cambio della Città 30 è stato, da quel che ho potuto constatare, il silente drammatico scambio, che si è consumato a Bologna per “convincere” la parte “ecologista” della giunta. Coalizione Civica ha accettato di “ingoiare” il rospo-Passante in cambio della tanto bramata Città 30. Un dramma stile Anakin, che passa al lato oscuro inizialmente a fin di bene ma poi ne viene risucchiato.
Una Città 30, val bene il Passante? Il Passante produce, secondo le stime, il 40% dell’inquinamento da traffico veicolare del Comune di Bologna e, dopo l’allargamento, questa percentuale salirà al 50%. Associazioni e comitati hanno chiesto al Comune e alla Regione una Valutazione di Impatto Sanitario, senza nemmeno ricevere la cortesia di una risposta. Nonostante l’alluvione e gli sconvolgimenti della regione si vorrebbe prorogare la validità della vecchia Valutazione di Impatto Ambientale, scaduta ad aprile e vecchia di cinque anni.
Per il Passante si consuma suolo, si abbattono alberi, si sacrifica la salute della gente. La salute di una parte di cittadini (in centro), val bene il sacrificio degli altri (in periferia)? Non c’è un po’ di razzismo ambientale in questa divisione tra quartieri da salvare e quartieri da buttare?
In definitiva a Bologna, nonostante l’annuncio a suon di fanfare, la Città 30 resta una città triste. A chi giova una Città 30, circondata da un nastro di morte che si amplia a dismisura? La Città 30 inoltre può restare sulla carte o meglio sui cartelli. Perché io ne vedo fin troppi, in ogni città, di cartelli che nessuno rispetta. Perché sia davvero rispettato il limite 30, a Bologna come in altre città, servono dissuasori di velocità, golfi pedonali, chicane, strade non rettilinee, strisce pedonali rialzate, meno spazio alle auto. Li faranno? Perché sia davvero effettivo, e non la solita verniciata, il limite va reso effettivo. Le auto non debbono riuscire a superare quella velocità. Poche settimane fa a Roma è stato ucciso un bimbo, da un Suv che andava oltre i 100 chilometri all’ora in un quartiere residenziale, tra scuole, case e negozi. Come riuscire a impedire una simile velocità?
Ora ci pensano anche Milano e Firenze alla Città 30, ma non vorrei fosse un po’ come la moda della forestazione. Fa trendy, è progressista, è green, ma poi tanto nessuno controlla e magari finisce tutto in un bello slogan, mentre le devastazioni e gli incidenti e le morti restano.
Nel frattempo il governo ha approvato la riforma del codice della strada. Buone le intenzioni, doverose le regole più dure e l’ergastolo della patente per i recidivi che si mettono al volante ubriachi e drogati (finalmente!), ma anche qui nessuna misura che limiti seriamente la velocità. Vengono inoltre limitati gli autovelox, l’uso di telecamere nelle ztl e si fanno grossi passi indietro in fatto di infrastrutture ciclabili, senza parlare delle eccessive regole per i monopattini, che dovrebbero girare con casco, assicurazione e patente. E presto magari toccherà alle bici e poi ai pedoni? Si vuole introdurre (giustamente) l’alcol lock che impedisce di mettere in moto se non si è sobri, ma non si rende obbligatorio l’Isa (Intelligent speed adaptor) che impedisce di superare il limite della velocità.
Eppure continuiamo a esaltare la velocità, il rombo dei motori, la “passione” per le auto, continuiamo a permettere che siano costruite e vendute auto potenti che possono andare oltre i limiti permessi, continuiamo a lodare la motor valley in ogni discorso di politico, sagra o pubblicità, continuiamo a costruire e ampliare passanti e tangenziali per fluidificare e attrarre il traffico. E così restiamo con il nostro macabro primato di motorizzazione, inquinamento, vittime sulla strada. E di ipocrisia.
Linda Maggiori
Blogger e scrittrice impegnata nella difesa dell'ambiente
Ambiente & Veleni - 3 Luglio 2023
Bologna diventa una ‘città 30’: un bello slogan per ingoiare l’allargamento del Passante
Dal primo luglio Bologna è diventata una “Città 30”. Il sindaco Lepore ha detto: “Una rivoluzione per migliorare la qualità della vita di tutti e il modo in cui viviamo lo spazio pubblico, che farà di Bologna una città più sicura, sostenibile e a misura di bambini, famiglie, anziani. Con l’obiettivo di avere zero morti sulle strade”.
Il sindaco sembra però avere una visione sdoppiata della sua città. Perché a pochi chilometri, con l’avvallo della Regione e del Comune, si vuole allargare il cosiddetto Passante di Mezzo, cioè un tratto di autostrada e tangenziale, per un totale di 13 chilometri, che passerà dalle attuali 12 corsie a 18 corsie nel tratto centrale, asfaltando ulteriori 21 ettari di terreno. Un allargamento che provocherà più traffico, smog, inquinamento e incidenti. Attualmente sul Passante viaggiano in media 155 mila veicoli al giorno e, secondo le stime di Autostrade per l’Italia, dopo l’allargamento transiteranno 180 mila veicoli al giorno, più di 65 milioni ogni anno.
Ovviamente non andranno a 30 chilometri all’ora. Da anni una moltitudine di comitati e associazioni si battono contro questo mostro, che porta con sé una concezione arcaica delle infrastrutture: allargare le autostrade per diluire il traffico è una sonora sciocchezza, a causa del fenomeno della domanda di traffico indotta, si facilita l’uso dell’automobile, e quindi si aumenta il traffico, annientando in breve tempo i vantaggi della “fluidificazione”.
Il Passante in cambio della Città 30 è stato, da quel che ho potuto constatare, il silente drammatico scambio, che si è consumato a Bologna per “convincere” la parte “ecologista” della giunta. Coalizione Civica ha accettato di “ingoiare” il rospo-Passante in cambio della tanto bramata Città 30. Un dramma stile Anakin, che passa al lato oscuro inizialmente a fin di bene ma poi ne viene risucchiato.
Una Città 30, val bene il Passante? Il Passante produce, secondo le stime, il 40% dell’inquinamento da traffico veicolare del Comune di Bologna e, dopo l’allargamento, questa percentuale salirà al 50%. Associazioni e comitati hanno chiesto al Comune e alla Regione una Valutazione di Impatto Sanitario, senza nemmeno ricevere la cortesia di una risposta. Nonostante l’alluvione e gli sconvolgimenti della regione si vorrebbe prorogare la validità della vecchia Valutazione di Impatto Ambientale, scaduta ad aprile e vecchia di cinque anni.
Per il Passante si consuma suolo, si abbattono alberi, si sacrifica la salute della gente. La salute di una parte di cittadini (in centro), val bene il sacrificio degli altri (in periferia)? Non c’è un po’ di razzismo ambientale in questa divisione tra quartieri da salvare e quartieri da buttare?
In definitiva a Bologna, nonostante l’annuncio a suon di fanfare, la Città 30 resta una città triste. A chi giova una Città 30, circondata da un nastro di morte che si amplia a dismisura? La Città 30 inoltre può restare sulla carte o meglio sui cartelli. Perché io ne vedo fin troppi, in ogni città, di cartelli che nessuno rispetta. Perché sia davvero rispettato il limite 30, a Bologna come in altre città, servono dissuasori di velocità, golfi pedonali, chicane, strade non rettilinee, strisce pedonali rialzate, meno spazio alle auto. Li faranno? Perché sia davvero effettivo, e non la solita verniciata, il limite va reso effettivo. Le auto non debbono riuscire a superare quella velocità. Poche settimane fa a Roma è stato ucciso un bimbo, da un Suv che andava oltre i 100 chilometri all’ora in un quartiere residenziale, tra scuole, case e negozi. Come riuscire a impedire una simile velocità?
Ora ci pensano anche Milano e Firenze alla Città 30, ma non vorrei fosse un po’ come la moda della forestazione. Fa trendy, è progressista, è green, ma poi tanto nessuno controlla e magari finisce tutto in un bello slogan, mentre le devastazioni e gli incidenti e le morti restano.
Nel frattempo il governo ha approvato la riforma del codice della strada. Buone le intenzioni, doverose le regole più dure e l’ergastolo della patente per i recidivi che si mettono al volante ubriachi e drogati (finalmente!), ma anche qui nessuna misura che limiti seriamente la velocità. Vengono inoltre limitati gli autovelox, l’uso di telecamere nelle ztl e si fanno grossi passi indietro in fatto di infrastrutture ciclabili, senza parlare delle eccessive regole per i monopattini, che dovrebbero girare con casco, assicurazione e patente. E presto magari toccherà alle bici e poi ai pedoni? Si vuole introdurre (giustamente) l’alcol lock che impedisce di mettere in moto se non si è sobri, ma non si rende obbligatorio l’Isa (Intelligent speed adaptor) che impedisce di superare il limite della velocità.
Eppure continuiamo a esaltare la velocità, il rombo dei motori, la “passione” per le auto, continuiamo a permettere che siano costruite e vendute auto potenti che possono andare oltre i limiti permessi, continuiamo a lodare la motor valley in ogni discorso di politico, sagra o pubblicità, continuiamo a costruire e ampliare passanti e tangenziali per fluidificare e attrarre il traffico. E così restiamo con il nostro macabro primato di motorizzazione, inquinamento, vittime sulla strada. E di ipocrisia.
Articolo Precedente
Attivisti di Ultima Generazione si imbrattano con salsa di pomodoro di fronte al Battistero di Firenze: “Non paghiamo il fossile”
Articolo Successivo
Città a impatto zero, non solo Nord Europa: migliorano anche i Paesi del Sud. Milano nella top ten, mentre Gualtieri limita lo sharing
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Cronaca
Le condizioni di Papa Francesco si sono aggravate: “Crisi respiratoria e anemia, sono state necessarie trasfusioni e ossigeno”. I medici: “Prognosi riservata”
Mondo
Nella risoluzione Usa all’Onu non c’è l’integrità ucraina. Zakharova: “Ho ricevuto petizione di 20mila italiani in disaccordo con Mattarella”
Mondo
Attacco con coltello in Francia, un morto e 5 feriti. Il fermato era schedato. Macron: ‘Terrorismo’
(Adnkronos) - Papa Francesco "è in prognosi riservata". Lo fa sapere oggi, 22 febbraio, il Vaticano, con un aggiornamento sulle condizioni del Pontefice 88enne,ricoverato dal 14 febbraio al Gemelli per una polmonite bilaterale. "Le condizioni del Santo Padre continuano a essere critiche, pertanto, come spiegato ieri, il Papa non è fuori pericolo". "Questa mattina Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi".
"Gli esami del sangue odierni hanno, inoltre, evidenziato una piastrinopenia associata a un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo Padre continua a essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri", aggiunge il Vaticano.
Nel bollettino, diramato dal Vaticano, vengono evidenziate delle criticità della salute di Bergoglio che ancora non erano mai apparse in quelli precedenti.
Il bollettino medico di questa sera di Papa Francesco, dice all'Adnkronos Salute, del virologo Fabrizio Pregliasco, "mette in luce un percorso non piacevole che evidenzia le difficoltà di reazione del paziente alla terapia. E ci preoccupa un po', soprattutto perché non c'è solo la polmonite, da quello che ci viene riferito, ma anche questi problemi di bronchite asmatica di cui già soffriva e che in questo momento non aiutano a migliorare le condizioni del polmone".
"È chiaro che in una persona dell'età del Pontefice, con le sue problematiche di salute di base, gli elementi riferiti oggi - la lunga crisi respiratoria di questa mattina e la piastrinopenia, associata ad un'anemia - non evidenziano un percorso di stabilizzazione e guarigione. Per questo motivo i medici hanno parlato di prognosi riservata. Ci auguriamo che Pontefice superi presto questo delicato momento" conclude Pregliasco.
(Adnkronos) - Papa Francesco "è in prognosi riservata". Lo fa sapere oggi, 22 febbraio, il Vaticano, con un aggiornamento sulle condizioni del Pontefice 88enne,ricoverato dal 14 febbraio al Gemelli per una polmonite bilaterale. "Le condizioni del Santo Padre continuano a essere critiche, pertanto, come spiegato ieri, il Papa non è fuori pericolo". "Questa mattina Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi".
"Gli esami del sangue odierni hanno, inoltre, evidenziato una piastrinopenia associata a un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo Padre continua a essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri", aggiunge il Vaticano.
Nel bollettino, diramato dal Vaticano, vengono evidenziate delle criticità della salute di Bergoglio che ancora non erano mai apparse in quelli precedenti.
Il bollettino medico di questa sera di Papa Francesco, dice all'Adnkronos Salute, del virologo Fabrizio Pregliasco, "mette in luce un percorso non piacevole che evidenzia le difficoltà di reazione del paziente alla terapia. E ci preoccupa un po', soprattutto perché non c'è solo la polmonite, da quello che ci viene riferito, ma anche questi problemi di bronchite asmatica di cui già soffriva e che in questo momento non aiutano a migliorare le condizioni del polmone".
"È chiaro che in una persona dell'età del Pontefice, con le sue problematiche di salute di base, gli elementi riferiti oggi - la lunga crisi respiratoria di questa mattina e la piastrinopenia, associata ad un'anemia - non evidenziano un percorso di stabilizzazione e guarigione. Per questo motivo i medici hanno parlato di prognosi riservata. Ci auguriamo che Pontefice superi presto questo delicato momento" conclude Pregliasco.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Meloni viene da una storia politica, a differenza di quella liberale e radicale, che non ha considerato nei decenni gli Usa e l’atlantismo come imprescindibili per l’Italia e l’Europa". Lo scrive Benedetto Della Vedova sui social.
"Oggi la troviamo nel suo intervento alla Cpac, come zelante difensore dell’indifendibile, cioè di Trump. Trump ha sempre sostenuto anche nel suo primo mandato, falsando la realtà, che l’Unione europea fosse stata creata per approfittare degli Usa. Con lui bisognerà fare i conti, naturalmente, ma Trump non è stato e non sarà amico della Ue e men che meno dell’Ucraina che è pronto a sacrificare per l’amicizia con Putin: Meloni se ne faccia una ragione, non può essere contemporaneamente amica di Trump e della Ue, deve scegliere".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Un trionfo di vittimismo su scala planetaria. A servizio dei potenti, altro che popolo! Meloni con il suo intervento alla Cpac in corso a Washington ha fatto una scelta di campo, contro l’Europa. Forse persegue il suo interesse politico, ma non è l’interesse nazionale". Lo scrive sui social Peppe Provenzano, responsabile Esteri del Pd.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Sorprende che nessuno di La 7 prenda le distanze dall’orribile auspicio che Salvini venga colpito da un ictus. L’alibi della trasmissione satirica non assolve autori, ospiti, dirigenti ed editori. Purtroppo, troppe trasmissioni di La 7 e di Rai 3 istigano all’odio e avvelenano il clima del Paese. Editori, dirigenti, odiatori chiederanno scusa pubblicamente?”. Lo dichiarano i Capigruppo di Forza Italia alla Camera e al Senato, Paolo Barelli e Maurizio Gasparri.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Neanche un accenno al saluto nazista di Bannon. Nessuna presa di distanze. Evidentemente non può farlo. Meglio la retorica melensa e consueta dell’approccio Maga. Sposa su tutta la linea ideologica la retorica di JD Vance a Monaco, e chiude la porta ad una reale soggettività europea. Un discorso furbesco e ambiguo, di chi ha scelto di galleggiare e che posiziona il governo italiano sulla linea Orban con buona pace di tutte le chiacchiere a vuoto sull’ambasciatrice dei due mondi". Lo scrive sui social il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva, a proposito dell'intervento di Giorgia Meloni alla Cpac di Washington.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - “Tante bugie, in linea con la propaganda di Meloni. Il suo è il governo delle insicurezze. Sicurezza energetica? Falso. Ha fatto aumentare le bollette, rendendo le famiglie italiane meno sicure e più povere. Sicurezza alimentare? Falso". Così in una nota Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde.
"Con il suo negazionismo climatico favorisce la crisi dell’agricoltura e il dominio delle grandi multinazionali. Libertà di parola? Falso. Difende il vice di Trump, Vance, che vuole la libertà di diffondere bugie attraverso i social, strumenti nelle mani dei potenti miliardari americani. Difende la democrazia? Falso. È lei che vuole demolire gli organi costituzionali per diventare una e trina: Dio, Patria e Legge. I conservatori del mondo vogliono costruire il nuovo totalitarismo mondiale grazie al potere economico, tecnologico e militare di cui dispongono per trasformare la democrazia in un sottoprodotto commerciale della loro attività”.